E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d’amarti solo io.
Pedro Salinas
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In questa bellissima poesia di Salinas, si sente tutto l’amore che da questi versi si sprigiona.
Egli ama senza limiti e vive l’amore con il dubbio, il timore di scoprire la causa che l’alimenta, lo rende cieco. Egli chiude volontariamente gli occhi affinché il sentimento che prova continui ad alimentare la sua ragione d’essere… la paura è grande tanto quanto l’amore che prova per l’altro/a…
Una bella poesia che spiega quanto sia pazzo l’amore, per amore anche l’uomo più orgoglioso, più austero, più attento e misurato, più irascibile e crudele, diventa duttile, uguale ad ogni essere innamorato/a, quando l’amore lo cattura.
L’anima diventa vulnerabile, aperta a tutti i supplizi, a tutte le gioie, arriva a vedere le cose più nascoste, le più brutte le vede belle, ad apprezzare la vita anche la più disgraziata, ad accettare anche le umiliazioni in nome dell’amore, che potenza che ha questo sentimento, è una bomba di energia che sconfigge tutti i mali dell’universo… anche solo con uno sguardo, una carezza, un bacio…
Anna
L’Amore entra in noi e viene a dirci che “per essere liberi dobbiamo diventare suoi schiavi!” , che se non fossimo stati liberi non avremmo lasciato la porta aperta… Se avesse saputo che in noi c’era qualcunaltro, l’Amore avrebbe almeno suonato il campanello oppure emesso due colpi di tosse per avvisare del suo arrivo… Proprio come farebbe un ladro!
Sull’eco della lirica di Salinas, trascrivo questa di Pablo Neruda e la dedico con tutto il mio Amore di madre a tutti i bambini che non hanno avuto un padre, ma hanno avuto al loro fianco una madre che ha cercato di costruire nel loro cuore la figura del padre, un padre, il padre assente.
“E’ bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sonno, seriamente notturna,
mentr’io districo le mie preoccupazioni
come fossero reti confuse.
Assente, il tuo cuore naviga pei sogni,
ma il tuo corpo così abbandonato respira
cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno
come una pianta che si duplica nell’ombra.
Eretta, sarai un’altra che vivrà domani,
ma delle frontiere perdute nella notte
di quest’essere e non essere in cui ci troviamo
qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita
come il sigillo dell’ombra indicasse
col fuoco le sue segrete creature.”
P.S. Nessuno tocchi i sogni dei bambini!
Grazie Valeria per questi splendidi,commoventi versi
ciao….dolci e care, care, Amalia Anna e Valeria….
…Valeria, scusa, per riprendere il discorso ”sul perchè lei se ne va…..” .rispondo con una frase : scusa, da domani giuro che non ti amo più”………. lei se ne va perchè………..lui è di qualcun altro e lei neppure lo sa?, allora come può avere un univoco sentire? e come quanto cosa come dove …..perchènno!!!
Un bacio, Amalia! (Non sarai passata inosservata nella mia vita… virtuale 😀 ! Sai di chi parlo se mi permetto di sfiorare certi argomenti: parlo anche di te! Vorrei soltanto non avere “una mano pesante”, intervieni se “pesantemente” ti sembrerà che io l’abbia… pestata sulla tastiera!)
X Tea
…Per spezzare una catena infinita di perchè che li legava al mondo dell’infanzia e li perseguitava ovunque essi andassero e per questo non potevano essere padroni del loro destino! 🙂 Da lontano si prende coscienza di tutto quello che non ha più contorno di verità, ma di nostalgico ricordo. La vita e quello che si è costruito indicheranno ai nostri “attori” la strada del ritorno. Saranno più saggi?
APPENA IO VIDI LA LUCE,
LA MIA TERRA SOSPIRO’ D’AMORE
TRASMISE IN ME,L’ECO ALTA DEI MONTI,
ORA,CHE ASCOLTO QUEI CANTI ROCCIOSI
DI QUELLA TERRA CHE IO NON ABITAI.
STRANAMENTE,COME UN RICHIAMO
ANCESTRALE,IN ME ARDE UNA NOSTALGIA,
DA SFIORARE LA MALINCONIA.
CONFESSO CHE, TALE NOSTALGIA,SE PUR
PROVOCA DOLORE,MI RICORDA
DI ESSERE FIGLIA NON DI NESSUNO!
MA DI UNA TERRA GENTILE,CHE UN TEMPO
ORMAI LONTANO,TRASMISE IN ME,IL CANTO
ROCCIOSO DEI SUOI MONTI…
…IN ME,CANTA,E SOSPIRA,LA MIA TERRA
D’ABRUZZO.!
——————————–GINA TOTA 29 NOVEMBRE.2010.
TITOLO IN ME CANTALA MIA TERRA’ABRUZZO.
OMAGGIO ALL’ABRUZZO.
CIAO ABRUZZO!
VOLA VERSO DI TE, IL MIO CUORE.
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GINA TOTA
HO SCAVALCATO
TUTTI I RANCORI,PER POTER
GUARDARE OLTRE L’OFFESA.
HO MESSO A TACERE IL GRIDO
SBOCCATO DELLA MIA RABBIA,
PER FAR POSTO SE NON ALLA PACE,
CHE A ME PARE , CHE VENGA TROPPO
ABUSATA QUESTA DIVINA PAROLA DAI TARTUFI DI MEZZO MONDO.COSI’
HO MESSO IN SIEME CIO’ CHE RIMANE
DELLA MIA VITA, E COME UN PELLEGRINO
PIENO DI UNIVERSO, ANCH ‘IO
VADO NELLA TERRA SANTA.
————————–GINA TOTA. VIAGGIO INTERIORE. 30-NOVEMBRE2010.
GINA, AMO TUTTO QUELLO CHE SGORGA DA TE: PAURA, SBOCCATA RABBIA, STRUGGENTE NOSTALGIA…
CHE TU POSSA ARRIVARE NUDA ALLA META DEL TUO PELLEGRINAGGIO: NUDA COME IL DIO CHE E’ IN TE, NUDA COME TU SEI IN QUEL DIO.
UN ABBRACCIO