Amici cari, siamo giunti all’ultimo appuntamento con lo speciale di Inconscio e Magia – Psiche dedicato al tema del tradimento nella coppia, che andrà in onda domenica 18 aprile alle ore 6:15 circa su Rai 2. Lasciamo la parola al grande William Shakespeare (1564-1616):
Oh, non chiedere a me alibi al danno
che tu, insensibile, infliggi al mio cuore;
la tua forza mi uccida, e non l’inganno,
non ferirmi con gli occhi, ma con le tue parole.
Di’: «amo altri»; ma perché in mia presenza
tu lanci ad altri i tuoi sguardi d’intesa?
Perché inganni e ferisci, se hai potenza
che può sfinire ogni mia difesa?
Così, amore, scuso i tuoi artifici:
mi erano ostili i tuoi graziosi sguardi;
dal mio volto distogli quei nemici
così che altrove scaglino i dardi.
Non distoglier lo sguardo; poiché son moribondo
solleva la mia pena e dài l’affondo.
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Dedico a tutti una delle poesie di Derek Walcott dal libricino “Mappa del Nuovo Mondo”, in particolare a Sveva, AngelO, a Dorothèe nipote del viandante, a Gabriele il “mio” uomo-spiaggia che tutto accoglie
(un Ulisse sempre stupito dalla bellezza)
…..Walcott è un grande, indubitabilmente,
un “greco” anche se abita nei caraibi, ma si sa, il Mare raggiunge tutte le isole..
-Amore dopo amore-
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.
Caro prof,
mi scuso se vado fuori tema, ma volevo chiederle di consigliarmi un libro sul sufismo islamico, le connessioni con la religione e il suo incontro-scontro con i fondamentalisti…
grazie in anticipo per la risposta,
buon fine settimana,
federico
Grazie, caro Map pina!
Un abbraccio!
Il re ha davanti la sua ombra…: lui sembra l’alibi (maschera)di lei.
Sono sulla soglia, l’uno di fronte all’immagine di un altro sé che si riflette negli altri, ne è il riflesso. L’”inganno” è qui l’immagine di un Io frantumato, che sembra muovere tutto intorno, che non concede l’onore della spada, non solleva il re dal suo tormento, dal sospetto di non essere amato da quegli altri: la loro potenza risiede in un “sì” o un “no” che potrebbe “sfinire ogni difesa” del re moribondo… Potrebbe…
E’ proprio in questa fase di disorientamento che il Re comincia a porsi delle domande: scava dentro di sé, cerca il senso di tutto quello che gli succede attorno, cerca la soluzione per “attraversare la soglia”. Il re illuminato la trova in un paradosso: per vivere deve morire! “E’ morto il re, lunga vita al re!”
P.S. “ Giuro che è meglio esser tradito davvero, che saperlo si e no!” – Otello –
Sottoscrivo
Straordinari questi versi!
Volere e non volere, cercare il suo sguardo e e sperare al contempo di non trovarlo, ma non trovarlo significa delusione, amarezza….insomma credo , che l’amore sia anche timore, paura e contraddizione. Tuttavia, da folle sognatrice, credo che nel fondo nel cuore ognuno di noi desideri aprirsi all’amore, accogliere l’amore anche quello “più difficile da gestire” tanto che il grande Shakespeare conclude
“Non distoglier lo sguardo; poiché son moribondo
solleva la mia pena e dài l’affondo”.
Comunque venga l’amore è sempre amore!….il più gtrande sbaglio è opporvisi! Che perle prof. questi versi!
Un grande abbraccio a tutti
Prego “cara” Gabriele…ognuno ha il suo animus e la sua anima…baci-junghiando mappy.
In fondo, non c’è cosa peggiore d’essere perdutamente innamorati di chi non ci ama: si apre la via ad una sequela di mortificazioni che, appunto, ci rendono moribondi.
Ciao.
Ho scritto quella che potrebbe essere la mia “reazione poetica” alla scoperta di un eventuale tradimento del partner: disillusione e sconforto, pessimistica paura e incredulità.
Ho sofferto e sto soffrendo
Di un’incomprensione che lacera
Una tela inspiegabilmente carica di mistero.
Non serve sarto a ricucire
Un tessuto misero
Da buttare.
E brucia, arido, il destino
Che d’illusione nutre le sue fauci.
Il vento asciuga le mie lacrime, cicatrizzandole in volto:
Inconsistenti, piatte, amare.
Dov’è finito il Mondo con il suo Amore?
Dov’è finita la passione e la speranza?
Un passo distratto: il pozzo è sazio.
SGUARDI……PERICOLOSI
..
MAP PINA
BaciJunghiando è troppo forte!
Il tuo dolore e’ un po’ il nostro dolore, di tutte le persone che hanno davvero amato almeno una volta nella vita.
Un abbraccio, caro Michele!
Caro Federico,
ecco il testo: Henry Corbine, L’Immaginazione creatrice, ed. Laterza.