Mi sveglio nella notte e le emozioni sono lì. Ho paura del fututo, sono solo.
Mi tormenta l’incapacità di rispondere a quello che ci si aspetta da me.
Sarebbe più facile essere morto. Qualsiasi cosa io faccia, dovunque mi volga, è
sbagliato. I pensieri notturni mi assalgono. Seduti, sul bordo del mio letto,
mi riempiono la testa di critiche taglienti e il cuore di disperazione. Mi
agito e mi rivolto nel letto, oppure giaccio irrigidito e sbeglio implorando la
quiete ed il sonno. Come dèmoni dalle neri ali, le emozioni vengono nella notte
per alcune ore. Le chiamano insonnia, depressioni, incubi. Ma il linguaggio non
fa che mascherare il volto delle emozioni che sono visitazioni da un altro
mondo, il mondo infero, che mi rammentano Ade. Non mi staranno forse chiedendo,
queste emozioni, di rendere omaggio per qualche ora a quel Dio così importante,
invisibile nel mondo diurno, i cui interventi avvengono nelle tenebre,
attraverso l’oscurità e che è alleato di hypnos e di thamatos, e che, se
riconosciuto, svuota la vita dei suoi programmi consueti, offrendole in cambio
la forza, la pienezza e la bellezza di uno sfondo invisibile?
James Hillman
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Bellissima! Mi viene in mente un consiglio che avevo letto nell’oroscopo riferito al mio segno, l’ariete, di qualche tempo fa: tanto più il dolore scava in profondità, tanto più grande sarà la ricompensa del bene. Io ci credo vivamente, dopo una lunga nottata arriva sempre il giorno e, anche se sai che poi tornerà ancora la notte non devi arrenderti o deprimerti o abbatterti; perchè tanto ci sarà sempre un nuovo giorno e se nella vita accetti tutto sei felice…
io penso che ci siano certi attimi in cui non ti sostengono ne’ luce ne’ tenebre.rimani statico lì nel mezzo.nemmeno il panteismo ti risolleva.non sono attimi bui(magari lo fossero),sono attimi giallo ocra.
cari amici,qualora vi capitano ditemi in che maniera affrontate questo gigante dalla pelle vitrea.
“in.somnia
Si pensa, fin dai tempi più remoti che gli incubi si nascondano nelle profondità della notte…
Non è così.
È la lucentezza del giorno che, paradossale cripta, rinchiude i tetri bisbigli delle oscurità….
Di notte, Essi compaiono, attraversando le tenebre con i loro sussurri, ghiacciando i respiri con i loro passi dai gelidi tonfi.
È di notte che gli incubi affiorano dalla loro tomba d’ingenua luce.
E gli occhi fissano i muri, le orecchie tese, mentre la pelle, invano, tenta di nascondersi più a fondo nella carne, più a fondo nella mente che, opaco strumento di follia, fonde il perpetuo pendolio delle lancette con… quei tonfi….
E d’improvviso, la notte è torbida pioggia, le cui nere gocce bagnano gli immobili visi trasfigurati in tremula, vergine paura…
Anche le stelle sembrano rabbrividire nella loro lontananza, come scorgendo dal loro distacco le tetre ombre che, come lacrime di sangue, si coagulano nei capezzali dei non dormienti, come in candida soffice stoffa.
Artigli di funebre incanto lacerano i pensieri, per poi cucire al corpo le putrefatte carni della follia.
Così, la notte, con le sue fruscianti membra e i suoi figli oscuri, crocifigge al buio, piantando nel corpo, le sue tremule proliferazioni che, ad ogni passo, ad ogni tonfo, squarciano più in profondità le viscere, per sentire, sogghignando i sordi gemiti di me insonne…”
Ho leccato anche questo, me ne sono nutrito e ora che rivivo tutto come ricordo, tutto ciò mi sembra candore.
Ho abbandonato il confronto e ammutolito il conforto. Il niveo dolore mi sembra solo un antidoto, ormai. L’antidoto alla Delizia. E la Delizia, Veleno.
La verità è interpretazione,,?,
No.
Solo fraintendimento è.
Non esiste verità finché esiste pensiero. E l’Emozione può rendersi tracciato per arrivare a ciò.
Ma ancora, la tragedia non è in se stessa, ma nella propria pericolosità.
Colui che tu nomini di certo non si volterà, ma sta ghignando, come farebbe un bambino, divertito dalle mie parole, e soprattutto dalla Sua abilità a coinvolgermi nei suoi comandi, assuefacendosi mia volontà.
I misteri sono tali non perché inconoscibili, ma perché incomunicabili. Per questo ho smesso di scrostarmi di dosso il fraintendimento che di continuo mi viene sputato addosso. La nudità è solo un’altra veste.
cosa si aspettano gli altri da me ? cosa mi aspetto, cosa desidero dagli altri? se la nostra vita piena di preoccupazioni deve essere rassicurata da quel momento sospeso delle prime luci che annunciano l’alba, dobbiamo indirizzarci non verso i mille desideri (che ci condizionano e ci preoccupano) che sono fonte di dolore e che appena soddisfatti sono come Kleneex che buttiamo via.
Dobbiamo trovare in noi il Desiderio di ritrovare un Dio e se questo Desiderio è forte questo ci riconoscerà come uguale a Lui e Noi riconosceremo Lui come uguale a Noi e le nostre “paure del futuro” alle quali Hillman dà voce svaniranno come un brutto sogno.
matteo
Luca,io aspetto che il gigante passi..non lo combatto più come facevo un tempo,non cerco affatto di domarlo..lo accetto,penso che mi appartiene è parte di me,mentre prima lo vivevo come un nemico,da eliminare,e gli davo un potere che andava ben oltre il suo,perchè lo aspettavo,lo temevo anche quando non si vedeva affatto all’orizzonte..Ho imparato ad usarlo,ho raccolto tutte le parole le immagini che mi suscitava,e le ho usate creativamente..Ho smesso di razionalizzare,e ho usato la fantasia..Lo spremo sino all’ultima scaglia il vecchio drago!
mmmmm, che meraviglia. Ho sofferto letteralmente di qsti problemi per anni per cui ho un’idea di cosa possa significare. Hillmann squarcia però la coltre di inconsapevolezza che ci ottenebra la vista mentre viviamo queste esperienze. Come sta, Dott. La Porta?
Al sopraggiungere della notte si riscopre l’anima delle emozioni. L’oscurità fisica dei luoghi, quindi l’assenza della luce che di giorno fa chiara la sola apparenza delle cose ed il silenzio risvegliano, di notte, le emozioni, che sono il “dentro” di quel fuori che viviamo nelle ore diurne….e giunge il rumore della vita!
Ombre
Quel giorno il tuo silenzio
si è posato su un’ombra
e chiedendogli chi mai fosse
gli ha risposto:
“Sono un’emozione
che il cuore di quella donna
ha soffocato, rinnegato e
buttato qui su questa via spenta.”
Ho visto quella donna
sorridere al suo uomo
fare le carezze alla sua mamma
giocare con il suo bambino…
ma nei suoi occhi ho visto il buio.
Lei si illude ogni giorno di vivere
e intanto il cuore scoppia
cade, si rialza ma rimane storpio.
Soccorretela, aiutatela
quella malattia la sta uccidendo
Salvate la sua anima dalla morte
uccidete le paure e i pregiudizi
che la incatenano.
liberatela da quella oscura gabbia
dove mille ombre la tormentano…
ormai anche la sua anima indebolita
sta per diventare ombra…
Soccorretela, aiutatela
raccontatele della vita
ditele che un’ emozione
le farà conoscere il sorriso
o anche il pianto
un’emozione
basterà per guarirla
per far tacere i silenzi della sua anima
una emozione
farà andare i suoi passi uno dietro l’altro
verso l’orizzonte dove la luce trasparente
diventa rossa, si fa fuoco, dona vita
assottiglia le ombre le fa esili
fino a che ormai informi
le porta via con se
e nel buio della notte
arriva il sole.
“..Non ho più te… buio più profondo..”(non c’è )-Rossella Mannoia- alla radio..; beh’ non ha ragione?.
per ridere un pò
Vita infernale di un rappresentante di commercio:
La notte, paradossalmente, mette a fuoco ciò che di giorno è stato nel buio, è come un contabile rognoso alle calcagna, che di notte trova il nostro “telefono” libero e ci snocciola offerte……
…..un posto all’inferno vista lussuriosi tot.
un passaggio libero con caronte tot. …..
…..spellati con crema refrigerante tot.
accappatoio caldo dopo il ghiaccio tot. …………..
evitare la fila per la sauna a 1000 gradi tot.
……………….
evitare la lagna dei cardini dell’inferno che ti chiedono d’esser unti scricchiolando pietosamente tot………
…..evitare la ramanzina dell’angelo custode tot. …..
poter scegliere tra esser pigiati o esser squartati tot.
forse erano meglio le pecorelle…..intanto è l’alba e finalmente posso smettere di ringhiare e dormire finalmente anche solo 10 minuti…..l’è dura la vita di un
rappresentante di commercio, anche perchè pagano in tot.
ed io che tot. me ne faccio?
Cara Amalia, il mostro è diventato un mio caro amico e certe volte mi sveglia da quei torpori creati a regola d’arte..
Quando parlavo di mostro vitreo,parlavo di un altro mostro,quello della staticita’ in cui si è costretti a rimanere.
Quella situazione in cui non propendi ne’ per il male e ne’ per il bene e ne’ entrambe sembrano influenzare le tue sfere..
Comunque grazie davvero per la risposta.
Sarei altrettanto curioso di sapere cosa pensi riguardo a cio’.
Ti abbraccio.Luca
Caro Gabriele,
questo brano di Hilmann mi ricorda uno dei tanti miti incontrati “mulattiera facendo”: Le nozze di Filologia e Mercurio”. Pare che una delle ancelle di Filologia, Agrypnia, durante l’ascesa dal mondo del sapere mortale a quello della sapienza immortale, non le permetteva di dormire la notte causandole l’insonnia… E mi ricorda anche, non so perché, la “Hypnerotomachia Poliphili” di Francesco Colonna, romanzo allegorico che tratta il “combattimento amoroso, in sogno, di Polifilo”. Del quale vorrei pubblicare anche l’immagine su stampa dell’epoca, se solo ne fossi capace…quindi lascio il link dove poterne prendere visione se a qualcuno dovesse interessare questo mio bizzarro collegamento mentale.
http://blog.giofugatype.com/?p=745&wscr=1024×768
Ora vivo la notte come un provvidenziale prolungamento del giorno…
Se non posso “accudirmi” nelle ore diurne perchè troppo impegnata con la mia famiglia, la casa ed i cambi di stagione, aspetto che tutto taccia intorno a me e poi elaboro, approfondisco gli appunti… Come dice Amalia, “spremo il drago” che è diventato parte di me, lo accendo.
Ultimamente, così bardata, sono andata a trovare Map pina e insieme abbiamo fatto i gargarismi con le onomatopee… Ci siamo ipnotizzate a vicenda e siamo regredite! (Una cosa abbiamo scoperto l’una dell’altra: lei non vede ed io non sento… più il dolore come un nemico! Continuo a scavare…)
Recupero in fretta le forze e da sola (le figlie mi hanno tenuta in esercizio per tanti anni): non tutti potrebbero capire che la mia Follia dipende dai miei “voli” coscienti (dialoghi virtuali ma pur sempre veri!) e dal cambio di fuso orario…
Un forte abbraccio a tutti
il mio “Ade” sono ormai diversi anni che mi fa compagnia facendomi dormire solo sei ore a notte…
Insonnia?…..autostima sotto le scarpe? …preoccupazioni vere o presunte?…può darsi…forse manca una Persefone come intermediaria?
Saluti
Winah
Grazie cara Marina…
caro prof,quel Dio così importante a cui rendere omaggio non sara’ forse Eros..colui che potesse tutto senza essere Dio sarebbe una misera creatura,gli mancherebbe il piacere di desiderare..qualsiasi altra privazione sarebbe piu’ tollerabile.
Alda Merini
da “SUPERBA E’ LA NOTTE”
La cosa più superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l’anima si getta all’avventura.
Lui tace nel tuo grembo
come riassorbito dal sangue
che finalmente si colora di Dio
e tu preghi che taccia per sempre
per non sentirlo come un rigoglio fisso
fin dentro le pareti.
La notte se non è rapida
non fa in tempo a coprire il sogno.
Lanterne sono i miei occhi e tu
il fiato che le appanna.
Dormi sul cuore di tutti
o piccolo asfodelo
e non appena le unghie
avranno scalfito il gelo dell’inverno
tornerai tu ranuncolo pieno
a rendermi felice.
Avide le tue coppe di avorio
avidi i testicoli del desiderio
e le dita piene di prugne
ingemmano i vasti odori.
IL TEBANO
E dai cerchi dorati della notte
io vengo a te mio unico amore
che giaci tremebondo ai miei piedi
come una veste mai indossata.
E poiché sei una tunica e sei il mio vento
son diventata cieca e oramai non so
che sei una fonte bianca alle mie spalle
un lago supremo di voci.
Lampeggiano i delitti
qui nella zona. Parlartene
è per te perdere tempo
ma spero che qualcuno mi scriva
magari dall’inferno.
SE LA MORTE FOSSE UN VIVERE QUIETO
Se la morte fosse un vivere quieto
un bel lasciarsi andare
un’acqua purissima e delicata
o delibazione di un ventre
io mi sarei già uccisa.
Ma poiché la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi torni senza un perché
o senza un variare di senso
nel largo delle mie ginocchia
a me non importa perché tu mi fai vivere
perché mi ripari da quel gordo di inaudita dolcezza
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta.
Ciao Luca,facciamo così io ti racconto quel che accade a me,poi mi dirai se corrisponde..è come se l’Anima si arrestasse,,come se si fosse nel paese della Bella Addormentata dove tutto è sotto un incantesimo .
E’ come se si nascondesse sotto uno scoglio,non ha voglia di rumore nè di frastuono..La lascio riposare,ma io sono una persona privilegiata,abito in montagna,a pochi passi da un bosco di abeti,così vado a passeggiare in abetaia..questo aiuta .
Per Valeria..Caspita,quanto ti invidio! Io amo la notte,ma alle undici già casco dal sonno!!
Amalia scusa se mi inserisco..ma come ti invidio io..sapessi come ho nostalgia dei boschi..ieri ho sognato che avevo la casa su di un albero…che bellezza..ti posso invitare ? Anzi dimmi degli abeti..che animali ci sono? che tipo di muschio, ci sono bacche, ci sono funghi? “gallinacci” magari? Ah..che invidia…io sono al mare..bellissimo però mi manca il bosco, quello “vero”, ci fai una passeggiata dentro anche per me?Intanto ti faccio un tè .Anche per Valeria, ammesso che il fuso orario lo consenta..
Ahha,dovremmo fare uno scambio..a me manca il mare,invece..Animali? Quelli che immagini possano abitare in Appennino..dai cinghiali,agli scoiattoli,passando per i daini( che sono pericolosi..ovvero gli automobilisti sono pericolosi per loro,perchè i daini attraversano la strada..soprattutto di notte..)abbiamo muschi e felci,e funghi ma io non ne capisco nulla,e via..si raccolgono le castagne,le more..dimmi solo che mare? Ti prego,non mi dire che sei tu quella che vive nel Sud,in Sicilia..???Era uno scherzo quello del fuso orario? Non mi dirai che Valeria non sta in Italia? Vive fissa nell’astrale??E’ per questo che legge benissimo le nostre anime,vero??? Scherzo..
Map pina, Amalia… non ho capito chi mette la teiera, chi un albero da scalare, chi un “gallinaccio”, chi i funghi. Fatemi sapere. So arrampicarmi su un albero e mi piace il tè alle bacche e non mi manca un bosco, ma se organizzate qualcosa mi posso inventare un volo da quelle parti… e magari un volo vostro da queste!
Baci
Ciao Amalia,ti rispondo,dicendoti che le situazioni che proviamo sono diverse..
io non sto nel regno della bella addormentata nel bosco,ma sono perfettamente lucido nella staticita’.
ma comunque almeno in questo blog non voglio confrontarmi se non in maniera positiva.
Quindi finiamola tutti e due di opporci.Luca
ciao Amalia, anche qui, tu! intanto una riflessione faceta: sono sconvolta come la Zebra di Madagascar, quando da unica zebra dello zoo di NY si ritrova in un branco di migliaia di zebre.. che si muovono, parlano e stanno tra loro come un unico essere, quello che sa una, lo sanno tutte!
io da quel poco che frequento questo magico blog, mi sento così.. come vivere di echi.. io di voi e voi di me.. ma NON lo sapevo, non vi avevo letto, non vi ho parlato!! eppure, finferli, arrampicate sugli alberi, ombre della notte (ho appena IDEATO ..neppure fatto, ma so come verrà una serie di quadri, ne ho appena comunicato il titolo.. “dalle tenebre” ) (circa 5 giorni fa), il vento di Maria, e i modi di Amalia, nel far mio, seguire, non sempre volentieri certo, il cupo drago.
e di Luca, il restare in sospensione, in attesa che un refolo mi faccia oscillare, e riprendere fiato. di qui, o di là. ma io Luca, ho capito di essere il Pendolo, sono statico a me stesso e sempre in movimento per tutto il resto.. vertigine. e stasi.
grazie di darmi tanto da pensare, e perdonate se mi viene tanto da dire!
vi abbraccio, però.
micaela
Grazie Micaela..
Amalia,a te invece volevo dirti,
facciamo pace?
Dai ti voglio bene lo sai..
Pero’,sembra un annuncio radiofonico..
Luca,ah Luca ! O del fraintendimento..Tu avevi chiesto a me se conoscessi quello stato dell’anima ed io ti ho sinceramente risposto come IO lo vivo nella MIa anima..e chi diamine sarei per pretendere di chiamare la tua anima “bella addormentata”??Era una metafora per indicare un senso di stasi,non andava presa alla lettera..Eppoi scusa,ma parlare non significa opporsi..
Cara Micaela,rispondo qui,per non disturbare il resto del blog,scusate se uso questo spazio..Micaela,mi piace tantissimo il tuo modo di esprimere l’arte..K’alla mi ha letteralmente stregata,anche questa mattina sono tornata a guardarla,e ho scoperto Ec@te..una meraviglia di flusso bianco..comeli realizzi questi quadri? Comunicano sogni,sensazioni,ma quello che mi affascina è che li hai fermati in divenire,non rendendoli affatto statici..Non descrivi l’archetipo,è come se te ne lasciassi modellare tu stessa..
Ah,Luca quando ho scritto il mio post del fraintendimento,il tuo non era ancora stato pubblicato..ma ok facciamo pace anche se mai vi fu guerra..dichiaramoci pure la pace!!
Amalia, Luca, Micaela
INTERAGIRANIME
…vi voglio Bene
Questo è il Giardino di Anima .
Cara Giovanna, Eros è Vero Amore. E’ insondabile
Mi permetto di rispondere, a questo che è un “problema” che, in un certo qual modo credo abbiano, e continuerà ad investire tutti! Uno dei corrispondenti chiama, le voci che spuntano nella notte, chiamate volgarmente “coscienza” definendoli Mostri! in parte lo capisco, se ricordo un sogno passato! sogno, dove dentro una torre accadeva che, vi erano dei “mostri demoni” che mi facevano dalla paura, comprimere, schiacciare sempre più contro la parete, le mura! Questi, davano sempre la sensazione d’avanzare contro!,con fare, per L’appunto “Mostruoso”. Senza però mai raggiungermi! non so come, in parte questa verità, mi giunse in sogno, ossia, che loro, i mostri non sarebbero mai giunti ad uccidermi fisicamente, ma il loro uccidermi era eterno in quel tunnel senza fine che era la paura! da ciò, per quanto mi riguarda, ho capito che la vera morte è, la paura! dovevo capire la paura cosa era, di cosa fosse composta? ora, termino ribadendo ancora, che se forse riuscissimo a valorizzare la vita per la vita, e non per quello che il nostro tempo ci richiede come società strutturata, se riuscissimo quanto meno, cito, parole non mie ma di “E.Zolla” a imparare a usare le maschere sapendo pienamente che non sono realtà, allora, forse, riusciremmo a vivere, con più serenità! certo, mi rendo conto che, nella nostra società è dura, società che risucchia,…ma, noi non molleremo!!!
gli incubi non conosco giorno o notte, vivono della nostra ignoranza e perdita della memoria antica, questo è il mio credo! si, si formano nell’arco a noi dato… di questo tempo. Del quale io, chiamo e definisco: il “Demonio” x eccellenza, consentitemi questa espressione, definizione, la “Coscienza-il Senso…! noi che non apparteniamo per intero ne alla condizione terrena, ne ad altra, costretti tra salti, ora d’incubi ora di luce!!! continuo il mio pensiero,…cosi:
II
Or siam giunti, Pieni,
stracolmi d’ogni credo
D’ogni scienza.
Sazi come golosi.
Alla nausea senza gusto
ci siamo ingozzati
Sino al vomito.
Peggio, la nostra bar- baria,
Senza speranza!
Peggio dell’uomo primitivo.
Invidieremo la vita dei fiori
Imploreremo la stoltezza
per essere più limpide acque.
Come denudarsi dalle infinite
Pelli artificiali?
Il senso, è, il vero demonio
Dell’umanità.
Questa la condanna dei cieli
o della vita. Tornerà a noi
L’età dell’oro?…
Quale geniale punizione,
Degna per genio, solo a un Dio.
pur non esistesse! Questo è,
il periodo del vero buio
La luce dell’apparenza, fiacca,
ha spento Il suo sogno.
Noi apparteniamo al cosmo.
Simbolicamente, guardiamo
al buio dell’apparenza.
Il cielo stellato, Bisogna guardare
l’interno Dell’esterno.
Ci siamo complicati l’esistere
millenni fa, Noi, specie prediletta!!
(buona notte)
😉
…
gran bel video…. 😉
Sul calesse, dal sole trainato
Imbarcai!, è non fu mai notte,
mai buio! Fanciullo al luna park,
volli altro provar, balzando
sul calesse dalla luna trainato,
è fu notte, ma non buio!
Allora, chiusi gli occhi, credendo
che lì, v’abitasse l’oscuro…
li strofinai come un fante, scoprendone
infiniti colori, luccichii. Seguitò,
nel mio viaggiare, incontri d’adulti Fanciulli
e Fanciulli adulti a cui era stata esportata,
di violenza l’immaginazione! Lì,
il dunque del viaggio- giunsi,
il regno del Buio!