“La Vergine Artemide, archetipo della femminilità selvaggia, oggi diventa di nuovo importante. E’ una fortuna, perché da tempo non abbiamo più la rappresentazione di una femminilità primitiva che non si definisce in rapporto all’amante (Afrodite), né al figlio (Demetra o Maria, Madre di Gesù), né al padre (Atena), né al marito (Hera). L’unica relazione che intrattiene con l’uomo è una relazione fratello-sorella. E’ orientata verso la luna, mentre Apollo, suo fratello gemello, personifica la luce penetrante del sole. E’ importante che la femminilità sia rappresentata in maniera assoluta, e non in relazione a un’altra realtà dell’universo maschile, perché sia l’anima dell’uomo che le donne reali sentono periodicamente il bisogno di ritirarsi in un territorio chiuso al maschio. Bisogna poterlo fare senza per questo essere percepita come paria, strega o abbandonata”.
Ginette Paris
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Guarda la pagliuzza nell’occhio di un altro,non della trave nel tuo-
Egill
San paolo-
dimenticavo
Egill
terapisti del tiro con l’arco, la paura di vincere esiste?
forse ci si vergogna un pò quando si scopre di averla e si entra in un circuito chiuso, la “freccia” smuove tutto e focalizza??gli obiettivi??Mi sembra interessante, forse alla donna artemide bisogna dare la chance di vincere senza sensi di colpa.
“Antigone: – L’editto era pubblico: lo conoscevo, certo.
Creonte: – E hai osato trasgredire questa legge?
Antigone: – … Non ho pensato che i tuoi decreti avessero il potere di far sì che un mortale potesse trasgredire le leggi non scritte degli dei, leggi immutabili che non sono di ieri né di oggi, ma esistono da sempre … Per timore di un uomo io non potevo subire il castigo degli dèi.” (Sofocle)
http://www.treccani.it/scuola/maturita/orale/la_contemporaneita_scienze_umane/sensi_antigone.html
sopratutto nella società odierna c’ è bisogno di una rappresentazione del femmineo..visto tutta la violenza e la brutalità che domina. Una figura femminea indipendente, a se stante è essenziale. In questo caso Artemide oggi è la raffigurazione di ciò che oggi la società ha bisogno. Una determinazione femminile insieme a una dolcezza una comprensione, sono le qualità che possono migliorare il mondo di oggi, posso “salvarlo”, basterebbe, uomini e donne, cercare in noi un pò di queste caratteristiche, se ai bambini di adesso si insegnasse il recupero di questo aspetto perduto da questa società, domani sarebbe migliore e fruttifero..ma la strada sarà sicuramente il recupero di questa di tutta questa simbologia che rimane repressa, per comodità, anche perchè è l’unico modo per rimediare i danni che questo “oscurantismo” hanno creato, e di sicuro la volontà degli uomini è quella di essere felici e ligiorare, risolvendo i problemi attuali..quindi per questo sono fiduciosa, ci vorrà molto impegno e molta tenacia, purtroppo non tutti sono di questa idea.
Sottoscrivo questo post.
L’identità femminile non può realizzarsi solo nei ruoli rivestiti in qualità di: moglie di…, amante di…, figlia di…,madre di…
Importante quindi affermare Artemide, cioè una propria identità indipendentemente da questi ruoli, degli spazi propri, riscoprire la “sorellanza” ed anche la “fratellanza” senza arrivare agli estremismi del separatismo.
Ricordate i gruppi di autocoscienza?
L’intento di allora era di rendere la società più a misura del femminile, più “rosa”, più “Anima” nel mondo.
Purtroppo è fallito questo proposito per arroccamento, chiusura a difesa del maschile dominante, si trattava di una grande rivoluzione che avrebbe portato al ridimensionamento del forte accentramento del potere e quindi ad un notevole cambiamento sociale; credo anche che ci sia stata l’ incapacità femminile di persistere nel tempo, in quanto le rivoluzioni culturali sono dei processi lenti e graduali.
Insomma “l’altra metà del cielo” non é riuscita ad occupare la metà degli spazi esistenti sulla Terra.
A parte qualche fiore all’occhiello, esibito più per propaganda che per reale mutamento, le donne che ricoprono ruoli importanti, decisionali sono pochissime, l’eccezione quindi.
Le donne si sono trovate di fronte a queste scelte: “mascolinizzarsi” facendo propri modelli maschili, (aggressività, arrivismo, competizione sfrenata tipo” l’un contro l’altro armati”) o cedere ai più squalilidi ricatti strumentalizzando le “debolezze” maschili, o rinunciare e questo non solo per obiettivi “alti” ma anche per quelli più modesti perchè il gerarchicamente superiore, e quindi il potere di scegliere, era ed é in mani maschili frequentemente poco rispettose.
Oltre ad un auspicabile lavoro individuale, interiore, per integrare armoniosamente la parte femminile e quella maschile di ciascuno di noi, animus e anima, la realizzazione del Sè, che si potrebbe riflettere positivamente anche in un progresso sociale, mi chiedo: in famiglia, prima cellula, ed in società, che fare?
……… Fratello Sole Sorella Luna ….. ……… e sempre splende la Luce !
cara Anna ti posso dire francamente quello che penso, qui, sbagliano sopratutto le madri come allevano i figli. Come i principi della casa.
Li chiamiamo spesso “i principi del salsicciotto” vero? Ovvio che poi quando si sposano non sanno neanche stirare, lo faceva sempre mammà..e a salsiccia morta beh’ ..un bella valigetta pronta e torna da mammà.
E allora chi sopporta di lavorare poi tornare a casa e trovare cataste di panni da stirare e/o lavare cucina intasata di piatti e ceneriere o una cena straziante o per il pranzo l’indomani fino a mezzanotte a rassettare tra calzini di qua e di là??
No, mi chiedo, se valga la pena poi sposarsi, anche per i maschi..chi glielo fa fare che ognuno rimanga dalle rispettive madri che saranno felicissime di regnare sui pargoli ancora e ancora e ancora
Poi un maschio se si sposa e si scoccia finisce alla caritas con i soldi che deve dare alla ex… immagino le file per la vasectomia…..chi glielo fa fare?? No dico?? Alla madre, forse che ha come unico scopo sociale la rivalsa nel figlio maschio o l’eterna nenia verso la figlia femmina destinata a rimanere zitella e badante…perchè poi , i figli si fanno per farsi compagnia mica per altro.
Mica per vederli felici lontano da noi, no, devono stare vicini vicini….HORROR HORROR HORROR
Antigone é un eroe-
Non vedo femminile-
Egill
Non senti nella psicologia di Antigone la forza prorompente di Eros, quell’impulso che “lega e libera” e la libera? Che cos’ è la libertà, se non la possibilità realizzare il proprio destino?
Preferisco l’Umanità di Antigone che va incontro all’umanità del fratello, al pressapochismo maschile di certe donne, alle donne che hanno l’opportunità di vedere il mondo ma guardano ad esso come se fosse il proprio ombellico, intorno al quale si radunano e bivaccano da sole, nonostante siano in compagnia… di se stesse (parafrasi del verso della canzone “Voglio una donna” di Vecchioni che fa: . “quella che va al briefing perche’ lei e’ del ramo e viene via dal meeting stronza come un’uomo sola come un’uomo”. Non chiedo venia!)
Vedo molto di Artemide in Antigone… Ovvero è così che percepisco Artemide.
x anna e melusina,
concordo e le vostre parole mi rmandano Maria Zambrano e il suo dis-nascere, a.LOu salomè che pur di appartenere a sè stessa si ostinava a non concedersi x salvaguardare in tal modo la sua libertà di pensiero e di decisione e il diritto di gestire da sè la propria vita.
la dea Vergine è una con sestessa, e in se stessa trova senso alla propria esistenza.dal punto di vista psicologico questa “verginità” rende indipendenti da quello che si deve e non deve fare in una società patriarcale.
Insomma c’è sempre del lavoro x tutti!!!!!!!
ciao patrizia
La comparsa di un archetipo “suscita” nella coscienza una sorta di compensazione che riporta al grembo psichico… Compensazione che serve ad evitare la scissione completa: è necessario che la donna esca dall’ombra dell’ io dell’uomo, nel quale si rifugia per controllarlo…
incontrarsi nella terra di Anima, secondo il principio di complementarietà degli opposti? (Interpretando Jung… Con il beneficio del dubbio che mi stia sbagliando!)
di solito l’uomo fa bella mostra di sè ma come si può non accudire avere cura ed amore per un fratello?
il padre dà stima e amore infinito nella quale cresciamo e nel suo amore non c’è competizione, tra fratelli…
gli altri tipi di uomo chiedono sempre qualcosa di te…
un fratello gode e gioisce in continuazione delle scoperte ….continuamente complice ed allegro artefice di fantasia, insieme,
niente ruoli , ma orgogliosa vita fatta di esplorazioni e scoperte, con e senza sfide …
e la luna, per me equivale al senso famiglia e quieta si lascia osservare, ed il sole apporta calore energia e movimento….. e viceversa , 🙂 , quando la donna è saggia….
Antigone non può non lottare per il fratello , e mi sembra un eroe perchè per eroe intendo la più alta ingenua casta e pura espressione totale e globale dei sentimenti… i sentimenti ….. non la ragione…, per affidarsi..
Care amiche, grazie per esservi espresse, noto che gli amici blogger hanno evitato di pronunciarsi fino a questo momento…soprassediamo.
L’educazione in famiglia é molto importante e tanto educativo é l’esempio ancor più che le parole, quindi partire con un’equa distribuzione dei compiti all’interno del nucleo familiare sarebbe già un buon inizio (purtroppo, cara Map, il mammismo italiano é noto).
Tuttavia rappresenta solo una parte di un problema culturale che ha radici antichissime, profondamente e saldamente insediate.
Anche noi donne cadiamo spesso in contraddizione perchè comunque abbiamo assorbito la stessa cultura, l’altra faccia della stessa medaglia, ed il lavoro di decondizionamento non é facile per nessuno, ma andrebbe affrontato se ci fosse realmente consapevolezza, interesse e quindi volontà di percorrere una strada di cambiamento.
Saluti a tutti,
Anna
Per valeria-
Ma certo é quello che ho scritto –
Ma ripeto Antigone non ha nulla del femminile di Artemide-
Nulla per cui possa essre configurata come eroina (non romantica)
Egill
Egil,
l’ “eroe non romantico” per me non esiste, a cominciare dagli eroi dell’antica Grecia che erano semidei; un eroe è tale poichè porta sempre con sè, fino all’estremo sacrificio, quella parte di umano che lo eleva rispetto agli dei e allo stesso tempo lo “apparenta” a loro. A prescindere dal sesso dell’eroe, c’è sempre il femminile (la parte emozionale) e il maschile (la parte razionale) che lo guidano nell’azione e nelle scelte: è la rappresentazione della complementarieta degli opposti di un archetipo.
Tornando ad Antigone, figlia del… tiranno Edipo e moglie del… figlio del suo nemico Creonte, il “fatto” che una donna, intervenendo in favore del fratello colpevole, non trasgredisca alla legge “interiore” non scritta, le permette, in un epoca in cui imperversava la violenza e l’arroganza, di “ritirarsi in un territorio chiuso al maschio”. Nella pietà di Antigone vedo l’archetipo di Artemide e la possibilità che il femminile, come evento spirituale, sia in grado di segnare la Storia dell’Umanità.
Ok non sempre si riesce a capirsi e non necessario trovarsi daccordo-
Egill-lar ecc…contiene tre lll che rappresentano per “qualcosa”-
Puoi chiamarmi solo Eg va bene per me-
Egill
Imparerò a chiamarti Egilll con 3 lll, se per te rappresentano qualcosa di importante. Ti ringrazio di avermi chiesto di spiegarmi meglio.
Ciao
Grazie molte Valeria D.A.
Egill