Come allodola ondosa
Nel vento lieto sui giovani prati,
Le braccia ti sanno leggera, vieni.
Ci scorderemo di quaggiù,
E del male e del cielo,
E del mio sangue rapido alla guerra,
Di passi d’ombre memori
Entro rossori di mattine nuove.
Dove non muove foglia più la luce,
Sogni e crucci passati ad altre rive,
Dov’è posata sera,
Vieni ti porterò
Alle colline d’oro.
L’ora costante, liberi d’età,
Nel suo perduto nimbo
Sarà nostro lenzuolo.
Giuseppe Ungaretti
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E’ stupenda…senza parole!!!
Non me la ricordavo questa poesia di Ungaretti, è davvero un poeta sublime: sa toccare le corde dell’ anima meglio di un arpeggiatore…
Grazie Prof. Gabriele per averci fatto riscoprire questa chicca!!!
Saluti
😀