Nodo vivente

L’uomo è il nodo vivente dell’universo perché partecipe della materia con il corpo e della spiritualità con la mente

Gabriele La Porta

Tutto quanto

Tutto quanto concerne l’Anima si
svela spontaneamente ed ogni
sforzo razionale non fa che allontanarla.
Questo perché la sua natura
non è fenomenica. Si coglie
col cuore come una poesia, come
un’opera d’arte. Si sente, si ama
ma nessun concetto, come ombra
fugace, è ad essa adeguato”

Jalal al – Din Rumi

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La musica e le lacrime

Mi scrive Nicola, ringraziandomi per aver pubblicato la sua interpretazione musicale. Quanto mi “dice” sul rapporto della musica e le lacrime, merita anche la vostra attenzione e le vostre considerazioni

Caro Gabriele, ti ringrazio per aver ospitato questa piccola interpretazione nella pagina del tuo blog.
Tengo particolarmente a questo concerto (qui è presente solamente il preludio della suite) perché questa musica ha interrotto un periodo di lungo silenzio.

Platone ha scritto pagine mirabili sul rapporto Musica – Stato, parole che andrebbero ricordate ogni giorno, prima di presentare le barbarie camuffate da riforme istituzionali, che quotidianamente ci presentano i vili servi del potere di Stato.

Non sono certamente Michelangeli, ma negli ultimi anni è stato difficile per me, anche trovare un pianoforte su cui suonare. Allora la musica diventava un esercizio interiore, una voce che mi accompagnava nel trambusto delle strade.

Poi le nuvole passano e quell’istinto che alcuni hanno a preservare la parte che la società vorrebbe corrompere, diventa ancora più forte e più lucente.

La musica così diventa espressione di libertà.

Libertà di chi è passato all’inferno ma non ha voluto rimanerci.

In quest’ottica e solo in quest’ottica si comprende pienamente l’aforisma di Nietzche
“Non posso fare distinzione fra la musica e le lacrime”
e Cioran dall’altra parte del Tempo commenta questo aforima in questo modo

“Non posso fare distinzione tra la musica e le lacrime” (Nietzsche). Chi non lo capisce istantaneamente non è mai vissuto nell’intimità della musica. Ogni vera musica è sgorgata dalle lacrime, nata com’è dal rimpianto del Paradiso.

In questo senso la poesia di Beatrice Niccolai risulta disarmante:

Passeranno forse, le nuvole
passerà anche quest’inverno.
lungo e infinito come la pazienza.
E’ così che mordo la vita, masticando il vento,
stringo fra i denti, di te,
il più prezioso dei pensieri.
Torneranno un giorno gli angeli
a raccontarci quest’inferno,
di com’eravamo e come navigammo le lacrime
senza alcun salvagente.
Passeranno forse le nuvole, sì.
Passerà anche l’inferno.
Aspetto, ignorando il passare
del nostro tempo,
gli angeli

Un abbraccio,
Nicola

Natura dionisiaca

Questo è fondamentale: la natura dionisiaca deve essere educata. Possiamo pensare che senza educazione la natura dionisiaca possa rimanere “selvaggia” e “demenziale” e incapace di stare in contatto col senso della realtà immediata

Rafael Lòpez Pedreza

Incoscio

In realtà giorno per giorno noi viviamo ben oltre i confini della nostra coscienza; la vita dell’inconscio procede con noi, senza che ne siamo consapevoli. Quanto più domina la ragione critica, tanto più la vita si impoverisce; quanto più dell’incoscio e del mito siamo capaci di portare alla coscienza, tanto più rendiamo completa la nostra vita

Carl Gustav Jung

La rosa, il giglio, la colomba, il sole

La rosa, il giglio, la colomba, il sole
Io amavo un tempo in giubilo d’amore.
Oggi non più, ché amo solamente
Lei unica, lei piccola e innocente;
lei che la fonte stessa è d’ogni amore,
che è rosa e giglio, che è colomba e sole.

Heinrich Heine

(Ringraziando Elena)