Anche la notte ti somiglia,
la notte remota che piange
muta, dentro il cuore profondo,
e le stelle passano stanche.
Una guancia tocca una guancia –
è brivido freddo, qualcuno
si dibatte e t’implora, solo,
sperduto in te, nella tua febbre.
La notte soffre e anela l’alba,
povero cuore che sussulti.
O viso chiuso, buia angoscia,
febbre che rattristi le stelle,
c’è chi come te attende l’alba
scrutando il tuo viso in silenzio.
Sei distesa sotto la notte
come un chiuso orizzonte morto.
Povero cuore che sussulti,
un giorno lontano eri l’alba.
Cesare Pavese
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NELLA NOTTE
Nella notte
ricerco richiami,
un eco di speranza
e di desiderio
represso
dalla freddezza del web.
Mi comunichi le tue passioni,
in silenzio,
con rassegnazione,
ed una preghiera
sale verso un cielo
stanco di ricevere
i tuoi messaggi ondeggianti
tra tormento ed amore.
Santoro Salvatore Armando
(Boccheggiano 12/10/2007 11.54)
LA NOTTE OPACA
Spenta la luce
l’ombra s’aggira lieve,
avvolge ogni angolo e l’occhio s’improvvisa
a vedere fantasmi e sogna invano.
Silente il cellulare:
i tuoi messaggi
più non riempiono di gioia il mio riposo,
la voce tua scomparsa,
più non rallegra le mie notti opache.
Cosa mai spinge
l’affetto d’una donna
a donare un amore inaspettato?
Quale l’impulso
che ad un tratto nell’addome ti preme
e domande ti pone:
forse è l’amore questo?
E poi l’oblio!
Il silenzio che s’aggira per la stanza
e notti insonni ti regala,
di lacrime amare inonda il tuo riposo
che non arriva,
che il petto ti tormenta.
E mentre tu dormi serena sui cuscini,
mentre il tuo cuore nell’oblio ristagna,
un cuore soffre
e pensa ad un amore tardi arrivato,
ad un affetto che ormai s’è logorato,
alle parole inutili e abusate
alle carezze che ormai sono sprecate.
Salvatore Armando Santoro
(Donnaz 07/09/2008 8.16)
Cuore, non ti sento tra le stelle!
Mille voci in me, tu sei
le voci che ho amato:
pezzi della mia Memoria
che in quel cielo faticano
a trovare uno spartito
dal quale echeggiare.
Melodie di un’infanzia lontana;
prato che Odino mise a ferro e a fuoco.
Cuore, hai un’ultima lezione da imparare:
trapianterò quel fiore
al centro del cielo.
Una violetta.
lèo ferrè, testo di cesare pavese:
Qui non posso scrivere nè destinatario, nè mittente, perchè la tua interpretazione, si dissocia dal mio cuore e dalla mia armonia.
La tua anima non è stata creata per sentire il mio cuore… .ma per sentire l’ ombra della mia interiorità.
La tua forza è la brama e la cultura.
La mia forza è il sogno e la voce del Logos
pace
Non ho nulla contro di te… , però non mi hai dato mai un’ emozione… , mi hai fatto solo conoscere il mondo degli inferi…
SENZA DE STINATARIO, PER CARITA’.
Ma ancora te la prendi per il sentito dire…, per i fatti quotidiani… , ma non hai capito … che la tenebra degli eventi e degli scontri umani sale dall’ interno animico, colpisce il cuore e il pensiero, così l’ uomo perde la gioia di vivere e la serenità.
L’ uomo è soffocato dai fatti sociali, dal prossimo, dal lavoro, dai soldi, dalle controversie, dalle paure, dalle brutte giornate ecc, questi fatti dominano l’ anima di ogni essere, invece per trovare l’ equlibrio, l’ arte è far succedere il contrario : sei tu che devi dominare questa robaccia… .
La guarigione è dentro, fuori ci sono solo ombre e fantasmi… noi prendiamo i fantasmi per realtà… questo è il male che non fa vivere l’ uomo.
UN MALE CHE PORTA L’ UOMO ALLA DROGA, ALL’ ALCOOL, AL VIZIO, ALLA SCONFITTA E ALLA MORTE.
La vita è difficile.. e mi fai tenerezza… , ma tanta.. ,
Buona notte.