Quando seguo l’ora che batte il passar del tempo
e vedo il luminoso giorno spento nella tetra notte,
quando scorgo la viola ormai priva di vita
e riccioli neri striati di bianco,
quando vedo privi di foglie gli alberi maestosi
che un dì protessero il gregge dal caldo
e l’erbe d’estate imprigionate in covoni
portate su carri irte di bianchi ed ispidi rovi,
allor, pensando alla tua bellezza, dubbio m’assale
che anche tu te ne andrai tra i resti del tempo,
perché grazie e bellezze si staccan dalla vita
e muoiono al rifiorir di altre primavere:
e nulla potrà salvarsi dalla lama del Tempo
se non un figlio che lo sfidi quand’ei ti falcerà.
William Shakespeare
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Meravigliosa poesia, meravigliosa la mano che l’ha scritta e l’anima che l’ha generata… quando leggo Shakespeare non riesco a non emozionarmi, è, è semplicemente grandioso!
In questa breve poesia vi è la sintesi, del tempo e il senso della vita… un tema dal quale sono sensibilmente attratta.
Grazie professore per queste perle poetiche che ci propone.
Anna
Davvero meravigliosa…
Condivido…
A mio parere è di genere realistico… cosa non rara nel Sommo William… descrivendo la caducità della bellezza… (e della vita) a cui oppone la necessità di una nascita…
Grazie…
t.k.
L’uomo come il bambino sperduto dinanzi alla presa di coscienza che tutto porta con sè la disgregazione prima di rinascere, come i demoni prima di annegare: tutti reagiscono autoconservandosi.
Prima chiedono un pegno alla sorte!
L’anima si salva dalla falce del tempo..invecchiare non mi spaventa più..credo chein amore tutto si faccia più morbido,più lento ma proprio per questo avrà molto più sapore un suo bacio,più significato.