L’idea di sicurezza porta la morte nella vita. Per paura di influenzarti, non cammini sotto la pioggia. Per paura di farti male, non giochi o non fai alcuno sport. Per paura di cadere, non ti arrampichi su un albero. Per paura di morire, non scali una montagna. Per paura, paura, paura… continui a ritirarti i fronte alla vita.
Osho
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Non mi stancherò mai di scrivere che la paura ingiustificata, è uno dei mali primi della psiche umana dell’uomo contemporaneo!
La paura di vivere, sia il tutto sia il poco che il niente, rende inutile qualsiasi esitenza. Non è vivere quello, ma un sopra-vivvere senza sentimenti, senza emozioni e senza sogni.
Che spreco un’esistenza così!
Jung ha detto: “Chi evita l’errore elude la vita” e “L’uomo ha bisogno delle difficoltà: esse fanno parte della sua salute”.
Splendide considerazioni Charlotte! Sopravvivere senza sogni da realizzare è terribile… L’anima ha bisogno dei sogni, sono come le stelle che indicano il cammino. Ma bisogna stare attenti con i sogni, perché tante volte finiscono per realizzarsi davvero nella dimensione materiale.
E leggere le citazioni di Jung, è sempre un gran piacere!
…Paura della separazione dal nido, di scoprire cosa c’è oltre noi… L’iniziazione alla vita è l’incontro con la nostra vergogna, con la “comprensione” dei nostri limiti e della vergogna, con il nemico che ci vogliono far credere sia più grande di noi: perchè siamo gli “aspetti tirannici” di chi riversa su di noi le proprie paure… E’ davvero ora di finirla!
Hai ragione, carissimo Andrea, a volte i sogni finiscono per concretizzarsi nella vita reale…
ma se tanto li desideriamo non dovremmo allora essere felici se li possiamo vivere davvero?
oppure in questo caso subentra la paura che, una volta che un sogno si sia realizzato, non ve ne siano altri e allora la vita potrebbe diventare banale e senza stimoli?
è difficile capire la nostra psiche!
Io personalmente ho dei sogni, pochi ma importanti, e non avrei paura che essi si possano realizzare.
Ho letto da qualche parte nel blog che stai scrivendo un romanzo e che sei già al secondo, posso sapere di cosa tratta il primo?
Un bacio
Il mio primo romanzo ( anche se in realtà non è il mio primo libro) narra delle vicende di Teo un manager milanese, che ha un sogno ricorrente incontrare una ragazza di nome Chiara, ragazza di cui sa ogni cosa pur non avendola mai incontrata nella vita reale. Una serie di sincronicità porteranno Teo ad avvicinarsi allo Zen ed al Sufismo dei Fedeli d’amore, attraverso cui comprenderà il significato del sogno e finirà per viverlo nella dimensione materiale.
L’idea centrale del romanzo è l’espansione della nostra consapevolezza, o buddhità se preferisci, nella nostra vita quotidiana. Tutti viviamo momenti di buddhità, nella nostra vita, perché la buddhità è uno stato di coscienza, il problema è che non ne siamo consapevoli…
E’ possibile scaricare gratuitamente l’ebook del romanzo al seguente indirizzo:
http://www.feedbooks.com/userbook/12705/bonsai
Riguardo al mio nuovo romanzo tutto ciò che posso anticipare è che tratterà del percorso iniziatico-spirituale di un grandissimo artista del novecento.
Più non posso dire, ne ho intenzione di dire fino a quando non sarà pronto.
Nella mia attività di scrittore, che purtroppo non è ancora la mia attività a tempo pieno, anche se spero che possa diventarlo al più presto, nutro un solo desiderio: che quanto scrivo venga letto!
Un bacio,
Andrea
Complimenti Andrea!!!
Sei davvero una persona pieno di creatività. Bella la trama, credo che allora mi scaricherò il tuo romanzo. E quanto al secondo comprendo “il segreto”, ma mi hai incuriosito di brutto, lo devo ammettere e poi io sono molto curiosa!?
Anche io nutro la tua stessa aspirazione, che del resto per uno scrittore che fa della scrittura la sua passione credo sia la massima realizzazione.
Quindi per te le sincronicità, mi sembra di capire, sono qualcosa di importante e rilevante?
Bacio
Si per me le sincronicità sono importantissime! Indicano che siamo sul sentiero giusto, o per lo meno che attraversiamo il sentiero con il giusto stato di coscienza!
Anche per me, Andrea, le sincronicità rivestono un ruolo importantissimo nella mia vita! Come hai detto tu, esse indicano la strada giusta da seguire.
Ma a te capita di vivere una qualche sincronicità e capirne “il senso” solo a distanza di tempo?
Bacio
Certamente mi capita. E’ una questione di evoluzione. Come in un puzzle. Man mano che si va avanti l’immagine, nel nostro caso il piano di vita, prende forma. E dunque i segni diventano sempre più chiari, e diventa sempre più facile mettere insieme i pezzi!
E comprendere il significato di alcuni eventi “significativi” che sono accaduti lungo la nostra esistenza.
Ho già provato a scrivere Commenti non visualizzati
Comunque grazie preferisco leggere.Grazie
Ciao Carissimo Andrea,
sono perfettamente d’accordo con il tuo pensiero..
E comprendere il significato di alcuni eventi “significativi” che sono accaduti lungo la nostra esistenza.
Sono appunto quelle sincronicità significative, quei semafori, quei tracciatori che abbiamo pre-tracciato/lasciato lungo il sentiero nebbioso, e come una luce più matura e consapevole, attraverso un’attenta INTROSPETTIVA RICAPITOLOZIONE meglio ci parlano del nostro cammino e del nostro destino.
Siate Freddi o Caldi, ma mai tiepidi diceva Gesù. Perché questo denota paura, paura di affrontare i sentieri della vita, paura di scrutare oltre il muretto dei condizionamenti, paura di essere derisi, paura di pensare di non poter sopportare le prove, paura che si arrocca solo sul conosciuto e non vede oltre la trave che si pone davanti agli occhi di chi giudica non sapendo che nella stessa misura sarà giudicato…. Paura di non voler conoscere le verità, paura di espandere la consapevolezza che è il vero cammino di ogni saggio guerriero…
Come dicevano gli antichi: LA CONOSCENZA E’ SEMPRE PIU’ GRANDE E POTENTE DELL’UOMO. PERCORRERE IL CAMMINO DELLA CONOSCENZA E’ COME COMBATTERE PER LA SOPRAVVIVENZA, PERCIO’ SE SEGUI IL CAMMINO DEL GUERRIERO PER IMPARARE, ALLORA DEVI ESSERE PRONTO A COMBATTERE POICHE’ LA TUA VITA DIPENDE DA QUESTO..
Si certo Giordano Bruno scrive di questo.Persone
che credono di vivere ma sono morte perchè servi
per la mente in letergo per l’anima anestetizzata.
Il folle non ha nulla da perdere e per questa ragione
che follia è un titolo nobiliare.Qualcuno non ha mai
provato o meglio non ha mai ceduto alla paura.