(Sandro Botticelli, La nascita di Venere, 1482-1485)
Una donna non con uman volto Da’ Zefiri lascivi spinta a proda Gir sopra un nicchio; e par che ‘l ciel ne goda Vera la schiuma e vero il mar diresti, E vero il nicchio e ver soffiar di venti: La dea negli occhi folgorar vedresti, E ‘l ciel ridergli a torno e gli elementi L’Ore premer l’arena in bianche vesti, L’aura incresparle e’crin distesi e lenti: Non una, non diversa esser lor faccia, Come pare che a sorelle ben confaccia » |
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Poliziano |
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Ti auguro una Splendida giornata, Gabriele caro. Dal profondo del cuore un grande abbraccio… 😀
L’alba dell’anima. Un saluto affettuoso al prof.Gabriele.
Grazie infinite
E’ incantevole, questo dipinto
…
sembra quasi che i Zefiri soffino per tenerle lontane le vesti …… 🙂
Questo quadro mi conduce alla esaltazione della bellezza della vita in tutte le sue componenti. Lo sento come un invito a vivere con entusiasmo………… Un abbraccio, grande Gabriele. Rosa.
meravigliosa la lirica di poliziano,e ricco di significati ermetici tutto il resto.
arrivera’ il giorno che li intuiro’ anch’io.
baci caro gabriele.
Questa lirica del Poliziano sembra unire a quest’opera un’altra del Botticelli che ha come protagonista Afrodite: la “Primavera” ! Sono “sorelle” le due Veneri, con attributi diversi!
la riscoperta dell’anima…
Amore qual sentimento qual verità Divina, che il Divino Supera, disubbidisce sottomette…etc.ecc!!!
stare nudi, ma nudi sul serio, è difficilissimo