C’è un incatesimo per ogni disgrazia
che nasce senza permesso nella solitudine.Se tu m’avessi chiesto
cosa avrei voluto dalla vita,
t’avrei detto che avrei voluto il rumore dell’acqua
che accarezza inquietudini e rimuove certezze,
che inonda e cancella rughe di tempo
in cui ha la sua eternità l’anima.Se tu m’avessi chiesto un sogno,
t’avrei detto quanto sarebbe stato bello
ascoltare con te accanto il rumore dell’acqua,
nell’inquietudine di una vita che passa.Di tutto quel che è stato
rimane soltanto il rumore di un fiume che scorre.Beatrice Niccolai
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Non rimpiangi sogni inespressi e parole non dette: una donna sa che è nel silenzio che si può avvertire il fruscio di una presenza, il suo respiro, il battito del cuore inquieto, il suo “scorrere” senza tempo poichè ci si accorge di essere cambiati soltanto quando si guarda in una foto da lontano scorrere i ricordi. Non è rabbia contro chi non ti ha chiesto se proprio così avresti voluto diventare ma ti ha portato comunque fin lì… : lo avresti seguito comunque, perchè la tua arte è saper accogliere. Ora guardi dall’alto della tua saggezza, fuori da quell’illusione, spettatrice di quello che è stato e non quello che sarebbe potuto accadere. Dici un altro sì alla vita, donna: è questo il (tuo) vero incantesimo.
La resa del fango
all’acqua non è mai
totale
………………………………………………..
E’ difficile che io dopo tanto tempo
metta in discussione il mio ufficio.
Eppure così come si sgretola la sabbia
asciutta e erta così l’orgoglio mio
si muta in acqua informe.
Era dunque necessario perderti
per sapere quanto ti amassi?
Quale canto colmerà
di suono che implora
la nenia del succo
velenoso del fiore rosso,
ogni benda un canto,
ma quale benda
di stelle dipinte
mi avvolgerà?
E’ dunque tutto inutile
ed il mio sapere
sconfitto?
Sono
io un guscio vuoto
che galleggia?!
Sono io il termine
e l’inizio…
Sono io capace
di scavare e togliere
radici maligne?
o forse tutto questo
ha il senso
che solo
il senso del dolore
puro dona,…
la resa del fango
all’acqua non è mai
totale
Dal fango si posero
gradini della concezione
dal fango si crebbero
forza e gloria.
La cresta dell’onda
durante la piena porta la
vita come
nella giovinezza
in quell’ansito di furore
quando tutto a sé tira,
ti porta invece via, come ora, con sè.
Ma io rimango qui
inutile già.
Bellissima !!!
E’ ormai “dentro”, è in me, con me, nel mio sentire!
Grazie, questa poesia è un dono prezioso, riportato anche su una pagina bianca per colmare i “vuoti” interiori, nel momento delle riflessioni che arrivano come un fiume in piena nelle grandi piogge e inondano la solitudine del cuore perso nella profondità dell’anima!
Fiorella
è vero l’ incanto
spezza ogni bruttezza infine….
I poeti si innamorano e scrivono poesie.
Tu invece, scrivi poesie senza essere innamorata l
Lo sai la cosa più difficile al Mondo che cosa è ?
La libertà dal proprio caos, dai propri conflitti, dal proprio dolore.
Dimmi se ti piace sto video… .
Credo che questa sia la “gemella” della precedente poesia di Beatrice.
Nicola
Muta e incerta pazienza
cavalca la sera
sul dorso di una foglia.
Noi eravamo le corse
delle gocce sui fili d’erba,
la bellezza di una coccinella
dove fortuna manca.
Stavamo su due piante diverse
impollinati dal tempo,
stuprati dalla storia.
Ed eravamo quel silenzio composto
e mai volgare come la grandine
nelle corolle dei fiori.
Ma la pazienza ci cresce ancora dentro
dove il vuoto è viottolo impavido e brullo
che porta e allontana l’inferno.
Di tutti i sentieri
oggi si è nostalgia di futuro,
curiosità acerba
o due semplici gocce d’acqua
che pazientemente si avvicinano
sul dorso di un’unica foglia.
Beatrice Niccolai
C’è un momento “gemello”…
ed io dedico la lirica di Beatirice Niccolai al mio doppio… celeste!
All’Innominato,
l’attesa è un volo nella gioia del cuore che si libera dai propri conflitti e dal dolore che non deve essere caos interiore, ma soltanto una continua conferma di quel nome che porti!
PERCHÉ’ MENTIRE
Non voglio parole,
ci sono momenti che
svelano tutto,
anche nel silenzio.
Amami come si
ama la vita!
Fiorella
Un abbraccio !
🙂
Fiorella buonasera, devo essere sincero, dirti cosa penso e cosa sento, rispetto all’ estate scorsa.
La tua freddezza, la tua indifferenza, la tua afferrata ciritica e senza comprensione, davanti ai miei scritti, mi hanno congelato e oscurato la ” poesia ” e l’ anima.
Mi hai trasformato l’ amore, il romanticismo di un incantevole e superbo tramonto, in una notte pesta, arida e senza l’ armonia del suono.
Mai, mi hai fatto conoscere la purezza e il calore di un aggettivo, solo SILENZIO E VELENOSO DISTACCO.
Mi hai ferito e fatto pentire, vergognare di me stesso; del mio pensiero e della mia corrente sentimentale e metafisica.
NESSUNA DONNA, NELLA MIA VITA, E’ STATA COSI’ GELIDA E SENZA COMPASSIONE.
Ma poi, quando una donna, si dichiara, ( GIUSTAMENTE ) innamorata di un altro uomo, la cui anima, di lei, produce inarrestabili cascate di poesie, non mi piace essere un malefico e insidioso ostacolatore degli affetti altrui.
E non mi esalta, nemmeno, pero, essere considerato una goffa e pallida riserva….. .
Un uomo vero, non un pupazzo, quando si trova davanti ad una donna innamorata, la deve RISPETTARE, stimare, condividere la sua felicità e non tentare di sedurla, ma lasciarla al suo luminoso karma d’ amore.
SE UNA DONNA E’ INNAMORATA DI UN UOMO, DEVE SEGUIRE LA STRADA DELLA PASSIONE E DELL’ AMORE, NON DEL TRADIMENTO.
CHI TRADISCE E’ UN DEBOLE, CHI E’ FEDELE, E’ FORTE !
Mi puoi considerare un tuo vero amico, senza ombre e senza inganni. Un abbraccio Innominato.
All’ Innominato,
leggo il tuo sfogo e lo accolgo nella comprensione del tuo “malessere” interiore.
Il tuo dispiacere profondo è stato sentito così tanto da sbagliare impostazione, come lo descrivi
sembra sia riferito a me!
Scusami per la sottolineatura, questo blog è per me un abbraccio del cuore e ho capito a chi ti riferisci, tanto è stato evidente!
Con il cuore ti dico le stesse tue parole di chiusura del post, non potrei altrimenti!
Ho la sensazione che tu sia davvero un amico!
Un abbraccio!
Fiorella
🙂
Sempre in Te rifluire
Se la vita m’avesse dato dieci cuori
T’Amerei con tutti.
E ne vorrei avere di più
per AmarTi più forte.
E vorrei che T’Amassero tutte le persone che incontri
perchè in ognuna io T’Amerei
e non basterebbero mai
per come sai essere del Tuo autunno,
sempre la mia primavera.
Sei un cardellino che si posa
su ogni pensiero e mi cinguetta il cuore
che quasi esplode, che quasi canta con lui.
Sei un coro
e sei l’arco su cui mi muovo.
Sei una bella giornata di sole
limpida anche con le nuvole
solo perchè sei Te
così pieno di malinconia
e T’Amo solamente
perchè ho un solo cuore
ma ne vorrei avere dieci, cento mille,
per AmarTi ancora di più.
Sei le cose semplici e complicate
dei miei giorni.
Sei aria e vento in cui mi piace
asciugarmi
per poi tornare in Te
ad essere Sorgente
e in ogni Tuo bacio, timidamente
rifluire
Beatrice Niccolai