Rinuncia al tuo potere di attrarmi e io perderò la volontà di seguirti.
William Shakespeare
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TU ED IO
Sì, è un tutto, un discorso con il pieno di noi, senza noi che ci siamo persi!
Fiorella 🙂 Due saluti!
Beh, questa forza di cui parla Shakespeare, intrinseca al desiderio in quanto tale, mi affascina moltissimo. Ricordo che quando lessi “Cent’anni di solitudine” di Marquez fu uno dei contenuti del romanzo, ma non il solo, che più esericitò su di me una sorta di forza evocativa. Uno dei personaggi era innamorato di una donna e, per attirarla a sé, in qualunque attività fosse impegnato, ripeteva tutto il giorno pensando a lei: “Vieni da me.” …….. Io ci credo a questa cosa. Mi sembra verosimile. Infatti, sono una pazza, come, del resto, i componenti della famiglia Buendia (una vera banda di matti), protagonisti di quello che è stato definito Il Romanzo, proprio per il messaggio misterioso che reca in sé e che pare suscitare, quasi sempre, visioni profonde nei suoi lettori .
Baci.
Ciao Gabriele,
ancora io…
Allora, ti lascio questa “rivelazione”, che rivelazione non è, di Kremmerz riguardo alla “Evocazione dei Vivi”. Forse avrei dovuto pubblicarla sul tuo post “IL CORPO ASTRALE”, ma i tuoi due post sono propedeutici, mi sembra.
Baci.
” […] qualcuno potrà domandare se questo è possibile. L’occultismo ne ha la chiave, ma l’evocazione dei vivi si ottiene anche naturalmente tra due persone che si amano e che si odiano; solamente il processo di ricordare l’evocazione, fatta nello stato di sonnolenza o di veglia, non lo posseggono tutti.”
(La Scienza dei Magi, vol. III)
…ed io aggiungerei, citando un’antica sapienza derivante dalla ancor più antica diatriba tra libero arbitrio e fato:
“Il sapiente dominerà le stelle.”
Cara Marina, grazie tante. Un bel contributo. Baci.