Dicono che capendo noi stessi, capiremo meglio gli altri. Ma io vi dico, amando gli altri impareremo qualcosa in più su noi stessi.
Kahlil Gibran
Filed under: Amicizia, Amore, Bene | Tagged: altri, Amare, comprensione, conoscere se stessi |
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Buon Giorno Carissimo Prof. Gabriele,
è vero che se osserviamo le forze interiori amando (o non amando) gli altri, se siamo abbastanza attendi ed osservatori, possiamo capire noi stessi.
Ma nel cosmo manifesto l’energia divina è DUALE ed ognuna con le sue opposte forze tende a ritornare alla fonte. Una che si esprime al massimo grado attraverso l’individualizzazione del Se’ superiore, diciamo polarizzata ed orientata negativamente e l’altra polarizzata ed orientata positivamente verso il servizio del Se’ verso gli altri. Entrambe hanno uno scopo divino, ma è anche vero che come una bilancia, quando non c’è giusto equilibrio, ogni eccesso genera disarmonia e disequilibrio. La vera saggezza si ottiene quando si raggiunge l’equilibrio di queste necessarie forze opposte, ma questo di conseguenza richiede conoscenza che per giusta causa deve passare per l’esperienza di entrambe. Questo simbolismo è ben espresso nella rappresentazione delle tre grazie, nella primavera del Botticelli. Il terzo elemento è l’aspetto NASCOSTO, L’aspetto ESSERICO, L’ASPETTO DEL DIVINO, l’aspetto conciliante, l’aspetto neutro che armonizza e bilancia le necessarie forze della natura in manifestazione in questo nostro cosmo.
Carissimo Prof. Gabriele, su questo argomento, con la sua benefica approvazione, intendo continuare, ma cortesemente e fraternamente le chiedo di frenare o correggere il mio dire, la dove fosse ingiusto per la sua conoscenza. E’ quella benefica critica che io mi aspetto dalla sua preziosa persona.
Lo copio da quello che avevo già scritto nel blog della nostra Assai Carissima Preziosa Marina.
Quell’immensa indefinibile COSCIENZA COSMICA per amore si è scissa nelle due contrapposte bilancianti energie. In questa meravigliosa rappresentazione della Primavera del Botticelli che dal tuo prezioso intuitivo cuore, ci proponi come simbolo conciliatore di ogni trama esistenziale, noterai le TRE GRAZIE, l’aspetto positivo , l’aspetto negativo e l’aspetto neutro, (le stesse forze che operano nel macrocosmo come nel microcosmo di ogni cosa come aggregazioni di particelle sub atomiche, l’elettrone, il positrone ed il neutrone). In altri termini possono essere definiti come IL SANTO AFFERMARE (+) IL SANTO NEGARE (-) E SOPRATTUTTO IL SANTO CONCILIARE. Il punto centrale del cerchio che rappresenta la grazia centrale che lega ed equilibra le forze opposte, è quella celata COSCIENZA INTERIORE, quella sottile energia elettrodebole citata dal grandioso Nolano. In questa forza centrale risiede l’essenza in essere del Creatore che contempla se stesso attraverso la manifestazione. Lo stesso aspetto unitario, lo stesso seme che nel continuo tempo porterà ogni cosa attraverso l’albero della vita, e l’albero della conoscenza per offrire il suo frutto, la sua essenza vitale, la sua conoscenza al Creatore che si manifesta in tutte le forme.
Non è l’unica via, ma di sicuro trattenere il seme è il primo vero atto di rivoluzione interiore, il primo vero atto contro ‘natura’, contro la meccanicità della natura e della sua legge. Questo non esclude l’amore carnale e l’amare, anzi è una via più consapevole e più vera verso la FUSIONE ENERGETICA tra affini esseri che si amano sia terrenamente che anche spiritualmente.
Il SANTO NEGARE, visto da altri punti di vista rappresenta, la via Cristica, negare gli istinti primordiali significa negare tutto ciò che ci rende umani, perché essi in realtà sono tutto ciò che ci rende quell’animale intellettuale erroneamente detto uomo.
Il problema reale è che per adesso noi ci riconosciamo solo nella personalità non in quel celato Intimo reale, e questo crea conflitto, crea attrito, crea difficoltà, Ma se ci mettiamo realmente in discussione, se mi confronto quotidianamente con ciò che “appare” e ciò che realmente sono, e finisco
per comprendere che posso uscire da questo caos, da questa Illusione solo attraverso una vera RIVOLUZIONE CHE RISVEGLIA LA COSCIENZA.
Negare i propri impulsi primordiali fa di noi dei rivoluzionari e ci scollega dal ciclo della reincarnazione e dalla meccanica del cosmo, questo significa negare tutto ciò che ci rende umani.
il Cristo, cioè la discesa delle qualità del Logos solare nel corpo, discese dalla seconda energia (Santo Negare).
“Ama il prossimo tuo come te stesso” ; se non sei in grado di amarti tu per primo come puoi pensare che lo faccia qualcun altro.
La pratica del tantrismo non è sinonimo di scarso godimento o di castrazione o di perversione. E’ una strada e solo chi se la sente la percorre. Per questo spesso negare i nostri istinti è negare l’unica cosa che ci rende umani”. In effetti è proprio così finché siamo umani siamo figli dell’uomo, ma il nostro scopo, lo scopo di ogni viandante, di ogni pellegrino, lo scopo del mago, del Nagual, dell’alchimista, del vero guerriero etc. non è essere figli dell’uomo, non è essere soggetto al mondo delle illusioni che tanti ci proiettano malevolmente. Il nostro scopo è diventare ELETTI, il Boddhisatwa del nostro Intimo, di noi stessi, del nostro SE’ REALE, diventare Dei. E’ l’anelito, la forza primordiale che è in noi che ce lo chiede. Questo non è detto che valga per tutti. Ognuno riconosce in se stesso ciò che è giusto per se. Ognuno deve percorrere la sua strada conoscitiva/evolutiva ed anche involutiva se è necessaria per capire meglio, dopo, i propri errori.
Questo insegnamento è rivolto a chi ha le orecchie per intenderlo, per chi può essere capace e per chi vuole essere capace. Infatti, “… Ci sono eunuchi che si sono resi eunuchi da sé a causa del Regno dei Cieli; chi può essere capace di questo, lo sia.” (Parole del V.M. Gesù, un raggio del Logos Solare, Il Cristo, in Matteo 19.12).
Ma ritornando all’immagine, la Venere osserva attentamente le tre grazie, così come è anche pronto Cupido a scoccare la sua freccia conciliatrice che attraverso il cuore trasmuta ogni coscienza egoica in armonia… (trasmuta ogni raggio egoico dal rosso esistenziale all’indaco monastico). Mercurio, il grande saggio, coglie il frutto di quella primavera perché lui è stato il seminatore. E’ l’unico che insieme alla Venere indossa il regale mantello rosso, come è l’unico che indossa i calzari è proprio lui, il Mercurio ovvero Ermes ovvero il dio Thoth, ovvero L’arcangelo Raffaele, ovvero Merlino, ovvero Shiva, ovvero …… colui che in un tempo assai passato, attraverso la sua superiore scienza/coscienza cosmica, creò e impiantò quel seme divino che liberò i LULU dalla schiavitù di giovani tiranni Dei, per diventare esseri senzienti e nel tempo Dei anche loro.
Mentre il demone Zefiro che insegue Flora è l’altra via, la via Tantrica che conduce alla grande trasmutazione mercuriale del piombo all’oro al radioso cristallo diamantino. (apposta il Botticelli ha dato quei giusti simbolici contrasti di colore)
La primavera rappresenta il continuum immutabile tempo che è impersonale e quasi distaccata da ogni trama, perché è scevro puro amore senza pretese….
Ci sono altre interpretazioni di questa magnifica Primavera del Botticelli, che hanno attinenza con le INFLUENZE DELLA GRANDE GERARCHIA SPIRITUALE (esseri di altri più elevati piani di coscienza, i famosi DEI, anch’essi bilanciati in quelle duali forze fino ad un certo grado di coscienza/densità nell’ottava di questa nostra sfera), ma questa è un’altra storia….. Dico solo che anche il Botticelli era stato iniziato ai piccoli/grandi misteri.
Questo pensiero splendido pensiero di Gibran ha qualcosa di paradossale, che riecheggia la natura di un koan!
Carissimo Andrea,
sempre, in ogni tempo la santa Gerarchia Spirtiuale, ha mandato e manifestrato i sui maestri e i sui esseri più evoluti per aiutare questa nostra martoriata umanità.
Bellissimo pensiero… ma difficile… da realizzare in toto… per mille motivi…
Lo ritengo più un percorso da seguire… una meta da raggiungere…
ma se ci siuscisseimo davvero… allora sì che entremmo in contatto con il ns miglior IO…
Grazie…
t.k.