A te si arriva

Inviato da Beatrice:

A te si arriva
A te si arriva solo attraverso te.
Ti aspetto.
Io sì che so dove mi trovo,
la mia città, la via, il nome
con cui tutto mi chiamano.
Però non so dove sono stato con te.
Là mi hai portato tu.
Come avrei imparato la strada
se non guardavo nient’altro che te,
se la strada era dove tu andavi,
e la fine fu quando ti sei fermata?
Che altro poteva esserci
più di te che ti offrivi, guardandomi?
Però adesso che esilio,
che mancanza,
e lo stare dove si sta.
Aspetto, passano i treni,
i destini, gli sguardi.
Mi porterebbero dove non sono stato mai.
Ma io non cerco nuovi cieli.
Io voglio stare dove sono stato.
Con te, ritornarci.
Che intensa novità,
ritornare un’altra volta,
ripetere mai uguale
quello stupore infinito.
E fino a quando non verrai tu
io resterò sulla sponda
dei voli, dei sogni,
delle stelle, immobile.
Perché so che dove sono stato
non portano né ali, né ruote, né vele.
Esse vagano smarrite.
Perché so che dove sono stato con te
si va solo con te, attraverso te.

Pedro Salinas

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22 Risposte

  1. Ciao Beatrice,l’affidarsi a Lui è segno di vita,quando si parla vita,di amore di sguardi che dicono ogni volta cose diverse e sempre più struggenti.La natura fa da sfonfo a dette meraviglie però essa genera la sensazione di essere in presenza di due potenze infinite che si alimentano. Dominano le sensazioni,le percezioni che ci avvolgono in un mistero che ognuno definisce come crede Se non vi è Lui ,lo sfondo cambia diventa quasi terrificante perchè tutto è cambiato.Il cambio la mutazione di potenza è interna/esterna

  2. Care Creature di questo Giardino,

    Oggi, nel contesto del programma radiofonico dedicato alla poesia “Il Raggio Verde”, in onda su Radio Kairos 105.85 a partire dalle ore 17:00, verrà letta una mia lirica.

    Se vi va di ascoltare la trasmissione in streaming dal vostro pc, cliccate su questo link e seguite le istruzioni.

    http://www.radiokairos.it/?page_id=11

    Grazie per l’attenzione…

  3. Sarebbe bello creare un post dedicato alle stelle cosa, esse da millenni simboleggiano per gli uomini.
    Creso che la “storia poetica” delle stelle interroghi l’uomo dalla sua origine e lo affascina:
    Cosa sono quei lumini sopra noi…(a parte la spiegazione scientifica) le stelle hanno ispirato poesie, leggende, fiabe.

    Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini. (Dante Alighieri)
    – – – ———————–
    STELLE CADENTI
    Caerlo Bramanti

    Stelle cadenti
    raccolte
    in una botte di vino a metà
    bevute
    dal desiderio espresso
    di prati sconfinati
    dove cielo è tramonto
    e io ti bacio
    mio sogno dalle labbra più morbide
    e rosse
    da mordere quando mi chiedi
    se sono felice.

    —————————————–

    VARIAZIONE
    Federico Garcia Lorca

    Lo stagno dell’aria
    sotto il ramo dell’eco.
    Lo stagno dell’acqua
    sotto fronde di stelle.
    Lo stagno della tua bocca
    sotto una pioggia di baci.
    ——————————————

    immagine:

    ESISTE UNA CITTA’

    Esiste una citta’ sperduta nell’azzurro del cielo,
    dove le anime vaganti sono una nota in armonia
    con il Tutto e dove il Tutto è musica e gioia …
    dove il sole ci parla con la luce,
    con il profumo e il colore parla il fiore,
    con le nuvole, con la neve e la pioggia parla l’aria.
    Nel tempio del mondo vive un impeto
    che mai si placa a infrangere il mutismo delle cose
    con la parola, gesto, colore, suono per esprimere
    il mistero dell’Essere.

    (Herman Hesse)

  4. Ciao Alfredo,
    leggo sempre io tuoi interventi e li trovo sempre interessanti e mi fornisci “materia” per riflettere! Ti leggo sempre con piacere….
    Mi piace anche quello che hai scritto sopra e lo condivido in pieno…Eros è vita….Eros è l’esistere stesso!
    Grazie! Ti mando un grande abbraccio

  5. …rinunciare ad una nuova strada, ad avventurarsi per un altro destino, rinunciare a nuovi amori perchè si è consapevoli che l’Amore lo si è già incontrato….aspettare con fiducia e cieca speranza un ritorno, un suo ritorno, senza sapere se questo “sacrificio d’amore” in realtà valga l’attesa…chi mai può garantire che l’amato tornerà?
    Forse, la sola risposta possibile, è la voce del cuore: lui conosce quello per noi è anzitempo ignoto. Lui, il cuore, forse conosce già il nostro destino.
    Rinascere “insieme” sotto gli stessi cieli, sotto le stesse stelle ma con nuovi progetti, nuovi desideri…perchè quando si ama davvero non ha importanza dove si sta e come si sta, l’importante è annaffiare ogni giorno qull’amore con goccie di rinnovato amore.
    I due amanti diventano in tal modo il mezzo reciproco per andare insieme in una dimensione altra, dove è possibile giungere solo attraverso l’amore che viene offerto dall’altro.

  6. Cercando… sulla strada contrassegnata dai sassi caduti dalle tasche bucate…

    Può essere il “controcanto” alla lirica sufi “Ti amo di due Amori” di Rabi‘a al-‘Adawiyya:
    ““Ti amo di due amori, uno di passione, uno a Te dovuto.
    Nell’amore di passione chiamo costantemente il Tuo nome e nessun altro.
    Nell’amore a Te dovuto Ti togli il velo e lasci ch’io Ti veda.
    Non merito lode per nessuno di questi amori
    Tu solo meriti lode per entrambi.”

    Niente è più dolce dell’amore; ogni altra felicità viene dopo al suo confronto perfino il miele sputo di bocca. Così dice Nosside: ma chi da Afrodite non viene amato non può sapere quali rose siano i suoi fiori. Nosside di Locri

  7. …Nosside di Locri, sì, e cos’altro…? Cos’altro… che mi possa far entrare nel cuore di questa lirica?
    Forse, forse l’armonia tra Senex e Puer che Tagore esprime in questo suo scritto:

    Quando, bambino mio, ti porto balocchi multicolori, comprendo perché c’è un così grande gioco di colori, nelle nubi, nell’acqua, e perché i fiori sono così ricchi di colori – quando ti regalo, bambino mio, balocchi multicolori.
    Quando, bambino mio, intono il mio canto per farti danzare, allora comprendo veramente perché c’è musica nelle foglie, e perché le onde mandano un coro di voci al cuore della terra che volentieri ascolta – quando intono il mio canto per farti danzare.
    Quando, bambino mio, pongo dolci nelle tue avide mani, apprendo perché c’è il miele nel calice del fiore e perché i frutti si colmano segretamente di soavi succhi – quando pongo dolci nelle tue avide mani.

    Oppure, oppure…

  8. Jovanotti mi ha dato un’Idea… :il bimbo sperduto davanti all’universo intero…

  9. Perdonami se ti cerco
    così dentro di te.
    Perdonami il dolore.
    È che da te
    voglio estrarre
    il tuo migliore tu.
    Quello che non vedesti
    e che io vedo,
    immerso nel tuo profondo,
    preziosissimo.

    Pedro Salinas

  10. ….Cara Valeria, ho letto i tuoi commenti e mi sono commossa…sei stata molto incisiva e profonda! Grazie!
    Baci baci

  11. Non c’era bisogno di sguardi, di parole, di gesti, di contatti: solamente il puro stare insieme.

    J. Wolfgang Goethe

  12. beatrice on 17,00 Beatrice nella lirica di Pedro Salinas vi sono anche io “perdonami” jl dolore …è l’ebbrezza nel far conoscre il meglio di se stessi,ma è anche battaglia interna perchè puoi essere diverso da quello che sei Il Profondo non lo conosci ma io Ti aiuto ad esistere nella parte mogliore do te.E’ ima Violenza/Non violenza.alfredo

  13. …Concordo, caro Alfredo,circa la poesia di Salninas “perdonami se ti cerco”…io l’ho trovata superba ed espressiva di un grande contenuto umano e psichico.
    Anche io, un pò come hai detto tu, in questi versi leggo la forza di quella parte Anima che dice all'”Io conscio e razionale” e a qualla parte di interiorità che ancora risiede negli abissi che, seppure con un atto di forza del quale chiede anticipatamente perdono, lavorerà su se stessa per portare alla luce quell’altra parte di sè, quella ancora nascosta e sconosciuta a Lei stessa e agli altri. E proprio questa parte nascosta ed ancora sconoscita è quella migliore, quella che è il meglio di se stessi….
    bisogna avere la forza e il coraggio di intraprendere il famoso viaggio nei nostri abissi, bisogna avere il coraggio di portare a galla quella che siamo e, qualunque cosa verrà fuori, sicuramente saremo persone migliori perchè saremo noi stessi….perchè ci conoscere meglio e questa consapevolezza, se accettata, non potrà fare altro che renderci persone migliori.
    A questo punto potremmo anche osare a cercare di capire l’altro/altri fuori di noi e magari aiutarli…ma se non capiamo noi stessi non possiamo pensare di capire i nostri interlocutori….
    Caio, Bea

  14. Solo con l’amore, solo attraverso l’amore si può andare oltre, beato chi lo ha provato almeno una volta, perchè vicino a Dio, al paradiso perduto, “luoghi”dove si estingue la nostalgia.

    Meraviglioso Salinas

  15. …caro Matteo….hai detto una cosa saggia e quanto mai vera!
    Baci

  16. Per Valeria: un dono…

    Non sono né un artista né un poeta.
    Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo,
    ma non sono in sintonia
    con i miei giorni e le mie notti.
    Sono una nube,
    una nube che si confonde con gli oggetti,
    ma ad essi mai si unisce.
    Sono una nube,
    e nella nube è la mia solitudine,
    la mia fame e la mia sete.
    La calamità è che la nube, la mia realtà,
    anela di udire qualcun altro che dica:
    “Non sei solo in questo mondo
    ma siamo due, insieme,
    e io so chi sei tu”.

    K. Gibran

  17. ciao Beatrice tu non puoi proprio immaginare quanto maggior vigore psicologico mi ofrri con la tua rsposta con la quale condividi il mio commento.E’ un percorso necesaario se si vuol migliorare anzi direi se si vuole più power di fronte alla vita.Sono fortunato nell’aver incontrato Te e Valeria sulla condivisione di problemi di Vita ciao Alfredo

  18. Beatrice, grazie per le poesie che ci hai donato
    baci

  19. Ciao Alfredo…quello che mi hai detto è meraviglioso!
    anche io mi ritengo fortunata ad avere un interlocutore come te con cui condividere i miei pensieri, dialogare e con cui potermi confrontare…
    Un caro saluto, Bea

  20. Per Bea:
    immergiti nella nube dell’inconscio, in te, Arlecchino, cerca… il mistero negli occhi… e non avere paura! 🙂

  21. Non voglio che ti allontani,
    dolore, ultima forma
    di amare. Io mi sento vivere
    quando tu mi fai male
    non in te, né qui, più oltre:
    sulla terra, nell’anno
    da dove vieni
    nell’amore con lei
    e tutto ciò che fu.
    In quella realtà
    sommersa che nega se stessa
    ed ostinatamente afferma
    di non essere esistita mai,
    d’essere stata nient’altro
    che un mio pretesto per vivere.
    Se tu non mi restassi,
    dolore, irrefutabile,
    io potrei anche crederlo;
    ma mi rimani tu.
    La tua verità mi assicura
    che niente fu menzogna.
    E fino a quando ti potrò sentire,
    sarai per me, dolore,
    la prova di un’altra vita
    in cui non mi dolevi.
    La grande prova, lontano,
    che è esistita, che esiste,
    che mi ha amato, sì,
    che la sto amando ancora.

    Pedro Salinas

  22. ….Non ho paura, Mamy Val, …cerco, cerco e…cerco soprattutto negli occhi…..già, gli occhi sono lo specchi dell’Anima…di ogni Anima!
    …..qualunque cosa troverò…l’accetterò!
    Tu dici sempre che Bimba Bea è diventata “donna”….forse hai ragione….ora mi sento donna…
    Baci

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