Chino sulle sere tiro le mie tristi reti
ai tuoi occhi oceanici.
Lì si distende e arde nel più alto fuoco
la mia solitudine che fa girare le braccia come un naufrago.
Faccio rossi segnali ai tuoi occhi assenti
che ondeggiano come il mare sulla riva di una faro.
Conservi solo tenebre, donna distante e mia,
dal tuo sguardo emerge a volte la costa del terrore.
Chino sulle sere getto le mie tristi reti
in quel mare che scuote i tuoi occhi oceanici.
Gli uccelli notturni beccano le prime stelle
che scintillano come la mia anima quando ti amo.
Galoppa la notte sulla sua cavalla cupa
spargendo spighe azzurre sul prato.
Pablo Neruda
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Professore Gabriele, padre di tante scorribande in Anima, a questa lirica… mi oppongo… con il “mio” Pablo…
“Di notte, amata, lega il tuo cuore al mio
e ch’essi nel sonno sconfiggano le tenebre
come un doppio tamburo che combatte nel bosco
contro il denso muro delle foglie bagnate.
Traversata notturna, bragia nera del sonno
che intercetta il filo delle uve terrestri
con la puntualità di un treno scapigliato
che senza fine trascini ombre e pietre.
Per questo, amore, legami al movimento puro,
alla tenacia che nel tuo petto batte
con le ali di un cigno sommerso,
perchè alle domande stellate del cielo
risponda il nostro sogno con una sola chiave,
con una sola porta chiusa dall’ombra.”
Complimenti … Bellissimo il blog e il post!!!
Per la Poesia e letteratura in Arte Appuntamenti volevamo segnalare il seguente di NotitiAE:
http://wp.me/pZKvG-av
http://n
otitiae.wordpress.com/2010/11/06/riprendono-gli-appuntamenti-letterari-di-fare-cultura/
Grazie!
…Cara Amica…
prenditi tutto il tempo che ti serve…ti aspetterò!
Lo sai che ti penso spesso…e continuerai ad accompagnarmi mano nella mano nel mio cammino, nel nostro cammino!
Un grande grande abbraccio