A differenza della lussuria, della superbia, della gola, l’invidia è forse l’unico vizio che non dà piacere. Eppure è molto diffuso e ciascuno di noi ne ha fatto esperienza per aver invidiato o essere stato invidiato. Evidentemente le sue radici nascoste affondano in quel nucleo profondo dove si raccoglie la nostra identità che, per costituirsi e crescere, ha bisogno del riconoscimento. Quando questo manca, la nostra identità si fa più incerta, sbiadisce, si atrofizza, e allora subentra l’invidia che vorrebbe concedere, a chi è incapace di valorizzare se stesso, una salvaguardia di sé nella demolizione dell’altro.
Umberto Galimberti
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Tanto diffusa,male insidioso che spesso colpisce vigliaccamente alla spalle come le maldicenze e le calunnie dalle quali è difficile se non impossibile difendersi. Spesso il tempo è galantuomo ma quante vite distrutte e quanta miseria nella condizione umana!
Gelosia
O animale infruttuoso e becero
che insidi il cuore dell’uomo
e come bruco in una mela giovane
metti il tonfo del tuo peccato.
Tu non sei ilare come il verso
che cresce nel sentimento
sei forzato e gelido
come una mano di morte.
Alda Merini
Con affetto, una bella giornata, Gabriele caro. Un abbraccio grande come il Mondo…
L’invidia non dà piacere a chi la subisce, ma l’invidioso si nutre del male degli altri e di quello che provoca agli altri; l’invidioso gode più del male degli altri che del proprio bene.
Pensiamo a Cenerentola e alle sorellastre…. alle sottili e perfide cattiverie, alla malevolenza e all’odio viscerale, alle modalità subdole e sinistre…. quando si percepisce questa predisposizione da parte di qualcuno che sta nelle proprie vicinanze o si riesce a sferrare un duro colpo oppure è meglio “girare al largo”…
Buonanotte !!!
Eh! Fantastico il tuo post (e blog). Non posso che essere d’accordo con te su tutta la linea. Bravo! (un’adulatrice)
http://snobbloggo.blogspot.com/2011/04/linvidiaparte-prima.html