Sopra: la cupola del Pantheon a Roma.
Carissime e carissimi,
eccovi l’ultima “follia” di Marsilio Ficino. Aspetto, come sempre, le vostre considerazioni:
Quando finalmente l’anima è stata resa uno, uno, dico, che è nella natura e nell’essenza stessa dell’anima, si ferma per ricondursi subito nell’uno che è al di sopra dell’essenza, cioè in Dio.
Questo la Venere celeste porta a compimento attraverso l’amore, cioè attraverso il desiderio della bellezza divina e l’amore appassionato per il bene.
da “Libri de vita coelitus comparanda”
(vedi la “Follia poetica”; vedi la “Follia sacerdotale”; vedi la “Follia profetica”)
“Io credo che questo brano di Marsilio Ficino non abbia bisogno di ulteriori spiegazioni, talmente è chiaro il suo significato: l’Amore in terra prelude all’Amore celeste. L’Amore dell’amante è propedeutico all’Amore divino. Ed entrambi, nel pensiero Sufi, l’Amore divino rende possibile l’Amore umano”.
Gabriele
(Grazie per i vostri contributi, tutti di un buon livello psichico).
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