Il mito come terapia

Il mito può avere un effetto terapeutico se riusciamo, intendo, a pensare miticamente. Diciamo così: se abbiamo una grande inquietudine, quello che gli psicologi chiamano “un problema”, il primo passo per uscire dal problema in oggetto c’è un mito. Allora comprendiamo che in questione non siamo solo noi come individui, non siamo noi personalmente e integralmente causa di quell’inquietudine. La mia non è una pura e semplice malattia personale: c’è anche un paradigma infinitamente più grande. È una faccenda mitica a operare in me. Ecco uno dei vantaggi del pensare in termini di mito. Rende meno individuale la psiche.

James Hillman

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9 Risposte

  1. Senza dubbio il mito e’ un grandissimo vantaggio e un ottima ed eccellente compagnia. Buona domenica e un abbraccio raggiante professore!

  2. Carssimo Gabriele, dal profondo del cuore l’augurio di una domenica assolutamente Gioiosa.
    Un tenero abbraccio…

  3. Grazie, carissima Laura. Baci

  4. Ricambio dal profondo del cuore, caro Luigi. Baci

  5. Il mito è una storia raccontata con il linguaggio di anima,- non con quello della ragione,- che sintetizza rapporti di forze cosmiche che si manifestano all’interno della nostra psiche secondo modalità e schemi identici in tutti i luoghi ed in tutte le culture:
    gli ARCHETIPI !

  6. Sto leggendo L’eroe dai mille volti di Campbell,e non posso che sentirlo vicino al pensiero di Hillman.
    Se fossimo piu’ coscienti del pantheon di divinita’ che ci abita il nostro rapporto con i mali dell’anima cambierebbe radicalmente.
    Dunque W il politeismo psichico!!!
    e come insegna Odisseo quando una divinita’ viene a trovarti guai a non dargli ascolto o far finta di nulla potrebbe adirarsi o peggio ancora non tornare piu’…
    buona domenica a tutti

  7. Il mito è la nostra storia dimenticata

  8. Il grande dramma della scuola di oggi è che non si affronta quasi più (o niente del tutto,come capita nella Svizzera in cui abito) l’ Epica, quindi tutta la mitologia diventa praticamente sconosciuta..Ed è un dramma, specialmente in un’età come l’adolescenza,che ha un bisogno “quasi fisico” di miti, per crescere sana. La conoscenza dei miti aiuta i ragazzi a costruirsi in un modo che possa divenire completo. Dire che questo è drammatico non è un’esagerazione….i ragazzi sono veramente privati di potenti strumenti che li aiuterebbero nella conoscenza della loro interiorità come della loro appartenenza.E si sentirebbero molto meno soli e spaesati come spesso mi capita di notare. Buona settimana a tutti, un abbraccio pieno di gratitudine a te, caro professore!
    Donatella

  9. Un bel sorriso a te, cara Donatella e buona domenica

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