Mi ha lasciata
dicendo
che domani sarebbe
ritornato.
A casa sul pavimento
ho scritto tante volte: domani.
E all’alba i vicini
mi hanno chiesto: “Amica,
quando verrà il tuo domani?”
Domani, domani: ho perso
ogni speranza,
il mio amore
non tornerà.
Vidyapati
Filed under: Amore, Poesia | Tagged: alba, Amore, casa, domani, speranza |
Imparare a dire “Addio!”: chi dovrebbe insegnarcelo di solito è colui o colei che se ne va… 1)Non pensare mai al domani; 2) Non entrare negli sgabuzzini; 3) Il silenzio interiore è disciplina che si impara dando voce al silenzio del prossimo!
“Posso scrivere i versi” (Pablo Neruda)…
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Scrivere, per esempio. “La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri in lontananza”.
E il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava.
In notti come questa l’ho tenuta tra le braccia.
L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa.
Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.
E il verso scende sull’anima come la rugiada sul prato.
Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta.
Lontano.
La mia anima non si rassegna d’averla persa.
Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d’allora, già non siamo gli stessi.
Io non l’amo più, è vero, ma quanto l’ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
D’un altro. Sarà d’un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
Ormai non l’amo più, è vero, ma forse l’amo ancora.
E’ così breve l’amore e così lungo l’oblio.
E siccome in notti come questa l’ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d’averla persa.
Benchè questo sia l’ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.
Saremo scontati
nel tremore
dei corpi
ruvidi
non oserà
più, l’anima
saprà d’esser
pronta…
qual occhio
di stupidità
mortale Amerà
quel corpo…
dovremo imparare
dalle cortecce
dovremo imparare
dalla cecità,…
cosi forse
riconosceremo
al di la, della giovinezza
riscoprendo Giovinezza!
Solo li saprò
solo li in quel
precipizio
fatto di cielo
e di scoscesa
…caduta…
guardando oltre
le vertigini
guardandovi
oltre…
Le immagini del video sono di una bellezza che supera, l’ immagine stessa.
Tu sei una persona sconosciuta al mio pensiero pensante,perchè c’è anche un pensiero che non pensa, è la dialettica.
Tuttavia la tua natura ” tenebrosa,” difficile e profonda, ti rende una donna affascinante e misteriosa. Buonanotte.
Bellissimi Valeria, Giuseppe e Innominance.
Suisserio.
Great.
……….
Mavà??E invece sì.
Belli e profondi amici tutti i vostri interventi!
Grazie a tutti davvero!
” Se Tu Mi Dimenticassi”
Voglio che tu sappia una cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo la luna di Cristallo,
il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
se tocco vicino al fuoco l’impalpabile
cenereo il rugoso corpo della legna
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi
che vanno verso le tue isole
che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi d’amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d’improvviso mi dimentichi,
non cercarmi,
che già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo il vento di
bandiere che passa per la mia vita e
ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in
cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ ora
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno,ogni sera
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile
se ogni giorno
sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
ahi, amore mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né dimentica
il mio amore
si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà
tra le tue braccia senza uscire dalle mie
(Pablo Neruda)
wow… che rassegna Jazz… Map.. Map…di tutto di Più! 😉 !!! Ciao Valerì… ;-))
Maaap, Charlotte, Gius Sepp,
io ballo… Mi concentro sul mio ombellico, la mia mattonella e comincio a disarticolare il mio Q… ehm… il mio Ego: capirò dove finisce il jazz, comincia il boogie e si perfeziona lo swing… E’ una questione di baricentro, penso!
Spero in un domani dove tutto Cambi, in molti Aspetti della Realtà quotidiana fatta… specie al Sud di questo: ecco come si cresce come si vive! Magari non rientra in quelle che sono le tematiche, ma io credo di si!
*********************************************************
Ci turbò
scoprire
che la
paura
induce
…all’omicidio
che la piccolezza
ha bisogno, della
prepotenza
frigidi di potenza…
quei visi con lo scheletro
e la morte l’espressione
si vive nell’amarezza
di sogni troppo vergini
e già stuprati.
Vedemmo, crescemmo
tra morti ammazzati
senza esser in guerra…
la guerra abita le nostre
case, nel silenzio
senza nessuna dichiarazione
siamo in trincea, sempre
all’erta, attenti ad usare il giusto
parlare, aggettivo, ogni cosa
può esser fuoco senza Ritorno.
Proviamo a viver sapendo di sopravvivere
in questi luoghi dei Re di giornata…
delle nostre acque avvelenate dal piombo
dal rosso vischioso le acque…
Eppur sopravviviamo, ce ne accorgiamo
nel continuo tormento, del: che ne dite
se Partiamo??? Il cancro dilagherà
dilagherà, allora andare dove, la guerra
ci raggiunger.Allora come i vecchi Cavelieri
dovremmo nella morte giornaliera decidere
di Morire di Vera Vita, Combattere!!!
Sapremo d’aver vissuto…
Tra gli alberi spogli
cercava le voglie
appoggiando le braccia
in modo conserte su
d’una roccia sopra ci
poso il mento…
con il viso di bellezza
gli occhi da sgomento
quella boscaglia
senza più primavera…
fu cosi la presa, la
consapevolezza
d’esser prima d’ogni cosa
una delle tante a cui,
avevano esportato i sogni
a cui avevano raccontato
la storia assurda d’esser
d’Una voce comune…
prese consapevolezza
s’addormento,visse cosi
per la prima Volta il sogno,
il vero Sogno… emettendo
un urlo liberatorio di libertà
riporto con esso la primavera
Al risveglio continuo a Sognare
in quei boschi ora fioriti, colmi
di Canti e Vita!!!!