La strada verso la conoscenza

La paura è il primo nemico naturale che l’uomo deve superare lungo la strada verso la conoscenza.

Carlos Castaneda

24 Risposte

  1. l’ultimo è la vecchiaia,…. sempre da Carlos Castaneda !!!

  2. Paura e aggiungerei Menzogna sono le due barriere principali che bisogna superare nel lungo cammino iniziatico…
    Grandissimo Carlos

  3. Sai la menzogna il tuo inconscio te la riconosce, quindi ci si può prendere in giro fino ad un certo punto, pensando di poterlo fare con gli altri forse per un tempo maggiore!! ma alla fine,…. la voce che si ha dentro parla, non s’illuderà più delle maschere tuttalpiù ci giocherà!! almeno-ché non si sceglie di vivere nella menzogna…!? Comunque credo sempre ugualmente che alla fine ne pagheremo il Conto, credo, pure Salato!!! Ma è solo un mio punto di vista… 🙂 😀

  4. la vecchiaia, certo che non è inteso per come io la vedo, solo gli anni che passano?!! Conosco vecchi di vent’anni. Vi è una spiegazione a proposito della vecchiaia come tempo che passa, che Castaneda spiega bene, nel suo testo!!! lo lessi a 14 anni la prima volta, lo rilessi in seguito a 37! come cambia il sentire,…! 🙂 😀 :-).!! Vale per ogni testo che rileggo, anche solo rileggere alcuni versi, o capitoli…! cambia tutta la visione della lettura, cambiano i modi di penetrazione! Come se ogni volta fosse per certi versi la prima volta!!!

  5. …Sì, Andrea, perchè confrontandoci (attraversando-ci, entrando nel nostro specchio!) con le nostre Paure, che ci fanno apparire diversi da quello che siamo in realtà, possiamo attivare quello stato di coscienza che ci mette direttamente in contatto con il nostro… Budda interiore: al centro (di noi stessi) tutte le Paure vengono guardate, accolte e poi … dissolte!!!
    Molto importante, secondo me, è sapere chi ti accoglie in quel “centro”. Mi spiego:
    se so che “l’atterraggio” è morbido, non avrò paura di lanciarmi da una rupe in volo, altrimenti immaginerò sempre scenari apocalittici al mio atterraggio. In questo scenario c’è mio padre che mi dice che “me la sono voluta” e che ho procurato dispiacere a mia madre… Non potrò tornare a casa, tanta è la vergogna e la frustazione di non essere riuscito a dimostrare a me stesso chi sono. Le figure genitoriali castranti che “volano con” me, non mi sostengono: soffrirò di vertigini anche se sono nato per volare.
    Ma se ho l’occasione di tuffarmi nell’accogliente mare… Che bello! Com’è bello scoprire di avere due ali!!! Dopo l’ennesima panciata e la centesima craniata, comincio ad entrare in acqua come si deve…

    Credo che certe “figure” siano molto importanti e comunque si impara sbagliando dai propri errori, purchè non danneggino nessuno: me stesso/a e gli “altri”. Il rapporto con il mondo esterno… comincia con un… viaggio che parte da Sè e termina in Sè. Per capire chi siamo!
    Un abbraccio

  6. Spesso le cause della paura sono oscure, l’incognito genera paura e dubbio come pure la conoscenza. Il dubbio può far stagnare la paura, solo se il dubbio sposa l’audacia nasce il progresso.
    Certo che detto così sembra facile, ma la paura è difficile da debellare ed è una lotta che, con piccole e travagliate battaglie giornaliere, si arriva a sconfiggerla conquistando la fiducia, prima in sé stessi e poi negli altri. In un certo senso la paura scompare quando si ha fiducia in sé stessi, se non c’è l’autostima, la paura galopperà sempre davanti a noi per ostacolarci in tutto.

    Ciao!
    Anna

  7. Valeria,hai creato uno di quei post che parla direttamente all’anima! E’ verissimo quello che scrivi e la dinamica con cui avviene è esattamente quella..centrata( almeno per me) l’immagine dei genitori castranti che non sostengono,o che ti dicono”se voli farai poi la mia fine..”( che è quasi peggio). Hai ragione,Anna è un fatto di autostima..Lessi in un sito che l’autostima è qualcosa che va coltivato ogni giorno,con pazienza.Non sembra essere una caratteristica della personalità,cioè non è che ci si nasce con l’autostima incorporata,ci si deve lavorare un po’!

  8. Majo,ciao..non è che mi potresti consigliare un libro di Castaneda? Non ho letto nulla scritto da lui,ma non mi so proprio orientare tra le sue opere..

  9. incognito!?, o quel sentire+vedere velato, che ci crea paura?

  10. Amalia, segui tuo figlio minore e saprai rispondere a Castaneda! 😀

  11. Grazie per il tuo splendido commento Valeria!

  12. Amalia quanto ho riportato sopra è pura esperienza personale, provata e vissuta e posso assicurarti che le paure scompaiono man mano che si acquista sicurezza.

    Certo ciò che dice Valeria è una delle maggiori cause che generano quelle paure tanto da rendere timida, insicura, e non autonoma una persona. Non c’è nulla di più errato che di dire a un figlio che tutto quello che fa potrebbe essere sbagliato, non fa altro che accrescere l’insicurezza delle sue azioni. Come neppure dire che farà gli stessi sbagli suoi, non bisogna influenzare la vita dei figli né per eccesso d’amore, né per eccesso di negatività o eccessiva positività, così i genitori riversano sui figli le loro sconfitte che tentano, attraverso i figli, quasi imponendosi, di dovere fare quello che loro non sono riusciti a fare.
    Se si guarda la natura abbiamo tutte le risposte, gli uccellini una volta che hanno appreso a volare la madre li lascia affinché loro possano affrontare la vita da soli, gli fanno fiducia.
    Certo i genitori devono essere presenti per i loro figli ogni volta che hanno bisogno di consigli, di amore, di conforto, insomma tutte quelle cose che legano un genitore a un figlio, ma bisogna saper rinunciare alla loro presenza, alla loro vicinanza, alla loro voce e a tante altre abitudini che si condividono quando vivono sotto lo stesso tetto, pur di renderli capaci di prendere una decisione , di responsabilizzarli, anzi farlo sin da piccoli, con piccoli gesti, esempi e su tutto i genitori devono imparare a saper “rinunciare”, anche soffrendo, pur di renderli sicuri e per affrontare il mondo quando loro non ci saranno più .
    Ecco il vero amore che bisogna dare ai propri figli, stargli vicino anche da lontano ma fargli fare le loro esperienze e su tutto di lasciargli anche la possibilità di sbagliare.  La sola cosa che differenzia un neonato da un adulto è solo l’esperienza.

    Ciao a rileggervi!
    Anna

  13. Grazie Anna, se ho capito bene : anche se io avessi avuto dei genitori emotivi ed insicuri,che sicurezze certo non potevano trasmettermene,non è che sono condannata a ripetere la stessa ” canzone “sui miei figli..Insomma non siamo solo il prodotto dei nostri genitori!! Vero???!!!
    Vale.. e come fai poi a sapere che mio figlio minore è mezzo magico?! 😀
    Al solito,sai sorprendermi!!!

  14. Amalia, lo so perchè ti leggo! Ho il difetto di ricordare e “sintetizzare” tutto, i luoghi, i visi, tranne i nomi e le date. Frequentare il blog mi aiuta a visualizzare in un altro modo…
    Per questo ti auguro cento compleanni felici già da adesso, così non mi scordo… Scusi, con chi ho parlato? Come ti chiami? 😀 😀 😀

  15. Cara Amalia dipende. Cosa intendi per prodotto?
    Grazie.

  16. Per Anna: la mia esperienza la si può tradurre in questa immagine: la mia Anima,era incastrata in un groviglio di rovi determinate dalle proiezioni dei miei genitori,al punto che certe paure non so se siano mie o se mi derivino da loro.Io credo che al di là delle loro inconsce proiezioni,vi sia un nucleo veramente mio,una essenza che sia in grado di vivere e di esistere al di là delle vicende contingenti.In altri termini: se una persona nasce da genitori con problemi psicologici,non per questo deve assumersi lo stesso fardello,sicuramente dovrà affrontarlo,ma la sua essenza non può restarne compromessa.Non mi parrebbe giusto.

  17. Per Valeria: sono lusingata,sinceramente.Sei una delle persone che più stimo in questo blog,anche se sei tra le più sfuggenti,tra le più criptiche e quando ho letto che il tuo segno zodiacale è quello dell’Ariete..beh Vale..non ci posso credere..di solito siamo persone dirette,impulsive,e tu sei la prima Ariete ermetica che conosca.. 😀

  18. da quello che mi sembra voi tutti arieti viaggiate con un treno modernissimo e agguerrito però tutte le finestre delle carrozze hanno delle tendine romantiche possibilmente con gerani rossi e gatti (con i calzettoni bianchi) e velluti da orient express gli indaffarati bigliettai (Hillmann, Jung…)che si alternano vanno così di fretta, ma dove vanno?, che non chiedono mai il biglietto, anche per principio….le stesse vostre contraddizioni sono sfide per chi vi ama senza “conoscervi”…il treno dell’ariete arriva sempre in tutte le stazioni in un modo che nessuno riesce a capire…ma come fate?? 😉 😉

  19. Forse conoscerai il mio ascendente, allora… ehm… 😀 : di solito non ne parlo perchè mi pongo al centro dello zodiaco e non all’inizio. Per questo credo che l’eredità psichica sia un fardello e un punto di partenza assieme. Scrivere in questo blog e interagire con tutti voi, mi “centra” e mi aiuta ad andare oltre il velo…
    Baci

  20. Per Amalia:

    Le paure Amalia ci vengono anche trasmesse di riflesso… attraverso il comportamento degli altri. Un po’ come i sani o cattivi principi, e tutto ciò che fa parte del nostro bagaglio di vita. Le paure sono molto legate agli altri e se si riescono a sconfiggere la nostra vita non può che migliorare, per cui, certo che non sia giusto rimanere legati alla o alle paure dei genitori, certo che ognuno di noi ha il diritto di vivere la propria essenza, poiché è vero che il nostro DNA è composto dai geni di chi ci ha dato la vita, ma non si può dare per scontato che le paure o qualsiasi altra patologia che sia, debbano per forza far parte della vita dei figli.

    Aggiungo giusto un esempio di paura materiale che non ha nulla a che vedere con le paure di cui abbiamo parlato. Ho osservato sulla mia stessa persona che ho “ereditato” una paura da mia madre, che col tempo non sono riuscita a vincere e che è sfociata in una sorta di fobia, che è quella dei topi, la stessa paura l’ho trasmessa ai miei figli, e questo perché? Semplicemente perché mia madre, come un po’ tutte le donne, inorridiscono alla vista di un piccolo esserino, adoro gli animali, ma questa paura me ne fa detestare uno, solo perché quando sentivo gridare mia madre solo che se ne parlava, io pure per riflesso gridavo e questa paura mi è rimasta dentro talmente radicata che non sono riuscita a liberarmene, anzi si è aggravata ed è diventata fobia. Questo per dirti che le paure sicuramente fanno parte del nostro patrimonio genetico, ma è anche vero che ogni persona può modificarne i risultati. Quanto ho detto vuol essere solo un mio spassionato punto di vista e null’altro.
    Grazie Amalia
    Ciao.
    Anna

  21. Map,per quel che mi riguarda hai descritto molto bene il mio treno,ed anche il mio gatto con i calzettoni bianchi..Credi veramente che le nostre contraddizioni siano sfide per gli altri? Non lo so..sono in tanti quelli che si fermano molto prima..
    Vale..perchè ti poni al centro dello Zodiaco??

  22. Anna: Grazie mi hai dato una risposta sincera e chiara,e non era facile districarsi tra le parole del mio post. In effetti ho notato che non tutti reagiamo allo stesso modo davanti alle paure ereditate.In molti fanno spallucce,e dicono beh era così anche mio padre o mia madre,quasi fosse un testimone la paura che debba passare di generazione in generazione.Il mio carattere tende a ribellarsi ad una simile impostazione.Rischiando di andare all’estremo opposto!

  23. Amalia,
    al centro sono l’Osservatore (di me stessa!) e il Vertice (da cui parte l’osservazione!). Hai presente le ascisse e le ordinate in un piano cartesiano?… Ahahahah
    Il resto è…”viaggio” è “vita”!

  24. Ah,Vale..anche tu hai un Osservatore? 😀 Io pure ma mi dissocio da esso.. prendo appunti,ma poi non li rileggo.. 😀 ed il vecchio Senex brontola che con me deve ripetere le stesse cose,perchè non ascolto.. Ma ora sto diventando più ubbidente..a dire la verità..

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