Domani

Mi ha lasciata

dicendo

che domani sarebbe

ritornato.

A casa sul pavimento

ho scritto tante volte: domani.

E all’alba i vicini

mi hanno chiesto: “Amica,

quando verrà il tuo domani?”

Domani, domani: ho perso

ogni speranza,

il mio amore

non tornerà.

Vidyapati

14 Risposte

  1. Imparare a dire “Addio!”: chi dovrebbe insegnarcelo di solito è colui o colei che se ne va… 1)Non pensare mai al domani; 2) Non entrare negli sgabuzzini; 3) Il silenzio interiore è disciplina che si impara dando voce al silenzio del prossimo!

    “Posso scrivere i versi” (Pablo Neruda)…

    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Scrivere, per esempio. “La notte è stellata,
    e tremano, azzurri, gli astri in lontananza”.
    E il vento della notte gira nel cielo e canta.
    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava.
    In notti come questa l’ho tenuta tra le braccia.
    L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
    Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo.
    Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa.
    Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.
    E il verso scende sull’anima come la rugiada sul prato.
    Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
    La notte è stellata e lei non è con me.
    Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta.
    Lontano.
    La mia anima non si rassegna d’averla persa.
    Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
    Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
    La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
    Noi, quelli d’allora, già non siamo gli stessi.
    Io non l’amo più, è vero, ma quanto l’ho amata.
    La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
    D’un altro. Sarà d’un altro. Come prima dei miei baci.
    La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
    Ormai non l’amo più, è vero, ma forse l’amo ancora.
    E’ così breve l’amore e così lungo l’oblio.
    E siccome in notti come questa l’ho tenuta tra le braccia,
    la mia anima non si rassegna d’averla persa.
    Benchè questo sia l’ultimo dolore che lei mi causa,
    e questi gli ultimi versi che io le scrivo.

  2. Saremo scontati
    nel tremore
    dei corpi
    ruvidi
    non oserà
    più, l’anima
    saprà d’esser
    pronta…
    qual occhio
    di stupidità
    mortale Amerà
    quel corpo…
    dovremo imparare
    dalle cortecce
    dovremo imparare
    dalla cecità,…
    cosi forse
    riconosceremo
    al di la, della giovinezza
    riscoprendo Giovinezza!

  3. Solo li saprò
    solo li in quel
    precipizio
    fatto di cielo
    e di scoscesa
    …caduta…
    guardando oltre
    le vertigini
    guardandovi
    oltre…

  4. Le immagini del video sono di una bellezza che supera, l’ immagine stessa.

    Tu sei una persona sconosciuta al mio pensiero pensante,perchè c’è anche un pensiero che non pensa, è la dialettica.

    Tuttavia la tua natura ” tenebrosa,” difficile e profonda, ti rende una donna affascinante e misteriosa. Buonanotte.

  5. Bellissimi Valeria, Giuseppe e Innominance.
    Suisserio.
    Great.
    ……….
    Mavà??E invece sì.

  6. Belli e profondi amici tutti i vostri interventi!
    Grazie a tutti davvero!

  7. ” Se Tu Mi Dimenticassi”

    Voglio che tu sappia una cosa.
    Tu sai com’è questa cosa:
    se guardo la luna di Cristallo,
    il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
    se tocco vicino al fuoco l’impalpabile
    cenereo il rugoso corpo della legna
    tutto mi conduce a te,
    come se ciò che esiste,
    aromi, luce, metalli,
    fossero piccole navi
    che vanno verso le tue isole
    che m’attendono.
    Orbene,
    se a poco a poco cessi d’amarmi
    cesserò d’amarti a poco a poco.
    Se d’improvviso mi dimentichi,
    non cercarmi,
    che già ti avrò dimenticata.
    Se consideri lungo e pazzo il vento di
    bandiere che passa per la mia vita e
    ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in
    cui ho le radici,
    pensa
    che in quel giorno,
    in quell’ ora
    leverò in alto le braccia
    e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
    Ma se ogni giorno,ogni sera
    senti che a me sei destinata
    con dolcezza implacabile
    se ogni giorno
    sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
    ahi, amore mio, ahi mia,
    in me tutto quel fuoco si ripete,
    in me nulla si spegne né dimentica
    il mio amore
    si nutre del tuo amore, amata,
    e finché tu vivrai starà
    tra le tue braccia senza uscire dalle mie
    (Pablo Neruda)

  8. wow… che rassegna Jazz… Map.. Map…di tutto di Più! 😉 !!! Ciao Valerì… ;-))

  9. Maaap, Charlotte, Gius Sepp,
    io ballo… Mi concentro sul mio ombellico, la mia mattonella e comincio a disarticolare il mio Q… ehm… il mio Ego: capirò dove finisce il jazz, comincia il boogie e si perfeziona lo swing… E’ una questione di baricentro, penso!

  10. Spero in un domani dove tutto Cambi, in molti Aspetti della Realtà quotidiana fatta… specie al Sud di questo: ecco come si cresce come si vive! Magari non rientra in quelle che sono le tematiche, ma io credo di si!
    *********************************************************
    Ci turbò
    scoprire
    che la
    paura
    induce
    …all’omicidio
    che la piccolezza
    ha bisogno, della
    prepotenza
    frigidi di potenza…
    quei visi con lo scheletro
    e la morte l’espressione
    si vive nell’amarezza
    di sogni troppo vergini
    e già stuprati.
    Vedemmo, crescemmo
    tra morti ammazzati
    senza esser in guerra…
    la guerra abita le nostre
    case, nel silenzio
    senza nessuna dichiarazione
    siamo in trincea, sempre
    all’erta, attenti ad usare il giusto
    parlare, aggettivo, ogni cosa
    può esser fuoco senza Ritorno.
    Proviamo a viver sapendo di sopravvivere
    in questi luoghi dei Re di giornata…
    delle nostre acque avvelenate dal piombo
    dal rosso vischioso le acque…
    Eppur sopravviviamo, ce ne accorgiamo
    nel continuo tormento, del: che ne dite
    se Partiamo??? Il cancro dilagherà
    dilagherà, allora andare dove, la guerra
    ci raggiunger.Allora come i vecchi Cavelieri
    dovremmo nella morte giornaliera decidere
    di Morire di Vera Vita, Combattere!!!
    Sapremo d’aver vissuto…

  11. Tra gli alberi spogli
    cercava le voglie
    appoggiando le braccia
    in modo conserte su
    d’una roccia sopra ci
    poso il mento…
    con il viso di bellezza
    gli occhi da sgomento
    quella boscaglia
    senza più primavera…
    fu cosi la presa, la
    consapevolezza
    d’esser prima d’ogni cosa
    una delle tante a cui,
    avevano esportato i sogni
    a cui avevano raccontato
    la storia assurda d’esser
    d’Una voce comune…
    prese consapevolezza
    s’addormento,visse cosi
    per la prima Volta il sogno,
    il vero Sogno… emettendo
    un urlo liberatorio di libertà
    riporto con esso la primavera
    Al risveglio continuo a Sognare
    in quei boschi ora fioriti, colmi
    di Canti e Vita!!!!

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