Forse è per questo motivo che è così importante per l’anima ascoltare le storie di coraggio e di gloria, di bellezza e di fede: perché queste eroiche rievocazioni, questo rendere onore, fortificano e nutrono, non l’inamovibile centro, isolato nell’imitazione dell’eroe, ma gli ospiti invisibili. Sono Omero e i racconti epici della Bibbia che continuano a mantenere viva una civiltà umana alimentando gli spiriti non umani. Quegli spiriti sembrano amare una buona storia; soprattutto, sembra che a loro piaccia sentir parlare di sé.
James Hillman
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[…] Questo è l’amore – essere pronto a dissolversi nella realtà; essere pronto a fondersi, a sciogliersi, essere pronto a diventare una sola cosa con la realtà.
Perderai qualcosa – i tuoi sogni, il tuo ego – perderai quella separazione. Ti dissolverai come una goccia d’acqua ma non c’è nulla di cui preoccuparsi, diventerai l’oceano.
Non sarai più quello che sei stato finora – il tuo ego. I tuoi steccati spariranno. Non sarai un’ isola, ma una parte del continente. Non si perde niente a perdere se stesso, si perde tutto a resistere.” (Osho)
l’amore ama sentir parlare di sè…
“amore (che è) incredibile”
Mi dilungherò, ma anche questo è un modo, a quest’ora e in particolari stari d’animo, per “certrarmi”, rilassarmi.
Da “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar.
[…] Quel che sappiamo sul conto degli altri è quasi tutto di seconda mano. Se per caso qualcuno si confida, non fa che perorare la sua causa; la sua apologia è già pronta. Se lo osserviamo, non è solo. Mi è stato rimproverato di leggere con piacere i rapporti della polizia di Roma; vi scopro continuamente di che stupire; amici o sospetti, sconosciuti o familiari, questa gente mi sorprende; le loro follie mi servono di scusante alle mie. Non mi stanco mai di paragonare la persona tutta vastita all’uomo nudo. Ma questi rapporti ingenuamente circostanziati aumentano il fascio dei miei documenti e non mi danno l’ombra d’un aiuto per emettere un verdetto. che tale magistrato dall’aspetto austero abbia commesso un delitto non mi consente affatto di conoscerlo meglio.
Ormai mi trovo in presenza di due fenomeni anzichè di uno solo, l’apparenza del magistrato, e il suo delitto.
Quanto all’osservazione di me stesso, mi ci costringo, non foss’altro che per entrare a far parte di questo individuo in compagnia del quale mi toccherà vivere fino all’ultimo giorno, ma una familiarità che dura da quasi sessant’anni comporta ancora parecchie probabilità di errore. nel profondo, la mia conoscenza di me stesso è oscura, interiore, inespressa, segreta come una complicità. dal punto di vista più impersonale, è gelida, tanto quanto le teorie che posso elaboraresui numeri: mi valgo di quel po’ d’intelligenza che ho per esaminare più dall’alto, da lontano, la mia vita, che, in tal modo, diventa la vita di un altro.
ma questio due procedimenti della conoscenza di sè sono difficili, ed esigono, l’uno che ci si cali entro se stessi, l’altro che ci si ponga all’esterno.
Per inerzia, tendo come tutti a sostituirvi mezzi meramente consuetudinari, un’idea della mia vita parzialmente modificata dall’idea che se ne forma il pubblico: giudizi bell’e fatti, cioè a dire mal fatti, come un modello già preparato sul quale un sarto maldestro adatti a fatica la nostra stoffa. Strumenti di valore ineguale, utensili più o meno logori; ma non ne possiedo altri: me ne servo per foggiarmi alla meglio un’idea del mio destino d’uomo. […]
(continua)
Mmmm
apppp grazie per i video, bellissimi
ciao Valeria
(continua dal precedente “mio” commento e rientro nell’argomento del post, intervistando Adriano-Marguerite… 🙂 )
[…] Quando prendo in esame la mia vita, mi spaventa di trovarla informe. L’esistenza degli eroi, quella che ci raccontano, è semplice: va diritta al suo scopo come una freccia. E gli uomini, per lo più, si compiacciono di rassumere la propria esistenza in una formula – talvolta un’ostentazione, talvolta una lamentela, quasi sempre una recrimunazione; la memoria compiacente compone loro una esistenza chiara, spiegabile.
La mia vita ha contorni meno netti: come spesso accade, la definisce con maggiore esattezza quello che non sono stato: buon soldato, non grande uomo di guerra; amatore d’arte, non artista come credette d’essere Nerone alla sua morte; capace di delitti, non carico di delitti.
Mi vien fatto riflettere che i grandi uomini emergono proprio in virtù di un atteggiamento estremo, e che il loro eroismo consiste nel mantenervisi per tutta la vita: essi sono i nostri poli, o i nostri antipodi. Io ho occupato volta a volta tutte le posizioni estreme, ma non vi sono rimasto: la vita me ne ha fatto sempre slittare. E malgrado ciò, non posso neppure, come una brava persona che abbia fatto l’agricoltore o il facchino, vantarmi d’aver vissuto sempre al centro.
Si direbbe che il quadro dei miei giorni, come le regioni di montagna, si componga di materiali diversi agglomerati alla rinfusa. Vi ravviso la mia natura, già di per se stessa composita, formata in parti uguali di cultura e d’istinto. Affiorano qua e là i graniti dell’inevitabile; dappertutto, le frane del caso. Mi studio di ripercorrere la mia esistenza per ravvisarvi un piano, per individuare una vena di piombo o d’oro, il fluire d’un corso d’acqua sotterraneo, ma questo schema fittizio non è che un miraggio della memoria. […]
(Sta per finire…)
[…] In questa difformità, in questo disordine, percepisco la presenza di un individuo, ma si direbbe che è stata sempre la forza delle circostanze a tracciarne il profilo; e le sue fattezze si confondono come quelle di un’immagine che si riflette nell’acqua. Io non sono di quelli che dicono che le loro azioni non gli assomigliano: bisogna bene che le mie mi somoglino, dato che esse costituiscono la sola misura dell’esser mio, il solo mezzo di cui dispongo per affidare me stesso alla memoria degli uomini, e persino della mia; dato che forse l’impossibilità di continuare a esprimersi e a modificarsi con nuove azioni costituisce la sola differenza tra l’esser morti e l’esser vivi. […]
Nel momento in cui scrivo mi sembra a malapena essenziale d’esser stato imperatore. D’altronde, i tre quarti della mia vita sfuggono a unadefinizione fornita dalle azioni: il complesso delle mie velleità, dei miei progetti resta vago ed evanescente quanto un fantasma. Il resto, la parte tangibile, più o meno autenticata dai fatti, si distingue poco più nettamente, e gli avvenimenti si susseguono nel modo confuso dei sogni.
Mi son fatto una cronologia tutta mia, che è possibile concordare con quella basata sulla fondazione di Roma, o sull’era delle Olimpiadi. Quindici armi sotto le armi sono durati per me meno di una mattinata ad Atene; vi sono persone che ho frequentato tutta la vita e che non riconoscerò agli Inferi. I piani spaziali si sovrappongono anch’essi; l’Egitto e la valle di Tempe son vicinissimi, e non sempre sto a Tivoli quando ci sono.
Talora la mia vita appare banale al punto da non meritare di scriverla … e non è affatto più importante, neppure ai miei occhi, di quella del primo che capita.
Talora mi sembra unica e perciò appunto senza valore; inutile perchè è impossibile adeguarla all’esperienza comune. […]
…”Mi son fatto una cronologia tutta mia, che è possibile concordare con quella basata sulla fondazione di Roma”…
Correggo… “possibile” con “impossibile” : una cronologia tutta mia che è impossibile concordare con quella basata sulla fondazione ecc..
Mi scuso per altri eventuali errori di ricopiatura che potrebbero cambiare il senso del pensiero.
Baci
Grazie Valeria per questa meravigliosa e profonda citazione. Non ritengo di aggiungere altro perchè sarebbe solo banale!
Grazie e bacii
“Nulla vale a spiegarmela: i miei vizi, lemie virtù, sono assolutamente insufficienti; vi riesce di più la mia gioia; ma a intervalli, senza continuità, e soprattutto senza un serio motivo. Ma ripugna allospirito umano accettare la propria esistenza dalle mani della sorte, esser null’altro cheil prodotto caduco di circostanze alle quali nessun dio presieda, soprattutto non eglistesso. Una parte di ogni vita umana, persino di quelle che non meritano attenzione,trascorre nella ricerca delle ragioni dell’esistenza, dei punti di partenza, delle origini.La mia incapacità di scoprirle mi fece inclinare a volte verso le interpretazioni magiche, mi indusse a ricercare nei deliri dell’occulto ciò che il senso comune non mioffriva. Quando tutti i calcoli astrusi si dimostrano falsi, quando persino i filosofi nonhanno più nulla da dirci, è scusabile volgersi verso il cicaleccio fortuito degli uccelli,o verso il contrappeso remoto degli astri.”
caro prof.
lo conosce Spoon River?
Io che non lo conoscevo le mando questa:
(Antologia di Spoon River
Di Edgar Lee Master
Einaudi a cura di Fernanda Pivano
Pag. 193 eccc eccccetera)
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-“Henry Layton”-
Chiunque tu sia che passi qui accanto
sappi che mio padre era garbato,
e mia madre violenta,
e io nacqui un intiero di così contrastanti metà,
non mescolate e fuse,
ma ciascuna distinta, saldata insieme malamente,
Qualcuno di voi mi considerò garbato,
qualcuno violento,
qualcuno l’uno e l’altro.
Ma nessuna delle mie metà causò la mia rovina.
Fu il distacco delle due metà,
mai partecipi l’una dell’altra,
a ridurmi un’anima senza vita.
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Bello no???
(Qui l’autore immagina che i defunti della cittadina di Spoon River recitino da sé il proprio epitaffio e ne fa quasi 250..pagine!
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E il mio come reciterà …?
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–Casinista qui giace finalmente in ordine……..???……. 😦
–morì d’improvviso sotto una catasta di libri ma felice??
–Raggiunse la radiosità senza passare dal via ?? (Sa, Monopoli…)
Fatevi i fatti vostri e passate oltre??
–Non sono mai stata fotogenica ma questo è troppo……..??
Non illudetevi…… ritornerò…….? 😀 😀 😀 😀 😀
(quest’ultima piacerà senz’altro a Raf. ….)
😀 😀 ……. baci però la poesia è bella …molto vera dal punto di vista della psiche ..o no?
Cara map pina, conosco l’antologia di Spoon River, ma il tuo epitaffio lo trovo veramente originale. Baci
ma quale degli epitaffi? Con affetto…affettato.O mi devo fare affettare e disporre in diverse urne con diversi epitaffi?? Buona giornata proffettino che mi sembra che sia un pò stanchino.Baci.
Cara map, per gli epitaffi ogni scelta deve essere fatta secondo il proprio gusto. Ti ringrazio per le tue attenzioni riguardo la mia salute. Per quel che potrò, seguirò il suggerimento. Baci
magari avessi la sua vitalità!!!
Le ho mandato un ospite invisibile poi non so se mi riferisce male.. 🙂
In effetti sta facendo il doppio gioco, mi sa che la stanchina sono io..comunque take care!!!!
L’epitaffio migliore è una vita ben spesa…o spesa come ci pare…
Ciao Carissima Maaaaappppp
di sicuro ritornerò se nel frattempo non è cambiato il mondo, o meglio i sui sbullonatissimi enzimi……
Svitol è ottimo svita tutto !
Cara Map vedo che hai messo il video musicale, aaahaahaa, bello come elli sono pure gli altri brani di Surman…. un Bacio 😉
non è che stai fermentando e cambi forma??ENZIMATICO!!
ateproprioniente.
Và và a giocare a scacchi.
Carissima Mapppppp
va bene anche per gli INGRICCHIATI? (superbi) nel caso mi faccio una bella scorta fin da ora e la conserverò per il prossimo film
Carissima Maaaaapppppppp
di forme ne ho già avute tantissime a milioni, almeno su questo piano limitato di terza densità, ma in verità, l’unica forma che conta è solo la libera spontanea luce dell’anima che l’essere riesce a manifestare fuori attraverso l’immortale cuore, il resto è solo necessaria consapevole/inconsapevole manifestazione in una limitata realtà assai illusoria o meglio VIRTUALE, una superiore scienza/conoscenza, una proiezione OLOGRAFICA DAI PIANI SUPERIORI che ad alcuni assai più attenti, fa capire saggiamente, in effetti cosa voglia dire SIAMO IL FRUTTO DEI NOSTRI SOGNI.
Carissima Maaaaaaaaaaaaaapppppppppp
più che enzimatico, nella mia innata ribelle natura potrei semplicemente definirmi un semplice reattivo catalizzatore.
Buongiorno tesori e tesoro! Che ci vada bene anche quest’oggi!!!!!!!Buon buon buon tutto!!!!
….Map grazie e e ricambio col cuore….
un bacioneeeeee