Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttare via tutto, e di nuovo ricominciare e lottare e perdere eternamente. La calma è una vigliaccheria dell’anima.
Lev Nikolaevič Tolstoj
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vista così………………
partire, correre, inseguire e raggiungere……..senza superare
Vivere ogni giorno usando la nostra coscienza
chiamandola sempre al nostro fianco, darle rispetto e
lodarla anche quando si confonde nell’errore.
Nascondersi dietro la calma per non agire, ben si
addice ad animo meschino e volgare.
Un caro saluto
ed un sereno inizio settimana
Ciao
Ma sì dai,Lev Tolstoj ..facciamo della nostra vita ,pagine di un romanzo,amori,passioni..vista così la vita farebbe meno .quotidiano ..Oltre lo specchio della calma,però ,al di sotto spesso nuotano i barracuda della paura..che divorano l’anima..chi disse che il codardo muore mille volte mentre il coraggioso una volta sola?
L’importante è agire..solo questo è vivere!
La paura deve lasciare il posto al coraggio di vivere, di osare.
Il codardo si lascia vivere, si lascia trasportare dalla vita e dagli eventi. Foese non muore mai, ma non ha mai nemmeno vissuto uno dei suoi giorni con l’anima.
GUARDANDO NOI
Non si può fermare il corso di ciò che non si conosce, possiamo solo aspettare per vivere, forse, quel sogno atteso e sospeso nel tempo che si esaurisce.
Non rimaniamo senza presente che assorbe noi nell’inesorabile ingranaggio del destino, sentiamo il dolore della lotta legare le forze stanche in incastri impietosi.
La nostra vita è pura quando la culliamo con lo sguardo di un bambino che crede in quella calma del cuore, nella generosa voglia di attese e risposte dettate dall’Amore e non conosce pensieri che scavano gallerie sotterranee.
Noi non più immersi nell’incanto di contatti elevati per assenza di noi dentro, con tutte le avidità del vivere in questo mondo improntato dalle nostre presenze, noi nella possibilità di essere annientati guardando la luce della realtà!
Noi con le nostre risorse che si scoprono insospettate nell’infinita caparbietà della nostra orma, nella sicura entità del valore dimostrato rimanendo integri al passaggio delle umane debolezze!
Aggrappati soltanto alla zattera della speranza che ci traghetti altrove, liberandoci dall’illusione di non esserci persi nell’immenso mare della sopraffazione e delle differenze!
Non possiamo rimanere a guardare l’orizzonte del cuore! Si deve rimuovere quel silenzio che nasconde le emozioni imprigionate per non ascoltare la voce spoglia di richiami dimenticati, chiari nella scia di assenze che trasudano di attese!
Fiorella
Prof. Gabriele un forte abbraccio per il suo atteso ritorno!!!