E’ la perfetta simbolizzazione dell’Alba psichica. La Stella mattutina è rappresentata sotto forma femminile. L’anima si risveglia dal torpore di un oblio assoluto. La non-volontà di vivere arretra quel tanto da consentire, al mattino della trasformazione, di identificarsi e di mettersi al servizio della sofferenza della persona, oramai decisa ad intraprendere il sentiero della mutazione
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STELLA MATTUTINA….ossimoro della vita per eccellenza
La STELLA MATTUTINA che si abbellisce dei primi raggi del sole viene rappresentata come l’annunciatrice della rinascita del giorno e quindi diventa simbolo del principio dell’eterno ritorno e della vita stessa…il sentiero della mutazione della vita si intraprende quando si ha la luce in fronte, cioè quando si ha la convinzione di poter oltrepassare gli steccati del dolore e continuare il cammino senza indugio e senza paure…ma, poi il sole inizia la sua fase di tramonto; le paure ritornano e l’anima arretra il suo passo; nuovi recinti l’attorniano e il suo movimento s’allenta.
Il suo viaggio verso la rinascita s’interrompe per una notte, ma non si ferma l’anima perchè ad una nuova alba nuovi raggi di primo SOLE la illumineranno…e sarà di nuovo STELLA MATTUTINA.
Un abbraccio Prof.. Ti auguro un fine settimana pieno di luce.
Sei gentilissima cara Teresa
“La non-volontà di vivere” – pulsione di morte?
… “… al mattino della trasformazione”… intesa come pulsione inversa alla precedente – Eros(?) “di identificarsi e di mettersi al servizio della sofferenza della persona, oramai decisa ad intraprendere il sentiero della mutazione…”…
Non mi pare esattamente la stessa cosa perché la morte presuppone anche una rinascita mentre la non-volontà di vivere non vuole la vita, qualunque essa sia
va bene…scusi se ogni tanto pongo le mie domande, ma come avrà capito di alcune frasi non mi è cara la lettura, o una possibile chiave di lettura…
Grazie…
ops! volevo scrivere non mi è chiara…
e beh si la mia non essendo chiara non mi è di conseguenza neppure cara
Buonadomenica!
Credo che questa poesia descriva a pennello questa immagine, sembra sia stata fatta apposta:
Nel tuo sonno, al limite dei sogni, aspetto guardando in silenzio il tuo viso, come la stella del mattino che appare per prima alla tua finestra. Con i miei occhi berrò il primo sorriso che, come un germoglio, sboccerà sulle tue labbra semiaperte. Il mio desiderio è solo questo.
– Rabindranath Tagore –
Prof,come mai quando si fa luce sui propri complessi si viene invasi da una discreta tristezza? Non rabbia,nè collera..ma malinconia..come se si stesse perdendo qualcosa di se stessi?
Cara Amalia, sì, quella parte afflitta da complessi che sotto molti aspetti ci è stata utile, una volta messa in evidenza, deve prendere la via dell’oblio. Da qui, la malinconia
Buonasera professore,
ogni tanto vengo qui sul suo blog e leggo qua e là, a volte per ispirazione a volte come semplice lenitivo, balsamo piacevole; ho letto questo post e ho subito ricordato il titolo di una mia opera, vedo che spesso risponde ai commenti vuol dire che pure li legge…
se ha voglia dia un occhiata al mio lavoro cliccando sul link
Anita
Carissima Anita, queste tue splendide opere vorrei condividerle con tutti e ne farò un post. Grazie molte per l’invio