Sul mito

Il mito è una realtà complessa e non si presta a interpretazioni dogmatiche. I personaggi mitici, che Jung nei suoi scritti teorici chiama gli archetipi della nostra identità collettiva, effettuano continuamente delle transazioni che rappresentano le trasformazioni della coscienza. Le loro gesta sono espressione dei nostri conflitti(intra e interpersonali) e anche i rapporti di reciproca dipendenza e della nostra partecipazione al sacro. Nella sua precisione, il mito è paragonabile a una coreografia o a un brano musicale. Dobbiamo accostarci alle avventure degli Dei e delle Dee non come se leggessimo degli eventi storici, ma come se ascoltassimo della musica o come se meditassimo. Non una dottrina, ma un’armonia finirà per effondersi.  Nel momento in cui un mito antico riemerge e si carica di significati moderni, ricomincia a evolversi, perché nessun dogma cristallizza il significato degli archetipi del politeismo greco e nessuna chiesa può sostenere l’infallibilità o l’esclusività dell’interpretazione dei miti.

Ginette Paris

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4 Risposte

  1. Gabriele, che il mattino trovi in te la Sua dimora e con te abiti in Eterno. Mille baci… 😀

    p.s. Carissimo, entro la fine della settimana entrante dovrei inviare il racconto al mio editore per la fatidica bozza di stampa. Aspetto la tua prefazione. Grazie mille, davvero.

  2. Non ti preoccupare, Luigi. Te la manderò nei prossimi giorni. Baci

  3. Comprensivo e buono come tu solo sai esserlo. Non ti ringrazierò mai abbastanza, caro. Hai fatto tanto per me… grazie, dal profondo dell’anima 😀

  4. Dogma: il Simbolo vivente che partecipa degli opposti, “un dato di fatto a priori” e “un atto di creazione nel tempo”, come l’Amore…

    Sull’Amore e il suo mistero
    di Moulânâ Rumi

    “Mi chiedi chi ama davvero? Chi è in preda alle pene.
    E quale organo scherza quando il cuore è ansioso?
    La medicina che cura l’amore non si trova dall’erborista:
    resta un mistero divino al pari dell’astrolabio.
    Correte pure, insensati, rincorrendo passioni effimere,
    ma guai a voi se l’Amore regale d’improvviso vi ghermisce.
    Ma come pretendete che quell’Amore sia descrivibile,
    se spesso ci fa vergognare delle nostre stesse parole?
    Pensate che le parole ve lo rendano più presente,
    mentre quell’Amore è bello come Mistero inesplicabile?
    Certo, corre la penna mentre vergo queste sue lodi,
    ma se scrivo di quell’Amore la sua punta si spezza.
    Ecco, guai a scrivere sull’amore sublime!
    S’infrange la penna, e la pergamena si lacera.”
    L’intelletto s’affanna, eppur non lo comprende:
    sì, solo l’Amore spiega quel suo mistero agli amanti.
    Potrebbe forse il Sole splendere senza Luce?
    O mia Lampada, se lo scorgi non distogliere lo sguardo.
    La sua traccia è resa manifesta dalle ombre,
    ma solo il suo splendore ha alito di vita.
    L’ombra induce al riposo, come le confidenze serali,
    ma quando il Sole sorge all’alba la Luna viene spaccata.
    Nulla al mondo ferisce più nel profondo,
    ma il Sole dell’Anima mia non tramonta e non ha passato.
    Il cielo di questo mondo ci mostra un unico sole,
    ma un cielo dai soli molteplici chi ci vieta d’immaginarlo?
    Eppure il Sole dell’Amata non s’interseca col firmamento:
    nessuno l’ha mai visto, nè in astratto, nè in concreto.
    E’ Amore d’Unione, essenza inconcepibile;
    non lo comprende l’intelletto, nè lo coglie lo sguardo.

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