Se ti capita
Preparai per te un dolce bacio:
lo immaginai di tuono
ma ti sfiorai la guancia.
Allora pensai ad un abbraccio,
che potesse accoggliere la tua stanchezza,
ma al tuo ritorno abbassai lo sguardo e la guardia
e mi riproposi di darti invece una carezza:
Non te l’ho mai data, in verità,
perchè la verità è che
non penso di amarti poco
e che forse sarebbe più originale
non dirti nemmeno un “ti amo”.
La prossima volta che ti incontrerò, Amore,
stammi a sentire, ti prego,
dammi un bacio,
fammi una carezza,
stringimi forte senza dirmi niente.
Fallo prima che io abbassi lo sguardo
e mi metta a piangere
oppure non riesca a fare più nemmeno quello.
Semplicemente nutrimi di amore
senza darmi il tempo di pensare che mi stai amando
e che potrei non vederti più
fino al prossimo incontro.
Se passerai di quà
mi raccomando
di ricordarti tutto quello che ti ho detto
e di farlo velocemente,
con la velocità di un addio
con la stessa rapidità con cui mi hai tradito
l’ultima volta che ti ho conosciuto.
Valeria D.A
Filed under: Amore, Emozione | Tagged: abbraccio, carezza, dolce bacio, Incontro, piangere, Se ti capita, sguardo, Valeria D. A. |
…complimenti valeria…i
il viandante
Cara Valeria,
complimenti con tutto il cuore…sai come toccare l’anima ed il cuore di chi legge!!!
sto leggendoe rileggendo questi versi….è stato amore a prima vista!
Ti mando un abbraccio
Quando guardo i tuoi occhi
mi specchio e, in questo magico riverbero,
vedo riflessa l’altra me
quella me che solo riesci a vedere.
Quando guardo i tuoi occhi
mi sento al riparo da ogni tempesta,
da ogni turbamento e da ogni dolore.
Quando guardo io tuoi occhi
vi leggo quello di inespresso pensi.
Quando guardo i tuoi occhi
mi inondano dolcezza, calore, bontà.
Quando guardo i tuoi occhi capisco chi sono, quello che sono, dove sono e cosa desidero.
Quando guardo i tuoi occhi
tutti i dubbi miei svaniscono
e, come d’incanto, trovo risposte
alla mie più astruse domande.
Quando guardo i tuoi occhi
respiro aria di libertà e
non hopiù paura di volare.
Quando guardo nei tuoi occhi
vedo amore,
quando guardo i tuoi occhi
ammetto a me stessa
che solo tu sei amore.
Mi piace quando mi chiami amore,
perché solo tu per me sei Amore.
BEATRICE
Veramente Bella!!!!
Versi incantevoli………
Che potere straordinario di trasfigurazione del reale nel lampo della emozione lirica , carissima Valeria!
Un abbraccio
Valeriona, la poesia l’ hai riproposta ? Mi sembra, fra i miei appunti, ne abbia una copia.. , belissima, romantica e di grande fascino… , non ami più… ,a papà.. . ?
che meraviglia, mi rivedo molto in qsto atteggiamento, ma la verità è che qste cose nn le vuole nessuno al giorno d’oggi.
Grazie, Bea, ma non è amore a prima vista: infatti avevi letto e commentato questa mia un’altra volta… in un’altra vita! 😀
La mettevo a commento della lirica di Tagore: un messaggio da consegnare ad Amore, messo nelle mani di chi lascia per primo… Da questi non ci si può più attendere niente; è prevedibile nel non voler capire che non si può stare di qua e anche di là; che non è possibile giurare rispetto e contemporeneamente giurare di non essere complici: ma la mia è soltanto Immaginazione attiva, non preoccuparti, Bea!
Donatella! Grazie!
Un saluto circolare che parte da te e finisce a te! 🙂
Cara Maria e caro Stefano, la lirica “prende” molto dalla disperazione di non riuscire ad Amare se non in questo modo. In silenzio. Quando l’anima è stata ormai “spellata” (chiosando Alda Merini) resta il pudore di non riuscire a dire nemmeno addio a chi non ti capirà mai perchè troppo concentrato sui propri bisogni.
Un abbraccio, Maria
Ben tornato, Stefano, un abbraccio.
C’eravamo tanto amati
per un anno e forse più,
c’eravamo poi lasciati
non ricordo come fu.
Ma una sera c’incontrammo
per fatal combinazion,
perchè insieme riparammo,
per la pioggia, in un porton.
Elegante nel suo velo,
con un bianco cappellin,
dolci gli occhi suoi di cielo,
sempre mesto il suo visin.
Ed io pensavo ad un sogno lontano,
a una stanzetta d’un ultimo piano,
quando d’inverno al mio cuor si stringeva.
Come pioveva, come pioveva!
“Come stai?” le chiesi a un tratto.
“Bene, grazie”, disse, “e tu?”.
“Non c’e’ male” e poi distratto:
“Guarda che acqua viene giù!”.
“Che m’importa se mi bagno,
tanto a casa debbo andar”.
“Ho l’ombrello, t’accompagno”.
“Grazie, non ti disturbar”.
Passa a tempo una vettura,
io la chiamo, lei fa: “no”,
dico: “Via, senza paura,
su montiamo”, e lei montò.
Così pian piano io le presi la mano
mentre il pensiero vagava lontano,
quando d’inverno al mio cuor si stringeva.
Come pioveva, come pioveva!
Ma il ricordo del passato
fu per lei il più gran dolor,
perchè al mondo aveva dato
la bellezza ed il candor.
Così quando al suo portone
un sorriso mi abbozzò,
nei begli occhi di passione
una lagrima spuntò.
Io non l’ho più riveduta,
se è felice chi lo sa!
Ma se è ricca, o se è perduta,
ella ognor rimpiangerà:
Quando una sera in un sogno lontano
nella vettura io le presi la mano,
quando salvare ella ancor si poteva!
Come pioveva…così piangeva!
So io chi c’ha la cura giusta per te! Sei incorregibile! 😀
Suor Nausica, mi ha fatto ritornare a sorridere… gazie.