E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra queste
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Leopardi, L’infinito
E quando miro in cielo arder le stelle;
dico fra me pensando:
a che tante favelle?
Che fa l’aria infinita, e quel profondo
infinito seren? che vuol dir questa
solitudine immensa? Ed io che sono?
(Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia)
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