Posted on 23 novembre, 2010 by Gabriele La Porta
Quando seguo l’ora che batte il passar del tempo
e vedo il luminoso giorno spento nella tetra notte,
quando scorgo la viola ormai priva di vita
e riccioli neri striati di bianco,
quando vedo privi di foglie gli alberi maestosi
che un dì protessero il gregge dal caldo
e l’erbe d’estate imprigionate in covoni
portate su carri irte di bianchi ed ispidi rovi,
allor, pensando alla tua bellezza, dubbio m’assale
che anche tu te ne andrai tra i resti del tempo,
perché grazie e bellezze si staccan dalla vita
e muoiono al rifiorir di altre primavere:
e nulla potrà salvarsi dalla lama del Tempo
se non un figlio che lo sfidi quand’ei ti falcerà.
William Shakespeare
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Posted on 23 novembre, 2010 by Gabriele La Porta
Plotino dice che l’anima, in associazione al Daimon, sceglie i genitori, il luogo, le circostanze e il corpo. Perciò, non sono i nostri genitori a farci nascere, ma l’anima a scegliere quei genitori – quei genitori che potranno sconvolgere la nostra vita proprio nel modo in cui era necessario per noi che fosse sconvolta! Questo fornisce alla nostra psicopatologia e alla nostra infanzia una prospettiva totalmente diversa.
James Hillman
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Posted on 23 novembre, 2010 by Gabriele La Porta
Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere.
Jorge Luis Borges
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Posted on 23 novembre, 2010 by Gabriele La Porta
L’uomo può cercare di dare un nome all’amore, attribuendogli tutti quelli che ha a disposizione, ma sarà sempre vittima di infinite illusioni.
Carl Gustav Jung
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Posted on 23 novembre, 2010 by Gabriele La Porta
Preparai per te un dolce bacio:
lo immaginai di tuono
ma ti sfiorai la guancia.
Allora pensai ad un abbraccio,
che potesse accoggliere la tua stanchezza,
ma al tuo ritorno abbassai lo sguardo e la guardia
e mi riproposi di darti invece una carezza:
Non te l’ho mai data, in verità,
perchè la verità è che
non penso di amarti poco
e che forse sarebbe più originale
non dirti nemmeno un “ti amo”.
La prossima volta che ti incontrerò, Amore,
stammi a sentire, ti prego,
dammi un bacio,
fammi una carezza,
stringimi forte senza dirmi niente.
Fallo prima che io abbassi lo sguardo
e mi metta a piangere
oppure non riesca a fare più nemmeno quello.
Semplicemente nutrimi di amore
senza darmi il tempo di pensare che mi stai amando
e che potrei non vederti più
fino al prossimo incontro.
Se passerai di quà
mi raccomando
di ricordarti tutto quello che ti ho detto
e di farlo velocemente,
con la velocità di un addio
con la stessa rapidità con cui mi hai tradito
l’ultima volta che ti ho conosciuto.
Valeria D.A.
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Posted on 23 novembre, 2010 by Gabriele La Porta
Mi sveglio
trovo te.
I tuoi occhi scuri
illuminano me.
I miei occhi assonnati
si specchiano in te.
In quell’attimo
una sola Anima
io e te.
Beatrice
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