“L’artista”

“L’artista”

Sono artista e pittore, faccio idoli ogni istante,
poi li spezzo tutti ai Tuoi piedi!

Suscito cento visioni e vi infondo lo spirito
ma quando vedo la Tua visione, le scaglio nel fuoco!

Il coppiere degli ebbri sei Tu, sei Tu il nemico della sobrietà?
Sei Tu Chi distrugge ogni casa che erigo?

L’anima in Te si dissolve, si mescola con Te:
io carezzo la vita soltanto perché profuma di Te!

Ogni goccia di sangue che sgorga da me, dice alla Tua polvere:
ho il colore del tuo amore, sono il fedele della Tua passione.

Nella casa d’acqua e d’argilla il cuore è distrutto senza di Te:
entra nella casa, Amato, o io la lascerò.

Rûmî in “La poesia del mondo. Lirica d’Occidente e d’Oriente“, a cura di Conte, G. , Parma, Ugo Guanda Editore, 2003.

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57 Risposte

  1. La stessa cosa che dice Diotima a Socrate nel video che ha messo Giuseppe..grazie Majò……l’anima anela a fecondare..a creare…

    …E Che l’amore insegue la bellezza e che siccome la cosa più bella è la saggezza l’amore insegue la saggezza dice Diotima a Socrate..

    (ho capito , non sono sicura e nn voglio esserlo..meglio esser sempre insicuri che sicuri si impara di più e si impara solo se si è un pò vuoti e un pò umili l’amore svuota se il padre di Eros è l’Ingegno l’ingegno può esistere solo nella Povertà..)

    L’amore crea infiniti mondi creatori. //()///(*)////( )///*///()//(*)////( ) * ///?

    (Penso se devo “pensarci” ma a volte non pensare è meglio ma se anche quando non penso ci penso deve essere così un’infinito procreare di mondi dove anche il non pensare è un vuoto che poi si riempie e si svuota come galassia e stella come respiro e mancanza lo stesso pensare crea e se ti svuoti crei di più)

    lo dice anche Castaneda e anche Maria Callas se vogliamo nella Habanera (l’amour est un oiseau rebelle/l’amore è un’uccello ribelle)

    Castaneda:
    “La donna non rispose. E il nagual Elìas fu costretto a dirle quel che ogni nagual aveva detto nel tempo a ogni probabile adepto: che gli stregoni si riferiscono alla stregoneria come fosse un uccello magico e misterioso che ha interrotto per un attimo il suo volo per dare all’uomo una speranza, uno scopo; che gli stregoni vivono sotto leali di quell’uccello – che loro chiamano l’uccello della saggezza, l’uccello della libertà- e che lo nutrono con la loro dedizione e impeccabilità.

    Le spiegò che gli stregoni sapevano che il volo dell’uccello della libertà seguiva sempre una linea retta poiché non era in grado di compiere una curva, di girare e tornare indietro; l’uccello della libertà poteva fare solo due cose, portare gli stregoni con sé o lasciarseli dietro.”

  2. In sintesi :

    L’amore crea infiniti mondi creatori. //()///(*)////( )///*///()//(*)////( ) * ///

  3. Vi lascio ad una splendida domenica ………..baci baci baci baci e strabaci (anche a Val 😉 )

  4. Ritengo che l’artista in senso stretto possa creare e dilettare con l’anima vera. Penso che prima o poi le anime simili si incontrano e quando succede si raggiunge il significato della vita. In questo momento storico indefinibile, se si ha questa possibilità, allora la qualità è profonda,notevole,sublime. Ciao.

  5. Prof, mi accade ormai che dall’ascolto nasca in me un’ Immagine con valenza opposta al “significato” che riveste i simboli che sperimento; poi li leggo allo “specchio”, oppure cerco quell’assonanza nella rosa custodita in Memoria. A volte giro con quel tormento in testa tra i libri, fino a quando uno di loro non mi degna delle sue cure…
    Per esempio questa lirica di Rumi…
    Vedo la Divina Immagine di Blake, il puer che si ammanta del Sè per …”spaventare” il senex ( 🙂 ) un po’ troppo pietrificato, Psiche che produce “simulacri” nei quali poter cogliere una propria espressione (parafrasando Francesco Donfrancesco che usa l’espressione “conoscenza psicologica”). Ma che sia giusta o sbagliata questa mia “diagnosi”, soltanto questo sonetto di Shakespeare mi è venuto incontro a far vibrare la poesia di Rumi ed il mio tormento è passato…

    “Il mio occhio s’è fatto pittore ed ha tracciato
    L’immagine tua bella sul quadro del mio cuore;
    il mio corpo è cornice in cui è racchiusa,
    Prospettica, eccellente arte pittorica,
    Ché attraverso il pittore devi vederne l’arte
    Per trovar dove sia la tua autentica immagine dipinta,
    Custodita nella bottega del mio seno,
    Che ha gli occhi tuoi per vetri alle finestre.
    Vedi ora come gli occhi si aiutino a vicenda:
    I miei hanno tracciato la tua figura e i tuoi
    Son finestre al mio seno, per cui il Sole
    Gode affacciarsi ad ammirare te.
    Però all’arte dell’occhio manca la miglior grazia:
    Ritrae quello che vede, ma non conosce il cuore”.
    (William Shakespeare)

  6. …Mia nonna, invece, che non conosceva Castaneda nè l’uccello dei Nagual, ma allevava galline e di magie culinarie se ne intendeva, diceva pressappoco così, spiegando pressappoco quella “sospensione del volo dell’uccello voluta per dare una speranza ed uno scopo all’uomo”, una sospensione che diventa regola, la regola della “P”: “Prima Pensa Poi Parla Perchè Parole Poco Pensate producono parecchie Pu….nate” ( 😀 😀 😀 😀 😀 )
    Secondo me si sono conosciuti…

  7. invece a Firenze si dice che il Padulo è un uccello che vola al livello del..ma che c’entra???

  8. Map, c’entra che ragionavo su questo punto del tuo post precedente ( 😀 ) :

    “(Penso se devo “pensarci” ma a volte non pensare è meglio ma se anche quando non penso ci penso deve essere così un’infinito procreare di mondi dove anche il non pensare è un vuoto che poi si riempie e si svuota come galassia e stella come respiro e mancanza lo stesso pensare crea e se ti svuoti crei di più)

    lo dice anche Castaneda e anche Maria Callas se vogliamo nella Habanera (l’amour est un oiseau rebelle/l’amore è un’uccello ribelle)”…

    Non c’azzecca niente, invece, il Padulo…. Ma proprio niente, c’azzecca! 🙂

  9. CRIBBIO..

    tutto crea anche il pensiero del Padulo crea..

    l’ironia crea ancora più mondi di tutte le altre espressioni umane..

    non è mai un bene prendersi troppo sul serio..

    su Raf io lo ammiro perchè comunque e quantunque lui e pochi altri ci mettono la loro faccia qui, cosa che io non ho il coraggio di fare perchè altrimenti non potrei scrivere le puttanate che scrivo..chiaro?

  10. comunque cara Valeria mia nonna che allevava cavalli diceva le stesse cose della tua, cose ovvie e ben pensate ma era un’altra epoca in cui era essenziale non avere grilli per la testa essere concreti, tutte le sere mia nonna si metteva a fare i conteggi delle spese e se volevo imparare una lingua diversa dalla sua mi diceva perchè?
    Perchè vuoi imparare una lingua che non ti servirà mai?
    E io le imparavo lo stesso però nella mia testa c’è la voce di mia nonna ed è un bene, ma sono io che decido, non mia nonna.

  11. EDDAI !!!

    SENTITE QUESTA!!!

  12. Cara map, che lo spirito e la fantasia siano sempre con te! Un’esuberanza stra-ordinaria, sto ancora ridendo mentre ti saluto. Ciao, Anna

  13. Grazie! La stessa cosa a te ANNA BELLISSIMA.

  14. Ciao Carissima Maaaaapppp 😀
    Ciao Carissima Valeria……. 😀

    Come potrei mai allontanarmi dalle mie stesse stranezze… che ci posso fare è la mi innata stupida superficiale, ma sincera natura…

    In qualche modo, rompendo il muro dell’apparente illusoria separazione, al di là di ogni limitante / riduttiva / relativa prospettiva, al di là di ogni propria visione del bene o di ogni male, Ogni tempo ha la sua particolare voce, come ha un nuovo vento, con tutte le sue anomalie, che quasi come catalizzatori / attrattori / repulsivi / ribelli forze si manifestano quasi come una innata libera sfida.. Spesso sono anche semplici o stupide persone che, come me, voglio in qualche modo, parlare sommandosi ad ogni repulsiva/attrattiva coscienza. E’ sempre quella strana voce, che si batte come un pazzoide don Chisciotte della Mancia per quella sinergica ricerca che conduce a capire cose più grandi. Per capire che spesso è necessario tralasciare le prime necessarie ma ormai vecchie energie che ci hanno cristallizzato/ancorato per tantissimo tempo. E’ solo una libera voce che dice con tante strane parole di espandere la propria divina coppa interiore, la coscienza, affinché si possa accogliere nel proprio cuore tutto quello che il tempo o i tempi successivi ci preannunciano in mille modi….. Su questo percepito futuro aspetto, ci parlano le proprie esperienze, le proprie provate pagina di vita, le proprie sincronicità, e soprattutto spesso si rivelano attraverso il proprio (seppur assai diversificato) intuitivo sentire, quel divino aspetto che è innato nell’essere umano orientato secondo la via del cuore….. E Voi. divine meravigliose femmine, su questo aspetto avete una marcia in più rispetto all’uomo, ma è anche vero, se mi è concesso amorevolmente e sinceramente di dire, spesso cadete nel mondo delle illusioni, delle attrazioni nel poggiare il vostro meraviglioso cuore nella sola attrattiva polarità, come se fosse un quasi aspetto inconscio che vi fa sentire inferiori all’uomo, mentre cercate di esternare la vostra magnifica personalità, spesso alzando anche dei veri muri, delle barriere … Spesso si parla di amore, di istinto, di eros, psiche, di maschi e di femmine, e di scuro niente si potrebbe obiettare nel capire che questi sono aspetti necessari della vita da sentire, da percepire, da sperimentare, da capire, come anche è necessario capire che ogni eccesso o ogni mancanza conduce alla vera separazione, a quella separazione che allontana anziché legare nel corpo, nel cuore, nell’anima e nei tanti gusci che avviluppano e compenetrano l’essere. Spesso è questa accettata separazione che ci allontanano gli uni dagli gli altri. Nell’essenza sono inculcanti/arroccanti tramandati aspetti psicologici che sono state innestate e coltivate in ogni tempo, indotte da fuori, mentre, nell’essenza NON ESISTE SEPARAZIONE… è di sicuro si potrebbe anche affermare che in quell’indefinibile aspetto unitario c’è un amore più grande che supera di una infinita distanza il nostro necessario terreno amore più puro.

    E’ anche vero, giusto ed assai umano obbiettare che è meglio l’uovo oggi che la gallina domani……, su questo quesito vi lascio alla vostre giuste considerazioni……

    (scusatemi, se forse erroneamente o inconsciamente o volutamente ho rotto qualche uovo)

  15. Ah, le nonne! Si conoscevano tutte… Ma… ma… , se ho messo la faccia di mia nonna, non capisco perchè debba essere rievocata dalle nebbie quella di Raffaele, la cui voce, come un disco rotto, altre volte è riecheggiata in questo posto-blog, in altre vite e con altre facce, per elargirmi compassione e consigliarmi di guardarmi dentro, poichè non aveva più autoironia ed autocritica da applicare a se stesso…
    Ma sto andando troppo lontano, è ver…
    E ora dimmi, per rientrare nella discussione, cosa posso fare per non attirare naturali anticorpi contro di me che sfotto te? Oltre la felicità di avere disinnescato quel disco, dimmi, Map, cos’è che posso fare per far sentire a proprio agio tutti i tuoi parenti che non ho nominato, nel mentre colloquiavo serenamente sull’uccello dei Nagual, che non conoscono le risorse di una gallina?
    Mi sto contorcendo per le risate, altrimenti ti abbraccerei…
    Alla prossima 😀

  16. Ridendo e allo stesso tempo piangendo, richiamando parti dell’eterna memoria ad un particolare tempo assai remoto in cui ho combinato la mia più grande fesseria di tutto il creato, ho rotto un uovo cosmico di grandissime dimensioni, tanto è la pena che, è da un’infinità di tempo che cerco di raccogliere gli infiniti pezzi, per rammentarli e per cercare in qualche modo di ricostruire quella primordiale divina unita integrità….

    Certo, so a che cosa giustamente pensate, è vero, perché sono semplici amorevolissime scherzose kakssate, e per giunta Siciliane…. 😀 😉 :d

  17. Ah QUESTA LA DEDICO AL PROFFI

    Ti voglio
    BENE come la Birra fresca ti mangerò come la MINESTRA!!!

  18. cara VALERIA ,

    siccome ti fanno tanto piacere i discorsi di Raffi ti offro in anteprima la FINE DEL MONDO.

    così mettiamo su un’altro disco ..

    per quanto riguarda i miei parenti c’è un divario sociale incolmabile fra noi tua nonna allevava galline la mia cavalli proprio..non c’è dialogo..

  19. Map, sei unica! Baci baci baci baci

  20. I miei omaggi alla nonna. La nipote non può assolutamente essere da meno. Altre defaiance con appartenenti alle sur-classi sociali non si addicono ad una nipote di domatrice di cavalli. Dai, sono dalla tua parte, coraggio! Anche le discendenti di domatrici di galline possono avere qualche debolezza.
    Solo non ho capito ancora una cosa: se dici che Raffaele ci mette la faccia, tu invece cosa ci stai mettendo? Mah, rimarrò con questo dubbio, lo so.
    In gamba, mi raccomando! 😉

  21. Chiedo umilmente scusa ad Anna, il post precedente era indirizzato a Map. Quando scrivo di getto faccio spesso l’errore di non cambiare il nome del destinatario vicino al mio. Provvederò a rimediare, se questo potesse non bastare.

  22. I miei omaggi alla nonna. La nipote non può assolutamente essere da meno. Altre defaiance con appartenenti alle sur-classi sociali non si addicono ad una nipote di domatrice di cavalli. Dai, sono dalla tua parte, coraggio! Anche le discendenti di domatrici di galline possono avere qualche debolezza.
    Solo non ho capito ancora una cosa: se dici che Raffaele ci mette la faccia, tu invece cosa ci stai mettendo? Mah, rimarrò con questo dubbio, lo so.
    In gamba, mi raccomando! 😉

  23. defaillance si scrive!!! Vedi manco u’ francese sai parlà!!!
    e io ci metto la stessa cosa che ci metti tu!!!!
    U’ …STILE…U’…C……IL CUORE….

    (grazie GIUSEPPE che mi hai fatto conoscere sta chanson tremenda e dolce e brutta e bella e questa è un’altra versione, rispetto alla tua, cantata da una donna la sopporto meglio..riesco a stare seduta sopra senza preoccuparmi che mi si stia stropicciando lo stile…invece del culo).

    Buon cuore a tutti !!!

    E rivendico per TUTTI il “droit à la défaillance” = Il Diritto A Sbagliare.

  24. Ho il dubbio che “defaiance” sia quello che intendevo. Prenditela con Virgilio, semmai. “Defaillance” ho capito che è un’altra cosa, ma come al solito ti metti nei guai da sola! Tra la faccia ed il C… esiste un deserto inesplorato che vale la pena di ri-scoprire; un po’ come tutti i passaggi sulla scacchiera, per non intestardirsi e bloccarsi all’incontro tra Colombina ed il Cavallo “sperduto” nel Timore. Non c’è dialogo, non c’è mai stato, basta andare a leggere la storia. Il linguaggio del C… lo può conoscere soltanto chi veramente conosce la vita ed ha gettato il sangue per figli inetti!.
    Nervoooosaaaa!

  25. pure mia nonna alleva galline !

    PER FORTUNA C’HO …’A MMIO CUGGINO 😎

    _

  26. 😛 !!

  27. BUN GIORNO CARISSIMEI E CARISSIME GABRIELLIANE,

    Visto che le nostre care fantastiche eruditissime grintose amorevolissime amiche Maaapppp e Valeria D.AAAAAAAAAA hanno richiamato l’attenzione sull’uccello padulo, ovvero sia l’aquila di un fantomatico ignorante stregone o “negual”, dimenticando per un solo momento, che spesso, per esplorare l’universo conosciuto e non, è necessariamente ed indispensabile che questo fantomatico abominevole primitivo stregone sia anche contornato/supportato con tutte le duali/polari sinergiche necessarie energie, attraverso validi strani impeccabili sbullonati guerrieri apprendisti e soprattutto da valide ammalianti belle intuitive streghe o galline che si voglia…

    Visto che ancora non si conosce se nacque prima la gallina o l’uovo, anche se scherzosamente ho rivelato la mia infinita eterna pena (che nulla ha da invidiare a quella inflitta a Grandioso Prometeo/Satana) nel raccogliere in ogni tempo ed in ogni luogo, i divini cocci sparsi in tutto l’universo conosciuto e non, che per un mio sincero eccesso di amorevole altruistica zelanteria, mi fu imposta dal mio Vero Saggio e Giusto Eterno Immortale Grandioso Infinito Maestro Thoth. Certo l’impresa non fu e non sarà mai facile, per ricomporre anche nell’infinito tempo che si perde nei cicli di ogni mondo, per quella colpa/non colpa per aver rotto un uovo cosmico prima del suo tempo di maturazione. Scusatemi e pensate solo che, il mio sincero spontaneo superfiale intento era rivolto a far uscire quel divino radioso nuovo dio pulcino alla vera luce del suo stesso infinito sole cosmico…

    Visto che alla giusta follia non c’è mai nessuna barriera o nessuna ordinaria infantile psicologica finalità che possa giustificarla se non infondere una semplice e pura risata, con la sincera speranza che, come un immagine, sia persistente nella memoria è durevole nel tempo) ecc.… Per l’amore o per l’odio della continua radiale circolare eterna ricerca di quella seppur unica,ma assai significativa risanatrice eterna risata, e sempre al vaglio e con l’approvazione del nostro Carissimo Prof. Gabriele, vorrei gettare un’altra grossa pietra. Ahimé, debbo anche avvertirvi anticipatamente perchè purtroppo è una lunga strana esposizione o una lunghissima kakssata con cui ognuno è libero o si voglia identificarla. Pensando che non è più il tempo d’interpretative/fuggevoli/volatiti ermetiche parole, ma di tantissime strane parole/affermazioni, affinché nella finalità con cui si propongono, possano in qualche modo, anche se minimamente; avvicinare all’assai testarda mente/psiche tutto quello che il cuore/amore già sa e conosce.

    L’esposizione che riporto copiandola da quello che in parte ho sintetizzato approfondendo da quell’antica scienza Tolteca è finalizzata a quella psicologia pratica che ognuno può condividere o negare con ogni propria raggiunta vissuta conoscenza.. Poi ognuno è libero di trarre tutte le considerazioni di questo mondo, secondo la propria prospettica visione, (che io chiamo finestrella o punto di osservazione) e secondo la luce o nebbia che si è riusciti a costruire intorno al guscio della propria divina immortale anima….. per non parlare del vero Spirito Immortale ovvero sia dell’Emanazione dell’Aquila.

    Preciso che il termine “nebbia” è inteso anche e soprattutto nel suo vero scopo “protettrice” e non malefico come facilmente si potrebbe interpretare, diciamo che è come una lente che serve a proteggere gli occhi dai raggi del sole… finche noi stessi, prima o poi, non diventiamo come un radioso sole…. Certo la strada sembra inimmaginabile, ma credetemi non è impossibile, è solo una questione di tempo, come è anche vero che il tempo è il vero responsabile di tutta l’illusione che percepiamo con i soli sensi esteriori.

    👿 ❓ 😉 😆 😀 😛

    Chi erano I Toltechi

    Migliaia di anni fa, i Toltechi erano noti nel Messico meridionale come “uomini e donne di conoscenza”. Gli antropologi li descrivono come una nazione o una razza, ma i Toltechi in realtà erano scienziati e artisti, che crearono una società volta a esplorare e conservare le conoscenze spirituali degli antichi. Maestri (nagual) e studenti toltechi si incontravano a Teotihuacàn, il sito di piramidi appena fuori da Città del Messico, il cui nome significa: “Luogo dove l’uomo diventa Dio”. Nel corso dei secoli i nagual furono costretti a nascondere la sapienza ancestrale. La conquista europea, soprattutto, insieme ad un uso sbagliato del potere da parte di alcuni apprendisti, rese necessario difendere quella conoscenza da coloro che non erano preparati a usarla saggiamente o che avrebbero potuto servirsene per scopi personali. Fortunatamente, la conoscenza esoterica tolteca fu incarnata e trasmessa di generazione in generazione da vari lignaggi di nagual.

    Restò velata per centinaia di anni, ma esistevano antiche profezie che parlavano di un’epoca in cui sarebbe stato necessario restituire la conoscenza alla gente. Ora, don Miguel Ruiz, Don Matus, Don Michele e lo stesso Cataneda e tutti gli apprenditi dei quest’antica sculal, furono guidati dall’antica saggezza, dai nagual del lignaggio dei Cavalieri dell’Aquila, guidati a condividere con noi i potenti insegnamenti toltechi. La conoscenza tolteca sorge dalla stessa verità unitaria che troviamo nelle tradizioni esoteriche di tutto il mondo. Non è una religione, ma onora tutti i maestri spirituali che hanno insegnato sul nostro pianeta. Tocca lo spirito, ma è più corretto definirla una via di vita, che si distingue per la rapida accessibilità alla felicità e all’amore.

    LO SPECCHIO AFFUMICATO

    Tremila anni fa, c’era un essere umano come voi e me che viveva vicino a una città circondata di montagne. Studiava per diventare un uomo della medicina. Voleva imparare la conoscenza dei suoi antenati, ma non era totalmente d’accordo con le cose che studiava. Sentiva nel cuore che doveva esserci qualcosa di più. Un giorno, mentre dormiva in una grotta, sognò di vedere il proprio corpo addormentato. Uscì dalla grotta in una notte di luna nuova. Il cielo era sereno e c’erano milioni di stelle. Poi gli accadde qualcosa che trasformò la sua vita per sempre. Si guardò le mani, sentì il proprio corpo e udì la propria voce dire: “Sono fatto di luce. Sono fatto di stelle”. Guardò di nuovo le stelle e si rese conto che non sono le stelle a creare la luce, bensì è la luce che crea le stelle. “Tutto è fatto di luce”, disse, “e lo spazio tra le cose non è vuoto”. Seppe che tutto ciò che esiste è un unico essere vivente e che la luce è la messaggera della vita, perché è viva e contiene ogni informazione.

    Quindi si rese conto che, benché fosse fatto di stelle, lui non era le stelle. “Io sono ciò che è tra le stelle”, pensò. Allora chiamò le stelle tonal e la luce tra le stelle nagual; seppe che ciò che crea l’armonia e lo spazio tra loro è la Vita, o Intento. Senza vita, il tonal e il nagual non potrebbero esistere. La vita è la forza dell’assoluto, è il supremo, il Creatore che crea ogni cosa. Ecco ciò che scoprì quell’uomo: tutto ciò che esiste è una manifestazione dell’essere vivente unico che chiamiamo Dio. Inoltre, arrivò alla conclusione che la percezione umana è luce che percepisce altra luce. Vide che la materia è uno specchio (ogni cosa è uno specchio, che riflette la luce e crea immagini di quella luce) e il mondo dell’illusione, il Sogno, è come fumo che non ci permette di vedere ciò che siamo veramente. “Il nostro vero sé è puro amore, pura luce”, disse. Questa scoperta cambiò la sua vita.

    Ora sapeva chi era veramente e, guardando gli altri uomini e la natura restò stupito di vedere se stesso in ogni essere umano, in ogni animale, in ogni albero, nell’acqua, nella pioggia, nelle nuvole e nella terra. Vide che la Vita mescolava il tonal e il nagual in modi diversi, creando miliari di manifestazioni viventi. In quei pochi momenti comprese tutto. Era molto eccitato, ma il suo cuore era pieno di pace. Non vedeva l’ora di comunicare al suo popolo ciò che aveva scoperto. Ma non c’erano parole con cui potesse spiegarlo. Ci provò, ma gli altri non lo capirono. Potevano vedere che qualcosa in lui era cambiato, che i suoi occhi e la sua voce irradiavano bellezza. Notarono che non giudicava più nulla e nessuno e che era diverso. Quell’uomo capiva tutti, ma nessuno capiva lui. Credettero che fosse un’incarnazione di Dio.

    Lui sorrise e disse “E’ vero, io sono Dio. Ma anche voi lo siete.

    Noi siamo la stessa cosa. Siamo immagini di luce. Siamo Dio”. La gente però continuava a non capire. Aveva scoperto di essere uno specchio per gli altri, uno specchio in cui poteva vedere se stesso. “Tutti siamo specchi”, disse. Vedeva se stesso in tutti, ma nessun altro vedeva se stesso in lui. Allora si rese conto che tutti erano immersi in un sogno, ma senza consapevolezza, senza sapere ciò che erano veramente. Non potevano vedersi in lui, perché tra gli specchi esisteva un muro di nebbia, composto dalle interpretazioni delle immagini di luce che costituivano il Sogno degli esseri umani. Allora seppe che presto avrebbe dimenticato ciò che aveva imparato. Tuttavia voleva ricordare le visioni che aveva avuto e si diede il nome di Specchio Affumicato, in modo da sapere sempre che la materia è uno specchio e il fumo che separa gli oggetti è ciò che ci impedisce di sapere chi siamo. Disse: “Io sono lo Specchio Affumicato, perché vedo me stesso in tutti voi, ma non possiamo riconoscerci a causa del fumo che ci separa. Questo fumo è il Sogno e lo specchio siete voi: i sognatori”.

    E’ facile vivere con gli occhi chiusi Senza capire nulla di ciò che vedi… John Lennon

    L’ADDOMESTICAMENTO ED IL SOGNO CONTINUO DEL PIANETA

    Ciò che state vedendo e udendo in questo momento non è altro che un sogno. In questo preciso momento state sognando, con il cervello in stato di veglia. Sognare è la principale funzione della mente: essa sogna ventiquattr’ore al giorno, sia quando il cervello è sveglio sia quando dorme. La differenza è che durante la veglia esiste una struttura materiale che ci fa percepire le cose in modo lineare. Quando ci addormentiamo quella struttura scompare e il sogno ha la tendenza a cambiare continuamente. Gli esseri umani sognano tutto il tempo. Molto tempo fa, crearono un grande sogno esteriore, il sogno della società, o “sogno del pianeta”.

    Si tratta del sogno collettivo costituito dall’unione di miliardi di sogni personali, che creano il sogno di una famiglia, di una comunità, di una città, di una nazione e infine quello di tutta l’umanità. Il sogno del pianeta comprende le regole della società, le sue credenze, leggi, religioni, le diverse culture e modi di essere, i governi, le scuole, gli eventi sociali e le vacanze. Nasciamo con la capacità di imparare a sognare e gli adulti ci insegnano a sognare nel modo in cui sogna la società. Il sogno esteriore ha una quantità di regole, perciò quando nasce un bambino agganciamo la sua attenzione e introduciamo poco alla volta queste regole nella sua mente. Il sogno esterno usa Mamma e Papà, la scuola e la religione, per insegnarci come dobbiamo sognare.

    L’Attenzione è la capacità di discriminare e di concentrarci soltanto su ciò che vogliamo percepire. Possiamo essere consapevoli di milioni di cose contemporaneamente, ma usando l’attenzione abbiamo la possibilità di mantenere in primo piano nella mente ciò che desideriamo percepire. Gli adulti, in passato, hanno agganciato la nostra attenzione, inserendo nella nostra mente le loro informazioni attraverso la ripetizione. Questo è il modo in cui abbiamo imparato tutto ciò che sappiamo. Usando l’attenzione, abbiamo appreso un’intera realtà, un intero sogno. Abbiamo imparato come comportarci nella società, in cosa credere e in cosa non credere, cosa è accettabile e cosa non lo è, ciò che è bene e ciò che è male, bello e brutto, giusto e sbagliato. Tutte queste conoscenze e concetti su come comportarci nel mondo erano già presenti quando siamo nati.

    A scuola, seduti al vostro banco, concentravate la vostra attenzione su ciò che diceva l’insegnante. In chiesa, l’attenzione era concentrata sulle parole del prete. Lo stesso accadeva con mamma e papà, o con fratelli e sorelle: tutti cercavano di agganciare la vostra attenzione. Tutti noi impariamo ad agganciare l’attenzione degli altri, sviluppando poi un bisogno che può diventare competitivo. I bambini competono per l’attenzione dei genitori, dei maestri, degli amici. “Guardami! Guarda cosa faccio! Ehi, sono qui!” Il bisogno di attenzione diventa molto forte e ci accompagna nell’età adulta. Il sogno esteriore ci insegna in cosa dobbiamo credere, a cominciare dalla lingua che parliamo. Il linguaggio è il codice che permette la comprensione e la comunicazione tra gli esseri umani.

    Ogni lettera, ogni parola di ciascun idioma rappresenta un accordo. Definiamo questa che state leggendo una pagina di un libro. La parola “pagina” è un accordo che comprendiamo. Una volta compreso il codice, la nostra attenzione è agganciata e l’energia si trasferisce da una persona all’altra. Quella di parlare la lingua del nostro Paese non è stata una scelta. Non abbiamo scelto neanche la nostra religione o i valori morali in cui crediamo: era tutto già lì prima della nostra nascita. Non abbiamo mai avuto la possibilità di scegliere neppure il più piccolo di questi accordi. Non abbiamo scelto neppure il nostro nome.

    Da bambini, non abbiamo avuto la possibilità di scegliere in cosa credere: ci siamo limitati a essere “d’accordo” con le informazioni ricevute dal sogno del pianeta attraverso altri esseri umani. L’unico modo di immagazzinare informazioni è per mezzo di un accordo. Il sogno esteriore può agganciare la nostra attenzione, ma se non siamo d’accordo non immagazziniamo le informazioni. Quando crediamo a ciò che ci viene detto si dice che abbiamo “fede”. Avere fede significa credere in modo incondizionato.

    Questo è il modo in cui impariamo, da bambini. I bambini credono a tutto ciò che dicono gli adulti e la loro fede è così forte che il sistema di credenze controlla tutto il sogno della loro vita. Non abbiamo scelto quelle credenze, forse ci siamo addirittura ribellati a esse, ma non siamo abbastanza forti per poter avere successo nella nostra ribellione. Il risultato è la resa, che manifestiamo proclamandoci “d’accordo”. Io definisco questo processo l'”addomesticamento” degli esseri umani. Attraverso di esso impariamo a vivere e a sognare. Durante il processo di addomesticamento, le informazioni passano dal sogno esterno a quello interno, creando il nostro sistema di credenze. Prima di tutto, al bambino vengono insegnati i nomi delle cose: mamma, papà, latte, bottiglia.

    Giorno dopo giorno, a casa, a scuola, in chiesa, alla televisione, ci dicono come vivere, quali comportamenti sono considerati accettabili. Il sogno esterno ci insegna in che modo dobbiamo essere umani. Per esempio ci formiamo una serie di concetti su ciò che significa “donna”, o “uomo”. Inoltre, impariamo a giudicare noi stessi e gli altri. I bambini vengono addomesticati nello stesso modo in cui addomestichiamo un cane o un gatto. Per insegnare a un cane a fare ciò che vogliamo, lo puniamo o gli diamo ricompense. Addestriamo nello stesso modo i figli che amiamo tanto: quando fanno ciò che mamma e papà dicono loro di fare, ricevono complimenti; in caso contrario, sono “cattivi”. Ogni volta che andavamo contro le regole, da piccoli, venivamo puniti.

    Quando obbedivamo, ricevevamo una ricompensa. Tutto questo accadeva molte volte al giorno. Presto cominciammo a temere le punizioni e poi a temere anche di non ricevere la ricompensa. Per ricompensa intendo l’attenzione che ricevevamo dai nostri genitori, o da fratelli, insegnanti e amici. Così abbiamo imparato presto ad agganciare l’attenzione degli altri per procurarci la ricompensa. Essere ricompensati ci fa sentire bene e continuiamo a fare ciò che gli altri vogliono che facciamo. Tra la paura di essere puniti e quella di non ricevere la ricompensa, cominciamo a fingere di essere ciò che non siamo, soltanto per accontentare gli altri, per essere “bravi” secondo i loro standard.

    Cerchiamo di compiacere mamma e papà, gli insegnanti, i sacerdoti e così cominciamo a recitare. Fingiamo di essere ciò che non siamo per paura di essere rifiutati. Questa paura si trasforma nella paura di non essere abbastanza bravi e alla fine diventiamo ciò che non siamo. Diventiamo una copia delle credenze di nostra madre, di nostro padre, della società, della religione. Tutte le nostre tendenze normali vanno perdute nel processo di addomesticamento. Quando siamo abbastanza grandi per capire, impariamo a dire di no.

    Gli adulti dicono: “Non fare questo, non fare quello” e noi rispondiamo: “No!”. Ci ribelliamo per difendere la nostra libertà. Vogliamo essere noi stessi, ma siamo piccoli e gli adulti sono grandi e forti. Dopo un po’ di tempo cominciamo ad avere paura, perché sappiamo che ogni volta che faremo una cosa sbagliata saremo puniti. L’addomesticamento è così forte che a un certo punto della vita non abbiamo più bisogno di istruttori. Non c’è più bisogno che mamma, papà, la scuola o la chiesa ci dicano cosa fare. Siamo così ben addestrati che diventiamo noi stessi il nostro istruttore. Siamo diventati animali domestici e possiamo continuare da soli il processo, seguendo il sistema di credenze che ci è stato trasmesso e usando ancora il castigo e la ricompensa. Quando non seguiamo le regole imposteci dal nostro sistema di credenze, ci puniamo. Quando invece ci comportiamo da “bravi ragazzi”, ci concediamo una ricompensa. Il sistema di credenze è come un Libro della Legge che governa la nostra mente.

    Qualunque cosa dica il Libro, quella è la nostra verità. L’accettiamo incondizionatamente, basando tutti i nostri giudizi sul Libro, anche quando si tratta di giudizi che vanno contro la nostra natura. Tutte le leggi morali, a partire dai dieci comandamenti, vengono programmate nella nostra mente durante il processo di addomesticamento. Uno alla volta, tali accordi entrano nel Libro della Legge e governano il nostro sogno.

    C’è qualcosa, nella nostra mente, che giudica tutto e tutti, persino il clima, il cane e il gatto. Il Giudice interiore usa il Libro della Legge per giudicare qualunque cosa facciamo o non facciamo, pensiamo o non pensiamo, qualunque emozione proviamo o non proviamo. Tutto vive sotto la tirannia di questo Giudice. Ogni volta che facciamo qualcosa che va contro il Libro della Legge. Il Giudice sentenzia che siamo colpevoli, che dobbiamo essere puniti e che comunque dovremmo vergognarci. Ciò accade molte volte al giorno, per tutti i giorni della nostra vita. Esiste un’altra parte di noi che riceve i giudizi e questa parte è la “Vittima”. La Vittima si prende il biasimo, la colpa e la vergogna.

    E’ la parte di noi che dice: “Povero me, non sono abbastanza bravo, non sono abbastanza intelligente o attraente. Non merito di essere amato. Povero me”. Il grande Giudice è d’accordo e dice: “Sì, non sei abbastanza bravo”. Tutto questo è basato su un sistema di credenze che non abbiamo mai scelto. Si tratta di convinzioni così forti che anche da adulti, quando incontriamo nuovi concetti e cerchiamo di decidere da soli, scopriamo che il sistema di credenze controlla ancora la nostra vita. Qualunque cosa vada contro il Libro della Legge, ci fa provare una strana sensazione a livello del plesso solare: la paura. Infrangere le regole apre le ferite emotive e per reazione creiamo un veleno emozionale. Poiché tutto ciò che dice il Libro deve essere vero, ogni cosa che sfida ciò in cui crediamo ci rende insicuri.

    Anche se il Libro della Legge sbaglia, ci fa comunque sentire “sicuri” Per questo c’è bisogno di grande coraggio per sfidare le nostre convinzioni. Anche se sappiamo di non averle scelte, le abbiamo accettate per molto tempo. L’accordo è così forte che nonostante ne comprendiamo la falsità, proviamo vergogna e senso di colpa ogni volta che agiamo contro le regole. Proprio come il governo ha un codice di leggi che governa il sogno della società, il nostro sistema di credenze è il Libro della Legge che governa i nostri sogni personali. Tutte queste leggi esistono nella nostra mente, crediamo in esse e il Giudice interiore basa tutto su tali regole. Il Giudice condanna e la Vittima si prende la colpa e il castigo. Ma chi dice che c’è giustizia nel sogno? La vera giustizia è pagare solo una volta per ogni errore. L’ingiustizia invece è pagare più di una volta per ciascuno sbaglio.

    Quante volte paghiamo per un errore? La risposta è: migliaia di volte. L’uomo è l’unico animale che paga mille volte per lo stesso errore. Noi abbiamo molta memoria. Commettiamo un errore, ci giudichiamo, ci troviamo colpevoli e ci puniamo. Se esistesse la giustizia, questo sarebbe abbastanza. Ma ogni volta che ricordiamo quell’errore, ci giudichiamo e ci puniamo di nuovo. Se abbiamo una moglie, o un marito, lui o lei ci ricorda il nostro errore e così possiamo tornare a giudicarci e trovarci di nuovo colpevoli. E’ giusto questo? Quante volte facciamo pagare lo stesso sbaglio al nostro coniuge, ai nostri figli o ai nostri genitori? Ogni volta che ricordiamo quell’errore, li incolpiamo di nuovo, inviando loro tutto il veleno emotivo che produciamo pensando a quell’ingiustizia. Dopodiché li facciamo pagare di nuovo per lo stesso errore. Questa è giustizia?

    Il Giudice interiore sbaglia, perché il sistema di credenze, cioè il Libro della Legge, è tutto sbagliato. L’intero sogno è basato su leggi false. Il novantacinque per cento delle convinzioni immagazzinate nella nostra mente sono menzogne e noi soffriamo perché le crediamo vere. Nel sogno del pianeta è normale per gli uomini soffrire, vivere nella paura e creare drammi emozionali. Il sogno esterno non è piacevole. E’ un sogno di violenza, di paura, di guerra e di ingiustizia. I sogni personali variano, ma a livello globale si tratta più che altro di un incubo.

    Se guardiamo la società umana, vediamo un luogo in cui è molto difficile vivere, perché è governato dalla paura. In tutto il mondo vediamo sofferenza, rabbia, vendetta, dipendenza, violenza nelle strade e tremende ingiustizie. La paura forse esiste a livelli diversi in paesi diversi, ma globalmente controlla il sogno esteriore. Se paragoniamo il sogno della società umana con la descrizione dell’inferno propagandata da tante religioni, scopriamo che si somigliano moltissimo. Le religioni dicono che l’inferno è un luogo di castigo, di paura, dolore e sofferenza, un luogo in cui siamo consumati dal fuoco. E che è generato dalle emozioni basate sulla paura.

    Ogni volta che proviamo rabbia, gelosia, odio o invidia, sentiamo un fuoco bruciarci dentro. Viviamo in un sogno infernale. L’inferno è intorno a noi. Ci raccontano che se non ci comportiamo come dovremmo andremo all’inferno. Che novità! Ci siamo già, all’inferno, noi e le persone che ci dicono queste cose. Certo, gli altri possono gettarci in un inferno più grande, ma solo se permettiamo loro di farlo. Ogni essere umano ha il proprio sogno personale, spesso governato dalla paura così come il sogno della società. Impariamo a sognare l’inferno durante la vita. Le stesse paure si manifestano in modi diversi per ogni persona, ovviamente, ma tutti sperimentiamo rabbia, gelosia, odio e invidia. Il nostro sogno personale può anche diventare un incubo senza fine, fatto di paura e sofferenza. Ma non è necessario vivere in un incubo.

    Possiamo anche fare un sogno piacevole. Tutta l’umanità è alla ricerca di verità, giustizia e bellezza. Cerchiamo eternamente la verità perché crediamo soltanto nelle menzogne che abbiamo immagazzinato nella nostra mente. Cerchiamo la giustizia perché nel nostro sistema di credenze non c’è giustizia.

    Cerchiamo la bellezza perché per quanto bella possa essere una persona, non crediamo che lo sia. Continuiamo a cercare e a cercare, quando tutto è già dentro di noi. Dovunque guardiamo, c’è solo verità, ma non possiamo vederla a causa degli accordi e delle credenze immagazzinate nella nostra mente. Non vediamo la verità perché siamo ciechi. Ciò che ci rende ciechi sono le false credenze. Abbiamo bisogno di avere ragione e di dimostrare che gli altri si sbagliano. Ci fidiamo di ciò in cui crediamo e ciò in cui crediamo è la causa delle nostre sofferenze.

    E’ come vivere in una nebbia che non ci lascia vedere oltre il nostro naso. E non si tratta neppure di una nebbia reale. La nebbia è un sogno, il nostro sogno personale della vita, ciò che crediamo, i nostri concetti, tutti gli accordi che abbiamo preso con altre persone, con noi stessi e anche con Dio. Tutta la nostra mente è una nebbia che i Toltechi chiamano mitote. La mente è un sogno in cui migliaia di persone parlano allo stesso tempo e nessuno capisce ciò che dicono gli altri. Questa è la condizione della mente umana: un grande mitote, nel quale è impossibile vedere chi siamo veramente.

    Non riusciamo a vedere che non siamo liberi. Questo è il motivo per cui gli esseri umani resistono alla vita. La più grande paura umana non è morire, ma essere vivi. La nostra più grande paura è correre il rischio di vivere e di esprimere ciò che siamo realmente. Abbiamo imparato a vivere secondo il punto di vista di altre persone, per timore di non essere accettati e di non essere abbastanza bravi secondo gli standard di qualcun altro. Durante il processo di addomesticamento, ci facciamo un’idea di cos’è la perfezione, per poi cercare così di essere “bravi”.

    Creiamo un’immagine di come dovremmo essere per farci accettare da tutti. Cerchiamo soprattutto di compiacere coloro che ci amano: mamma e papà, fratelli e sorelle maggiori, preti e insegnanti. Cercando di essere all’altezza delle loro aspettative, creiamo un’immagine di perfezione, ma non si tratta di un’immagine reale. Non saremo mai perfetti, in questo modo. Mai! Non potendo essere perfetti, rifiutiamo di accettarci. Il livello di rifiuto di sé dipende, per ciascuno di noi, da quanto successo hanno avuto gli adulti nello spezzare la nostra integrità. Dopo essere stati addomesticati, non si tratta più di essere abbastanza bravi per qualcun altro. Non siamo mai abbastanza bravi per noi stessi, perché non siamo all’altezza dell’immagine perfetta che abbiamo creato.

    Non possiamo perdonarci di non essere ciò che vorremmo essere, o meglio ciò che crediamo di dover essere. Non possiamo perdonarci di non essere perfetti. Non siamo la persona che secondo noi dovremmo essere e allora ci sentiamo falsi, frustrati e disonesti. Cerchiamo di nasconderci, fingendo di essere ciò che non siamo. Il risultato è una mancanza di autenticità, che ci spinge a indossare maschere sociali per evitare che la nostra falsità venga a galla. Ci terrorizza l’idea che qualcuno noti che non siamo ciò che fingiamo di essere. Giudichiamo anche gli altri secondo la nostra immagine di perfezione e naturalmente nessuno è mai all’altezza delle nostre aspettative.

    Ci disonoriamo per compiacere altre persone. Danneggiamo persino il nostro corpo fisico, per essere accettati dagli altri. Molti adolescenti si drogano soltanto per non essere rifiutati da altri adolescenti. Non si rendono conto che il problema sta nel fatto che non accettano se stessi e non si accettano perché non sono ciò che fingono di essere. Vorrebbero essere in un determinato modo, ma non lo sono e per questo provano vergogna e sensi di colpa. Gli esseri umani si puniscono continuamente per tale motivo. Si fanno del male e si lasciano fare del male dagli altri. Ma nessuno, in nessun caso ci fa più male di quanto ce ne facciamo da soli. Sono il Giudice, la Vittima e il sistema di credenze che ci spingono a comportarci così. Certo, troviamo persone che sostengono di aver subito violenze dal padre, dalla madre, dal marito o dalla moglie, ma sappiamo bene che noi ci facciamo più male di quanto ne abbiamo ricevuto da loro. Il metro con cui ci giudichiamo è il più rigido che esista.

    Se facciamo un errore davanti a dei testimoni, cerchiamo di nasconderlo. Ma non appena siamo soli, il Giudice ci fa sentire colpevoli, stupidi, indegni. In tutta la vita, nessuno ci fa più male di quanto ce ne facciamo da soli. Il limite di ciò che siamo disposti a sopportare è esattamente uguale a quello che tolleriamo dagli altri. Se qualcuno ci maltratta più di quanto noi ci maltrattiamo, in genere lo abbandoniamo. Se invece le violenze sono appena un po’ al di sotto di tale limite, probabilmente continueremo a tollerarle all’infinito. Una persona che si stima davvero poco, può anche tollerare di essere picchiata, umiliata e trattata come spazzatura. Perché? Perché il suo sistema di credenze dice: “Me lo merito. Questa persona mi sta facendo un favore, restando con me. Non sono degno di amore e rispetto, non sono abbastanza bravo”. Abbiamo bisogno di essere accettati e amati dagli altri, ma non possiamo amare e accettare noi stessi. Più ci amiamo, meno abbiamo bisogno di farci violenza.

    Le violenze che ci infliggiamo vengono dal fatto che rifiutiamo noi stessi e il rifiuto viene dal fatto di avere un’immagine di perfezione a cui non riusciamo mai ad avvicinarci. La ragione del nostro odio per noi stessi è la nostra immagine di perfezione, che è anche il motivo per cui non riusciamo ad accettare noi e gli altri per ciò che siamo e sono. Preludio a un nuovo sogno Avete stipulato migliaia di accordi con voi stessi, con gli altri, con il vostro sogno di vita, con Dio, con la società, con genitori, figli, coniugi. Ma gli accordi più importanti sono quelli presi con voi stessi, quelli in cui vi dite chi siete, quali emozioni provate, in cosa credete e come dovete comportarvi. Il risultato è ciò che definite la vostra personalità. In tali accordi dite: “Io sono così, credo nelle tali cose, posso fare questo ma non posso fare quest’altro. Questo è reale, quello è fantasia. Questo è possibile, quello è impossibile”. Un solo accordo non è un grande problema, ma noi ne abbiamo moltissimi, che ci fanno soffrire e causano il nostro fallimento nella vita. Se volete una vita di gioia e realizzazione, dovete trovare il coraggio di rompere tali accordi basati sulla paura e reclamare il vostro potere personale. Gli accordi che provengono dal timore ci portano a disperdere una grande quantità di energia, mentre quelli basati sull’amore ci aiutano non solo a conservare l’energia, ma addirittura a incrementarla.

    Ciascuno di noi è nato con una certa quantità di potere personale, che ricostruiamo ogni giorno dopo aver dormito. Sfortunatamente, esauriamo tutto il nostro potere personale prima per creare tutti i nostri accordi e poi per mantenerli. Il risultato è che ci sentiamo impotenti. Ci resta appena potere sufficiente per sopravvivere di giorno in giorno, perché ne usiamo la maggior parte per mantenere gli accordi che ci tengono intrappolati nel sogno del pianeta. Come possiamo cambiare il sogno della nostra vita, se non abbiamo neppure abbastanza potere da cambiare gli accordi più insignificanti? Se il sogno della vostra vita non vi piace e se riuscite a vedere che sono gli accordi a governarvi, capirete che è necessario cambiarli.

    Quando vi sentirete finalmente pronti a farlo, dovete sapere che esistono quattro accordi potenti, che possono aiutarvi a rompere quelli basati sulla paura e a restaurare la vostra energia. Ogni volta che rompete un accordo, vi riappropriate di tutto il potere che avevate usato per crearlo. Adottando i Quattro Accordi, avrete abbastanza potere personale da cambiare l’intero sistema dei vostri vecchi accordi.

    Per adottare i Quattro Accordi c’è bisogno di una forte volontà, ma se riuscite a vivere secondo i loro precetti la trasformazione della vostra vita sarà impressionante. Vedrete svanire il dramma davanti ai vostri occhi. Invece di vivere in un sogno infernale, comincerete a creare il vostro sogno personale di paradiso.

    VORREI CONTINUARE, MA FORSE E’ MEGLIO DARE VOCE A TANTI CARI AMICI E CARE AMICHE DI QUESTA PREZIOSA CASA..

    Nella prossima, per meglio dare credito a quell’antichissima storia dei nostri padri (o di noi stessi se si vuol credere all’immortalità dell’essere che ritorna tante volte in questo come anche in tantissimi altri piani del creato) spero di parlare dei TESCHI DI CRISTALLO…..

  28. Il testo-brano è di Leo Ferrè… grande poeta cantautore… almeno per me, 😀 CIAO MAP.MAPP

  29. B)
    … Dopo aver parlato qui ed ora in maniera forbita, ma esplicativa, della posizione reattiva del fantino, Signori, passeremo ad illustrarvi come lo abbiamo convinto ad accomodarsi qui ed ora presto presto sulla sella con stile, ed è poi passato per il plesso solare e…. viiiiia verso l’infinito ed oltre!
    Dunque Raffaele ci parlerà delle proprietà terapeutiche e/o propulsive/energetiche dell’uovo cosmico rotto/sbattuto/strapazzato.
    Buon ascolto/lettura/rottura di uova: vi ricordo, infatti, che il successo/intento della ricetta dipende da come si rompono, non è uno scherzo!

  30. Quella in alto non era un punto B, ma una faccina con gli occhiali… (Emanuele, mi dimenticai come si fa… Ma questa te la dedico: 😀 )

  31. Carissima Valeria, stavolta hai proprio ragione, è pura e santa verità perché è innegabile che ci vuole arte nel sapere rompere bene le uova. Io per non conoscere questa tecnica ho commesso un gravissimo grandissimo primordiale peccato, ma con tutto il mio sincero cuore, come ogni sincero volenteroso apprendista che da neofita aspiri attraverso l’arte dell’apprendimento ad imitare, a diventare o superare lo stesso amato maestro; ti garantisco che con la pratica, con il tempo necessario e soprattutto con la tua benevola amorevole erudita preziosa guida, imparerò anch’io a rompere bene le uova….. 😀

  32. sei un grandissimo figlio di …mappina… Giusè.
    Val sei la solita esperta in uova rotte….
    Raf ma che te lo dico a fare? sei il mio santone preferito quello che almeno mi offre arancini e un ballo sfrenato e le altre cose che tu oltre agli astri offri.
    Sei un loffo..e io tvB pure che l’astri non ci fossero proprio e fosse tutta na beata mkta và bene uguale.Il momento zeta però te lo lascio tutto a te, quello me lo risparmio.Il tuo momento zero mi fa paura…

  33. A proposito di uova

  34. (tanto per apparare il termine : ” La parola LOFF, nel antico dialetto sassone, significa GLORIA, vanto delle geste di un eroe che è riuscito nell’impossibile. Potete vederlo chiaramente in questo filmato, tratto da History Channel: http://www.youtube.com/watch?v=02en-zO5G4Y “)

    BOH. = termine bofalo che significa BOH.

  35. Io, poi, mi chiedo, dopo la rottura, chi le beve…

  36. Raffaele, da te mi aspetto il massimo: nel senso che sicuramente mi supererai perchè le tue doti sono evidenti e che seguirò personalmente il tuo percorso, “rompendoti”/stimolandoti per fare sempre meglio! 😀

  37. Ciao Carissima Valeria 😀

    È proprio attraverso questo assai variegato caleidoscopico interagire che impariamo da tutti.

    Un giorno, nel richiamarlo alla mia memoria, mi hai fatto nascere anche una lacrima, ma con tanta sincerità, era veramente una lacrima di gioia, che attraverso la luce dell’anima, passando per il portale del cuore, mi riportava ad un mio glorioso passato. Solo per questo celato magnifico dono, al di fuori d’ogni giusto/ingiusto raffronto, ti sarò sempre debitore…..

    La vita è bella perché è assai diversificata, perché ognuno, nel tempo cogliendo le proprie vissute verità, può poi riportarle all’indefinibile fante di tutte le cose. E’ quella divina amorevole legge dell’UNO CREATORE, affinché tutto venga inscritto nel libro d’oro della vita, affinché possa essere sempre un valido strumento di vissute esperienze, di vissute gioie, di vissuti dolori, di vissuti errori.. di vissuta saggia conoscenza e valido tracciante esempio per tante giovane anime che decidono di ridiscendere, di fare esperienza anche e soprattutto in questi mondi materiali del creato…

  38. finalmente è nato l’amore tra Valeria e Raffaele!!!
    NA’ BELLA FRITTATA…..

    Già mi immagino il pranzo di nozze..un’ incomprensione dopo l’altra.naturalmente..it’s just love..

    Se QUALCUNO HA QUALCOSA IN CONTRARIO PARLI ORA , O TACCIA PER SEMPRE…e gli unici a litigare sono gli sposini..Catania o Roma ..mamma tua o mamma mia..arancini o orecchiette viaggi astrali o CROCIERA..enciclopedia esoterica in bagno..o Poemi Kakuy….

  39. Carissima Maaaaaaaaaaapppp
    E’ vero, il punto zero che è stato iscritto nell’anima, dall’altra parte del velo, da questo nostro piccolo punto di osservazione, per non conoscenza ci fa tantissima paura non solo a me ma a tutti.. E’ quella parte nascosta dell’essere che verrà messa in manifestazione nei modi e nel tempo più propizio… Ma ti garantisco che è per divina concessione che spesso gli angeli si nascondo alla vista e all’indagine di certe forze oscure…… Sappi solo che, non di gloria si nutre il mio cuore, ma di quella luce che tanto mi attrae dal cuore di tanti…..
    Il tuo sempre eterno ammiratore……Raffaele

  40. Una cosa è Più bella dell’Arte tutta, che per me va dalla “Filosofia alla letteratura, tipo Poesia, non solo quelle forme che oggi vengono definite tali, da pseudo artisti, ed è quella che un tempo veniva chiamata musa!, ossia quel dolce ricercare, che suscita il Tutto! L’ignoranza definisce questo sentire con fare quasi dispregiativo, fare parte di un antica concezione, il classicismo! Purtroppo ho parecchi amici che studiano, o sono diplomati presso L’istituto Artistico, etc.ecc! Molti non conoscono quanto siano unite nel bene cosi come nel male tutte le Arti, filosofia compresa! Conoscono le tecniche magari dei vari Giganti della pittura, ma non sanno che questi erano cultori del sapere,.. tutto, non con meno interesse di ciò che dipingevano o dipingono!!! Vedi Caravaggio. Michelangelo, Gustav Klimt, etc.ecc! Faccio questi esempi, pur se non credo siano necessari, se,ci si guardasse dentro un po di più!! Questo mio pensiero va a tutti quelli che… Vivono il Divismo di se stessi avendo con se, sempre quello specchio narcisistico Vuoto! questo è solo ed è giusto, precisarlo il Mio sentire, sentimento!!!!

  41. …………………………………………..
    Ho perso due stelle…
    i tuoi occhi
    che più non mi
    Onorano della
    loro Bellezza
    ed ora nel buio
    di questo deserto,
    vago come un cieco,
    Non più nella Notte,
    Gridando il suo nome!

  42. per Giuseppe
    ………………..
    un abbraccio.

  43. baci all’eterno ammiratore di Map…….. 😉
    grazie per le grandi parole di Luce che solo tu spargi…
    Raffaele che sa irrorarsi ed irrorare di tanta Luce
    a presto , baci .

  44. Sfotti su Raffi eh? Gelosona.
    Siamo o non siamo la Banda Bassotti del Blog.. no?
    Qua se non li troviamo gli eterni ammiratori dove??
    Io e Raffi siamo fratelli d’astrologia siamo cheek to cheek a
    gennaio solo che lui è più Saturnino io più Nettunina,
    penso. Stiamo passando un brutto periodo noi acquari.
    Chi si butta in acqua come me e “scambia accendini
    cinesi per lanterne” (MArco Pesatori astrologo docet)
    E chi come Raffi s’arravoglia nei fili di saturno.

  45. Carissima Tea,
    anche tu mi sei assai cara al cuore….. 😀
    Quella divina luce è innata in tutti, solo che, spesso la mascheriamo di tanta materiale fuliggine dovuta alle tante vicissitudini e al tantissimo spreco di energie che spesso ci vengono imposte nell’affrontare il quotidiano… è una continua lotta che bisogna condurre nell’intimo del nostro essere….

  46. Carissima Tea,
    tutto sta nell’energia che l’essere riesce ad accumulare o meglio a risparmiare impinguandola con quella dispersa nel proprio cammino attraverso un’attenta RICAPITOLAZIONE….

  47. Carissima Maaaaaappppp

    come hai ragione, non è un buon periodo per gli acquariani…. ma….., c’è sempre un ma che giustifica o invalida ogni cosa….

    Secondo Steiner, il mondo attuale è inserito in un processo di continuo progresso; si conterebbero sette fasi a livello di coscienza planetaria (Saturno, Sole, Luna, Terra, Giove, Venere e Vulcano). “DOPO QUESTI PERIODI, LA CURVA CICLICA DISCENSIONALE RISALE A RITROSO”

    In una di queste fasi (Saturno) incominciò lo sviluppo dell’uomo che ricevette l’involucro fisico, poi quello etereo, poi astrale, e poi – iniziando lo sviluppo terrestre – lo sviluppo dell’Io (coscienza della realtà materiale).

    Nel periodo Lemurico si ebbe la separazione di Terra e Luna e nello stesso periodo si ebbe l’evento «Lucifero» che portò alla separazione dei sessi, alla malattia e alla morte.

    Il successivo periodo, l’Atlantico, produsse la stirpe degli atlantidi che «Correvano ad un’altezza inferiore a quella dei monti del periodo atlantico e avevano comandi grazie ai quali potevano sollevarsi al di sopra di questi monti».

    Nel quinto periodo, Postatlantico, si ebbe la formazione della razza ariana.

    Qui Steiner individua sette epoche culturali: antico-indiana, antico-persiana, egiziano-caldaico-babilonese e greco-latina (747 a.C.-1413 d.C.). L’evento «Cristo» non inaugura una nuova epoca, anche se Steiner lo considera un «evento cosmico». Dal 1413 è iniziata l’era del razionalismo in cui si è raggiunto il pieno sviluppo dell’Io grazie al formarsi dell’anima cosciente.

    Si prevedono ancora altri periodi cosmici in cui ci sarà la comparsa di nuove razze. “LA RAZZA DEGLI ESSERI DI CRISTALLO/ARCOBALENO.”…

  48. Lo sapevo che non dovevo darti spago…

  49. Ciao Carissima Grandiosa Napulitana Maaaaaaaaaaappppppppp del mio saracino cuore,
    non di spago si nutre il mio ribelle guerriero cuore, ma come adesso, in questo momento sono quasi a tavola con un bel piatto di SPAGHETTI… con il pesce spada, fatto dalla mia deliziosa adorabile immortale dolce venere 😀

  50. ah buoni!!! Devo farli anch’io!!!Sento pure l’odore, aruciuliati, avvolti nel pomodorino, squaqqueriato, delicati frammentati pezzi di pescespada, belli piccanti..come la tua Venere senz’altro che saluto con un buon vino

    Bianco X 1999

    “Esame olfattivo: Impatto olfattivo di grande finezza, sensazioni di base vegetali di foglia di pomodoro ed erba tagliata, alle quali si aggiungono toni floreali di fiori bianchi quali acacia ed il piu’ carnoso gelsomino che preannuncia buona stoffa, si aggiunge un fruttato di frutta ancora citrina quale cedro e mela limoncella”.

    Beh beh beh non male no? Non metto il nome del vino perchè non faccio la commerciante di vini però penso che digitando su google le definizioni dei sapori lo troverai..è delle tue parti!!!Infatti acacia, gelsomino citrina insomma odori e profumi di sicilia, volevo offrirti un vino campano ma che c’azzecca con il pesce spada???

  51. Naturalmente invitiamo anche Tea Bea Anna PROFFI!!! Giuseppe Basalto Egill Rosa Andrea Matteo Emanuele VALERIA ehhhh chi tutti a mangiare a casa di Rafeluzzino .
    Valeria porta le orecchiette io le mozzarelle Bea i carciofi alla giudia (scusa ma la coda alla vaccinara non la mangio..) Anna porta la PASTIERA!! sono sicura che la sai fare!! Tutte le uova di Bennato… EGILL porta qualcosa di non avvelenato eddai scherzo madonna..MAtteo viene con gli spiedini del cavaliere ..Giuseppe porta le cozze..Valeria con tutto il giardino ..l’insalata!! Emanuele porta i dischi…PROFFI porti i suoi collaboratori /amici …manca ZANNA e i suoi mitici panettoni..ma non è Natale però!!

  52. Tra i vari pasticci che ho combinato forse la pastiera mi riesce meglio! (map, come fai a saperlo? telepatia…)
    Condivido l’idea che fare la pastiera é un’opera d’arte, gustarla é una poesia…
    e per chi si volesse cimentare provate la ricetta su pastiera.it /ricetta,
    io però apporto queste modifiche da ricetta di famiglia:sempre il grano cotto(mai riso nè orzo) raddoppio i canditi (gr.100 cedro+gr.100 zucca), 3 cucchiai di acqua fiori di arancio, sempre la bustina di cannella insieme a quella di vaniglina e gli albumi li separo dai tuorli, li monto a neve e li aggiungo, amalgamandoli delicatamente, alla fine perchè rendono il ripieno più soffice.
    Buon lavoro!

  53. come faccio a saperlo.. ..dolce e ricca di contenuti come te dentro uno scrigno..era ovvio!! Non è vero che fai i pasticci, semplicemente le opere d’arte ti riescono meglio, ma che scherziamo???
    ..
    Mamma mia l’idea degli albumi piano piano è geniale..mmmmmmmmmmmmmmmmmmm……..sofficiosa sofficiosa …

  54. L’ artista è colui che dipinge ciò che è gia stato creato, si limita a disegnare la bellezza che ci vive attorno negli altri e nelle cose.
    L’artista sa guardare dove il pennello di Dio ha tinto e in quella bramosia e gioia mista anch’ egli prende il suo pennello e tinge le dita della mano di Dio su cui hanno lasciato traccia e questo filo invisibile che sa cogliere è una manna dal cielo per lo spirito di chi tinge i priprio occhi del Bello e dei sorrisi velati dietro i Grandi Misteri della Vita.
    L ‘ artista saggia ciò che di divino riposa in lui e la sua opera diviene contemplazione per gli altrui passanti.

  55. CECITA’ EGOICA:
    Lo videro
    sorridere
    lo videro
    ma non lo
    sentirono
    ed egli,
    s’incammino
    da solo, ma non
    SOLO!
    prese il volo
    alla vista d’un
    cacciatore…
    gli plano attorno
    cadde in Picchiata
    lasciando piover
    Sangue!!!

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