Nella nostra cultura, che privilegia la potenza civilizzatrice di Apollo e trascura quella di Afrodite, la maggior parte degli ospedali, dei luoghi di lavoro e spesso delle abitazioni somigliano più a caserme che a templi di Afrodite.
Ginette Paris
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Alcuni anni fa’ mi trovavo in una vecchia stalla ripulita ed adattata per incontri di un gruppo di persone che in quel giorno stava festeggiando la cresima di mia figlia e di un’altra ragazza amica. Una persona si meravigliava di come fossero più piacevoli ed accoglienti la stanza in cui stavamo festeggiando di quelle che troviamo nei nostri appartamenti di oggi. Risposi di getto, meravigliandomene, “…pensa a cosa siamo diventati se oggi troviamo più piacevole la permanenza in una stalla del secolo scorso che nel salotto di casa nostra…”. Poi ripensandoci mi venne anche il dubbio di aver detto una sciocchezza, ricordando anche l’espressione attonita di quella persona alle mie parole. Ora ho ritrovato il senso.
Bel esempio Pietro, comunque ho sempre pensato che anche i luoghi, le case hanno un anima e nel pensiero di Ginette Paris è proprio all’anima che si riferisce in quanto amore. Nelle caserme come negli ospedali c’è ordine, pulizia, tanto rigore che ne fanno dei luoghi sterili e con poco amore… Così penso che l’amica che ha trovato l’ex stalla accogliente, si riferisse all’atmosfera che si era creata in un luogo che, non essendo troppo grande, magari le sue vecchie pietre le raccontavano la loro storia, le creava la giusta atmosfera di convivialità che la tua amica apprezzava. A volte gli ambienti asettici non trasmettono alcuna emozione e neppure stimolano a trasmetterne agli altri…
Ciao buona domenica!
Anna
Sicuramente Anna l’atmosfera che si era creata donava convivialità ma non soltanto le semplici vecchie pietre raccontavano la loro storia. Lei, la persona con cui parlavo, mi stava sottolineando le caratteristiche architettoniche, le volte a crociera (Andate a questo sito: http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Sant%27Ambrogio
e scorrete fino al capitolo “l’interno della chiesa” per avere un’idea della volta a crociera, che naturalmente nel caso della stalla in questione e ridimensionata. Ma la stanza se pur piccola, aveva anche una “navata” centrale e due laterali dove erano le mangiatoie.), le colone cui poggiano gli archi e sembrava affascinata dalla cultura di chi l’aveva costruita e di chi ci aveva vissuto.
Probabilmente sentiva l’anima del luogo e la mia risposta spontanea, che ha meravigliato me stesso, ha sorpreso anche lei… Credo di avergli confermato senza rendermene conto la sua percezione della presenza di un’anima in quella casa.
Sono d’accordo con te Anna.
Buona domenica.