Nel periodo in cui soffrii di artrite remautoide, imparai quanto limitato fosse il mio controllo sul corpo. (…) La mia malattia cominciò a regredire solo dopo che riconobbi la mia impotenza. Possiamo esprimere il problema in questi termini: ci sono molte cose che ci riguardano da vicino che sfuggono al nostro controllo e, pertanto, dobbiamo abituarci all’idea che esistano forze che agiscono in noi e fanno avvenire cose che non vorremmo accadessero, come i sintomi e le malattie.
Per lo più lavorano in silenzio, guidando il nostro prodigioso organismo, senza nessun intervento o cooperazione da parte nostra.
(…) Le malattie potenzialmente mortali hanno sempre una divinità o un archetipo nascosto dietro di loro.
Queste parole – dio, archetipo, simbolo, il sacro – sono sinonimi che abbiamo cercato di escludere dalla nostra vita e, quindi, tentano di rientrarvi con la forza, abbattendo le porte.
L’unica possibile soluzione sarebbe cercare di sviluppare un rapporto con queste forze, mentre tutte le altre possibili strade conducono alla morte o alla follia.
(…) Un modo moderno di venire a patti con queste forze è l’Immaginazione Attiva. Questo è il metodo attraverso il quale possiamo entrare in contatto e dialogare direttamente con le immagini divine. Questo approccio riconosce che Dio è veramente in noi, proprio nel nostro corpo e che noi possiamo percepire proprio lì il potere divino comunicando realmente con lui. Ci troviamo quasi all’opposto della diffusa idea popolare che Dio stia “lassù”, in qualche posto del cielo o del Monte Olimpo o anche dovunque grazie alla sua onnipotenza, arbitro onniscente di ogni cosa.
Albert Kreinheider, Il corpo e l’anima
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Le considerazioni di Kreinheider sono splendide.
Anche se questo concetto può sembrare astratto o blasfemo alla nuova FEDE religiosa dello SCIENTISMO, la malattia è quasi sempre, e diciamo quasi giusto per non essere assoluti, la somatizzazione di problemi psichici nel corpo.
In merito all’argomento della guarigione e della divinità interiore trovo esemplare l’esperienza narrata da quello straordinario scrittore che è Alejandro Jodorowsky nei suoi libri “Psicomagia” e “La danza della realtà”. Chiunque volesse approfondire l’argomento troverebbe degli spunti interessantissimi.
Andrea, ti ringrazio per il tuo contributo e suggerimento di lettura… Un abbraccio. Gabriele
Sa Professore,mia nonna era una vecchia stria,quelle che nei paesi curavano con le erbe,recitando formule straordinarie dove si fondeva latino e dialetto romagnolo.E mi ha fatto un certo effetto leggere delle terapie di Jodorowsky,perchè assomigliano a quelle che usavano le “vecchie streghe”.Certo lui le ha elaborate in chiave moderna,ma la chiave,l’essenza mi sembra la medesima
Cara Amalia, è assolutamente la stessa… è sempre il potere magico del Femminile
Andare incontro,abbracciare,cullare non respingere..è questo il potere di cui stiamo parlando..Non era superstizione,quando mia nonna le chiamava “Cose di Dio”le malattie,intendeva dire che erano sacre e per questo avevano bisogno di un rituale..Gli dei nelle malattie di Hillman..ma si tratta di questo,professore??
Per Amalia – credo che si tratti ANCHE di questo…
E nell’anche..mi son vista appena alla metà dell'”opra”ma va bene,almeno metà è fatta..Le sorrido,Prof attraverso il computer ..d’altronde è così bello il viaggio,che fretta c’è di raggiungere Itaca??
Per Amalia – Tanto è vero che una volta tornato, riparte anche da Itaca
Povera Penny,che uomo s’è sposato!!