L’anima malinconica

(Vincent Van Gogh, I girasoli, 1888)

L’anima malinconica ha un bisogno inestinguibile d’amore. È più esposta, per sua stessa natura, ai dardi infuocati della trascuratezza e della dimenticanza. Quello che non farebbe soffrire nessuno, a lei procura tormento. Potrebbe sembrare un vizio d’origine. Ma cambiando l’ottica diventa un dono, per gli altri. Dato che secondo Jung l’amore può tutto e l’odio nulla, l’interiorità della persona “amante” può creare fiori nel proprio e altrui giardino interno, mentre il distratto non subisce patimenti, ma neppure getta semi per le piante della “coinonia”, della comunione delle creature. Chi si espone subisce offese, ma grazie a quella donazione tutti ricavano qualcosa. È questione di generosità.

Gabriele La Porta

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30 Risposte

  1. Non è solo l’anima malinconica ad avere un bisogno di affetto e comprensione.Sono in cura e come malata di cancro, sono una voce nel deserto, in giungla d’asfalto. Caro professore ,mi contatti. Desidero parlare delle difficoltà quotidiane,del mobbing sul lavoro,del tortuoso cammino verso la ripresa della vita.

  2. Una volta di notte, mentre dormivo, ho sognato trasformavo la pistola che avevo in mano in un bellissimo fiore e la collinetta su cui stavo veniva travolta da una coltre di mille fiori profumati, ognuno con un colore diverso dall’ altro, il sole si faceva caloroso e una brezza soffiava leggera fresca sul mio viso e io sorridevo.
    Era un sogno molto bello e un lo collego un pò al discorso che fai sui fiori del nostro giardino interiore.Cosa ne pensi Gabriele?
    Tanti saluti a tutti

  3. Ho ritrovato per caso in casa un libro di poesie di Rodari, e rileggendolo mi accorgo che non è affatto solo per bambini, anzi è molto più per gli adulti che si sono dimenticati cosa vuol essere bambini. I bambini sanno già fare i bambini, gli adulti devono imparare molto anzi, no, moltissimo!!!!!

    “Piangere” di Gianni Rodari

    Un giorno tutti saremo felici.
    Le lacrime, chi le ricorderà?
    I bimbi scoveranno
    nei vecchi libri
    la parola “piangere”
    e alla maestra in coro chiederanno:
    “Signora, che vuol dire?
    Non si riesce a capire”.
    Sarà la maestra,
    una bianca vecchia
    con gli occhiali d’oro,
    e dirà loro:
    “Così e così”.
    I bimbi lì per lì
    non capiranno.
    A casa, ci scommetto,
    con una cipolla a fette
    proveranno e riproveranno
    a piangere per dispetto
    e ci faranno un sacco di risate…
    E un giorno tutti in fila,
    andranno a visitare
    il Museo delle lacrime:
    io li vedo, leggeri e felici,
    i fiori che ritrovano le radici.
    Il Museo non sarà tanto triste:
    non bisogna spaventare i bambini.
    E poi, le lacrime di ieri
    non faranno più male:
    è diventato dolce il loro sale.
    …E la vecchia maestra narrerà:
    “Le lacrime di una mamma senza pane…
    le lacrime di un vecchio senza fuoco…
    le lacrime di un operaio senza lavoro…
    le lacrime di un negro frustato
    perché aveva la pelle scura…”
    “E lui non disse nulla?”
    Ebbe paura?”
    “Pianse una sola volta ma giurò:
    una seconda volta
    non piangerò”.
    I bimbi di domani
    rivedranno le lacrime
    dei bimbi di ieri:
    del bimbo scalzo,
    del bimbo affamato,
    del bimbo indifeso,
    del bimbo offeso, colpito, umiliato…
    Infine la maestra narrerà:
    “Un giorno queste lacrime
    diventarono un fiume travolgente,
    lavarono la terra
    da continente a continente,
    si abbatterono come una cascata:
    così, così la gioia fu conquistata”.
    (da: “Versi e storie di parole” di Gianni Rodari)
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  4. Ho ritrovato per caso in casa un libro di poesie di Rodari, e rileggendolo mi accorgo che non è affatto solo per bambini, anzi è molto più per gli adulti che si sono dimenticati cosa vuol essere bambini. I bambini sanno già fare i bambini, gli adulti devono imparare molto anzi, no, moltissimo!!!!!
    “Piangere” di Gianni Rodari
    Un giorno tutti saremo felici.
    Le lacrime, chi le ricorderà?
    I bimbi scoveranno
    nei vecchi libri
    la parola “piangere”
    e alla maestra in coro chiederanno:
    “Signora, che vuol dire?
    Non si riesce a capire”.
    Sarà la maestra,
    una bianca vecchia
    con gli occhiali d’oro,
    e dirà loro:
    “Così e così”.
    I bimbi lì per lì
    non capiranno.
    A casa, ci scommetto,
    con una cipolla a fette
    proveranno e riproveranno
    a piangere per dispetto
    e ci faranno un sacco di risate…
    E un giorno tutti in fila,
    andranno a visitare
    il Museo delle lacrime:
    io li vedo, leggeri e felici,
    i fiori che ritrovano le radici.
    Il Museo non sarà tanto triste:
    non bisogna spaventare i bambini.
    E poi, le lacrime di ieri
    non faranno più male:
    è diventato dolce il loro sale.
    …E la vecchia maestra narrerà:
    “Le lacrime di una mamma senza pane…
    le lacrime di un vecchio senza fuoco…
    le lacrime di un operaio senza lavoro…
    le lacrime di un negro frustato
    perché aveva la pelle scura…”
    “E lui non disse nulla?”
    Ebbe paura?”
    “Pianse una sola volta ma giurò:
    una seconda volta
    non piangerò”.
    I bimbi di domani
    rivedranno le lacrime
    dei bimbi di ieri:
    del bimbo scalzo,
    del bimbo affamato,
    del bimbo indifeso,
    del bimbo offeso, colpito, umiliato…
    Infine la maestra narrerà:
    “Un giorno queste lacrime
    diventarono un fiume travolgente,
    lavarono la terra
    da continente a continente,
    si abbatterono come una cascata:
    così, così la gioia fu conquistata”.
    (da: “Versi e storie di parole” di Gianni Rodari)

    immagine:

  5. “A te che stai leggendo questa pagina:
    regalo una rosa…
    perché tu possa sentirne il profumo dolce ed estivo,
    per ammirarne il colore unico e perfetto,
    per capire che le spine ci sono
    ma basta saperle maneggiare per farle essere innocue,
    per scoprirne il cuore prezioso,
    perché i petali possano accarezzarti e spingere via la tristezza ed il gelo,
    qualunque cosa ti stia capitando…
    per farti compagnia, come fece il Piccolo Principe,
    Ti regalo una rosa perché
    io stesso avrei bisogno di qualcuno che mi lasci scoprire tutto questo.
    Perché a volte mi capita di essere giù,
    e pensare che ho ancora la possibilità di ricevere la mia rosa mi da forza,
    mi fa andare avanti,
    mi permette di non arrendermi
    perché io “non voglio” arrendermi mai;
    La rosa, cos’è per me?
    Un piccolo pensiero, nulla più,
    ma a volte penso che è di questo che abbiamo bisogno…
    di un pensiero d’amore…….
    …..”
    di Debruynne Jean

    Tutti noi abbiamo bisogno di un piccolo pensiero d’ amore, questo qui, lo dedico a tutti voi che per caso leggerete questo post…
    Tutti noi abbiamo bisogno di una carezza,
    questa qui è per te,
    Tutti noi abbiamo bisogno di una parola di conforto,
    questa l’ ho pensata per te,
    che in un momento delicato della tua vita
    nessuno si è ricordato di te
    e ti è passato vicino indifferente
    ecco qua la mia pacca sulle spalle
    c’è chi ti capisce al mondo
    e ti incoraggia:
    forza ti manca così poco
    per riuscire!!!!
    Questo gesto d’ amore è per te oggi
    solo tuo
    per chi per un attimo si è scordato
    di amarti…
    Ecco allora prendi tutti questi doni
    e sappi che non sei solo!!!
    perchè siamo in tanti oggi a sentirci
    come te
    prendi questo poco d’ amore
    scritto fra queste parole
    e non arrenderti
    mai!!!
    SEI SPECIALE
    E LO SAI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    by Melusina

  6. Cara Melusina, secondo me, si tratta di un sogno archetipale e del tuo rapporto con la natura (in questo caso sono tutt’uno: natura interiore). Baci

  7. Cara Rosa, puoi scrivermi al seguente indirizzo: via Ugo De Carolis, 87 – 00136 Roma

  8. Gabriele ti ringrazio per la tua risposta ed è anche un interessante punto di vista che non avevo considerato, ma potresti spiegarmelo un pò più chiaro e approfondito?
    Tanti cari saluti

  9. Carissimo Gabriele, i tuoi pensieri sono sempre eccezzionalmente Profondi. Davvero grande, la tua Anima!

    Un forte abraccio… 😀

  10. Grazie Melusina, per questo regalo d’amore
    che stamane ci fai dono,

    le tue parole mi hanno commosso
    e mi hanno riempito di profumo l’anima e il cuore,
    a te regalo la gioia provata
    contemplando il tuo quadro
    che pieno di fiori inchinati
    che si specchiano in cielo
    mi hanno irrigato le gote
    con stille di pace.

  11. Cara Melusina, mi era sembrato di essere stato chiaro. Il rapporto che ho con Valeria, penso, credo, di averlo con tutti voi, perché ritengo che siate tutte persone interessanti e, alla fine, sono io che traggo ricchezza dalle conversazioni con voi. Se poi, queste sono d’aiuto per entrambi, meglio così. Baci e buona giornata.

  12. Caro Gabriele, le invio una poesia scritta da me. Amo scrivere e sono disposta a lasciarle il mio cellulare.
    La sera
    “La sera cancella ogni parola,ogni pena.
    Tutto tace e invoco la speranza.
    Ho combattuto e ti ho desiderata.
    Sogno di vivere nell’intensità del giorno che si forma.
    Ed io spero oltre l’umano”.
    Sono una insegnante e desidero un contatto umano,diretto. Bisogna fare qualcosa per me e per gli altri ammalati.Ho subito anche il mobbing.

  13. Ma io mi riferivo alla spiegazione che mi hai dato del sogno…
    : )
    che c’entra Val?
    bè cmq colgo l occasione per saluturala…

  14. Scusami, non avevo capito. Sono io che tengo a precisare sempre quanto mi siete cari. Ogni scusa è buona… Baci baci

  15. Caro Gabriele, preferirei se il caso dare anche il mio numero di cellulare. Le cose che devo dire sui malati di cancro e su di me, che vive in primis una situzione molto difficil, devono essere rilevate. Sono un’insegnante e amo scrivere. Una mia poesia:
    Il vento
    “Ti vedo andare via e ascolti le onde di mare.
    Ritorno indietro
    nel tempo
    e sono gaia.
    Ora la voce del vento
    mi ricorda che
    la vita è bella
    dopo la tempesta.
    E’splendore
    dopo la negazione.
    Ciao…

  16. Sì, carissima. Scusa se ancora non ti ho risposto. Manda il tuo numero alla mia collaboratrice Clara Martinelli, al seguente indirizzo: martinelliclara@virgilio.it. Provvederà a riferirmelo. Baci baci

  17. Preferirei non soffrire, grazie.
    Per fortuna Van Gogh aveva un fratello che l’amava moltissimo e comprò molti dei suoi quadri, ma la sofferenza il patimento di Van Gogh come quelli di altri pittori che hanno dato tanto e con generosità beh’ obbiettivamente ..chi glielo ha fatto fare????
    Grandi anime perdonate questo miei turpi pensieri,.. ma sono di molto ma di molto arrabbiata, e a volte spennerei qualche angelo di passaggio.
    Spero tanto di riuscire a sopportare. ci proverò.Ma certo resto a disposizione di Dio nel caso mi volesse insegnare qualche trucco per fregarmene di più e amare lo stesso.

  18. Sono cose che succedono Gabriele : ) e cmq si vede che ci tieni!!
    Mi piacerebbe se tu approffondissi la risposta che mi hai dato del sono, visto che mi è piaciuta molto, così divverebbe anche un pò più chiara. grazie

  19. Grazie viky è a me che fa piacere!
    e io ricambio con un sorriso

  20. Weeeeeeeeeeeeeeee

    Assai Carissima Maaaaaaaaaapppppppppp

    che è sta cosa…..

    Spennacchiare qualche angelo……. sai benissimo che gli angeli non hanno ali, né peli sulla lingua

    Qualche trucco ti è stato negato? … quale trucco potrebbe esserci per tutto quello che noi stessi ci siamo imposti

    Piuttosto, siamo alla fine dei tempi…. RISVEGLIA IL TUO DIO INTERIORE ed ogni cosa ti sarà nota…… dopo, RIDEREMO SU NOI STESSI E SU TUTTO CIO’ CHE CI E’ E CI SUCCEDE….. nulla di più e nulla di meno….

  21. lo so ma mi piacerebbe farci un arrosto ..
    SAREBBE DIVINO…..
    😉 dio, caro Raffi come sono triste…..

  22. Carissima Preziosa Maaaaaapppppp

    Anch’io vorrei fare arrosto tante cose e soprattutto tantissimi malevoli esseri, ma so che per questi ci penseranno qualcun altro, qualcosa di ancor più temibile dei terribili Valorodes, o forze arimaniche) LE FORZE ASURICHE…..

    Anchio sono triste, ma non per il mio immortale cuore, ma triste per la sorte di questa nostra amata/odiata umanità….

    Dai, ridiamoci sopra che è la cosa più genuina che l’essere possa percepire da fuori e da dentro…. Ridere su tutto e su tutti, Tanto consapevoli o non consapevoli, nell’essenza siamo IMMORTALI. Come ti ricordo solo che, ride bene chi ride l’ultimo così come riderà alla fine il Grandioso Prometeo, colui che è stato il portatore di luce….. l’antico dei giorni….. il Dio dimenticato da tanti, ma non da tutti, anche se pochi sono rimasti degli spiriti LUCIFERI.

    Per non parlare degli IMMORTALI ERRANTI DI ALTRI PIANI E DI ALTRI LIVELLI DI COSCIENZA che sono ridiscesi in questo mondo, in ogni tempo e soprattutto in questo finale ciclo…..

    Nell’immaginario, ma assai reale, con del buono genuino vino rosso, brindo alla tua DEITA’ e alla tua forza d’animo….. e al tuo BEL GRINTOSO GUERRIERO RIBELLE CUORE

  23. Altrettanto a te caro RAF!!!

  24. Ma sti ARUSICI sono dei rustici o si devono pima imbottire e poi grigliare?? E se lego nà foglia di salvia e una sottiletta può essere ??
    Caro Raf. passami il vino , adoro la Sicilia, mi dovresti sentire fare l’imitazione dell’accento di Palermo, ti farei scompisciare, intanto io quando m’imbriaco sono capace di scivolare dalla seggiola dal gran ridere… ma mi capita raramente!! solo se sono tra amici veri!!!
    Però napoletanamente ti passo una poesia appena trovata aprendo a caso Roberto D’Ajello
    (dal libro : SUSTANZIALMENTE IO SONGO N’OMMO ALLERO
    (Trad. Sostanzialmente io sono un uomo allegro 😀 )

    ‘A giustizia ched’è?
    E’ chella cosa ca te fotte a te.
    Nun ‘a tentà quanno tiene raggione,
    nun te salvasse manco Cicerone.

    Sulo si tiene tuorto
    fa’ subbeto na causa e, stuorto o muorto,
    fernesce ca dà suddisfazione
    o’ tribunale, ‘appello o ‘a cassazione.

    Comme t’he ‘a regulà?
    E’ meglio assaie ca nun me faie parlà:
    ‘o dritto s’è fatto accussì stuorto
    ca vene ncontro sulo a chi ave tuorto.

    Truovate nu paglietta…………………………………..(=avvocato)
    cu’ o pilo ncopp’ ‘o core, nu carnetta………………(=uomo crudele)
    ca te mpara comm’è che hè ‘a fà ‘ ‘o mbruglione.
    e certo te farraie na pusizione.

    Napoli 2004.

  25. Carissima Maaaaaappppppp
    È SEMPLICEMENTE BELLISSIMA
    Nel tradurre stati interiori, o nel vivere la vita con vera filosofia, voi, Grandiosi Napoletani siete IMPAREGGIABILI…
    Viva Napoli e tutti i sui fantastici abitanti perché avete un grande traboccante cuore da poter essere dato a tanti (escludendo i veri mafiosi che in effetti sono i politici di questo nostro fasullo stato) … Forse per quella richiesta inevitabile rivoluzione, si ritornerà a quell’antico regno delle sue Sicilie…. Chissà cosa il futuro già ci riserva….

  26. Gli ASURICI sono esseri di un altro universo, di un altro piano di coscienza… in grado di distruggere QUALSIASI COSA se non intervengono certe forze equilibrante di altri esseri che sono fuori dalla federazione galattica di Sirio

  27. Nel confronto, noi e tutta la federazione galattica siamo come formiche e loro possenti dinosauri… Ti lascio immaginare il resto…. Il bello è che sono già in mezzi a noi…. I LUPI VESTITI DI AGNELLO…..

  28. VIVERSI il passaggio di malinconia…. quando c’è, imparare, allora non sarà cosi Brutta!

  29. Cara Melusina, si tratta di un segno-sogno di trasformazione profonda, che sembra alludere ad una vita nuova. Racconta anche di ricchezza interiore sotto l’egida del Femminile.

  30. “L’Amore non è un bisogno ma un traboccare…
    L’amore è un lusso. E’ abbondanza. Significa possedere così tanta vita che non sai più cosa farne, quindi la condividi. Significa avere nel cuore infinite melodie da cantare; che qualcuno ascolti o no è irrilevante. Anche se nessuno ascolta, devi comunque cantare, devi danzare la tua danza“. Osho

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