Ogni tipo di dipendenza è cattiva, non importa se il narcotico è l’alcool o la morfina o l’idealismo.
Carl Gustav Jung
Filed under: Inconscio, Psiche | Tagged: Carl Gustav Jung, dipendenza |
Ogni tipo di dipendenza è cattiva, non importa se il narcotico è l’alcool o la morfina o l’idealismo.
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Ogni forma di dipendenza delinea una diminuzione di libertà!
sono affascinata dalla parola “idealismo” che in tedesco sarebbe idealismus, per me (pers.) ha un accezione diversa da quella dei filosofi tedeschi a cui suppongo (?) si riferisse Jung, cioè quel tipo di filosofia purista che presuppone assenza di dialogo e di conflitto.Proprio quello che invece io chiamo ideale.
Se invece non c’è dialogo l’io conversa con sè stesso o quanto meno và ad una sorta di illuminazione interna arbitraria e sconnessa della realtà.Proprio come se uno fosse drogato di sè.
dipendere………..cioènondesiderarcambiar
Eppur da tante cose dipendiamo….. ahimè??? nasciamo alla ricerca della libertà… Noi Umani!!! Liberarsi di tutto… 😉
http://gabrielelaporta.com/2009/07/10/dietro-la-tenda/
Da:
http://doc.studenti.it/riassunto/filosofia/fichte-shelling-idealismo-tedesco.html
—“Fichte e Shelling sono i fondatori dell’idealismo tedesco, che si divide in due versioni che sono l’idealismo etico(Fichte) e Fichte e Shelling sono i fondatori dell’idealismo tedesco, che si divide in due versioni che sono l’idealismo etico(Fichte) e l’idealismo estetico(Shelling). IL loro pensiero è stato interpretato all’interno del clima culturale dell’epoca, segnato dal complesso fenomeno del Romanticismo. Nato in Germania tra il XVIII e il XIX secolo, il Romanticismo si è diffuso in tutta Europa, conservando, pur nella varietà degli spunti e dei motivi, alcune caratteristiche di fondo comuni, quali l’esaltazione dell’io come sforzo e tensione verso l’infinito, la rivalutazione della storia e della tradizione ed infine l’esaltazione dell’intuizione artistica. Fichte: è il fondatore dell’idealismo nella versione etica. Egli, infatti, discutendo la posizione kantiana, verso cui si sente fortemente attratto, giunge al superamento del criticismo, del quale rifiuta la presupposizione di qualcosa di inconoscibile per l’io (o soggetto conoscente). Ritenuta assurda e contraddittoria la kantiana “cosa in sé”, Fichte procede sulla via dell’idealismo, ossia della riduzione di tutto il reale a creazione dell’Io puro o spirito. Fichte sostiene che l’Io non essendo limitato dalle cose, è assoluto e infinito. Questo “Grande Io” costituisce il punto di partenza del sistema fichtiano che, proprio muovendo dall’Io puro, deve dimostrare con una rigorosa deduzione tutti gli oggetti.”–
ripeto : http://doc.studenti.it/riassunto/filosofia/fichte-shelling-idealismo-tedesco.html