Animali
Uomo! libero pensatore – ti credi al mondo
solo a pensare, mentre la vita irrompe in ogni cosa:
delle tue forze la libertà dispone,
ma dai consigli tuoi è assente l’universo.Rispetta nell’animale uno spirito attivo…
È un’anima, ogni fiore, dischiusa alla Natura;
nel metallo riposa un mistero d’amore:
tutto è sensibile; – E tutto ti sovrasta!(Gerard de Nerval)
Platone sosteneva di amare “gli antichi perché più vicini agli dèi”…
La stessa idea che il rispetto degli animali consista nell’astenersi dall’ucciderli per cibarsene non è moderna, ma molto, molto antica. Il grande filosofo Plutarco condannava con veemenza l’uso di mangiare carne, e l’uso di pratiche crudeli per il solo scopo di ottenere “succulenti manicaretti”. Inoltre, il filosofo di Cheronea esaltava i Pitagorici per il loro rispetto e per la loro compassione verso gli animali. È il caso dei Giainisti, che praticano una forma estrema di non-violenza: rinunciano a cibarsi non solo di carne, ma anche di qualsiasi cosa contenga un principio vitale, come i semi. Tale credo è addirittura più antico del Buddismo (e quindi anche di Plutarco). Il rispetto dei monaci giainisti per la vita è tale che si mettono una pezzuola sulla bocca e procedono con una ramazza per evitare di uccidere senza motivo anche le creature più minuscole. In occidente, a parte rare eccezioni, si ha sempre avuta la presunzione tipica della ratio materialista, che tutto quello che viene ritenuto privo di ragione può essere assolutamente sacrificato agli scopi umani. Questo ad esempio anche la posizione di molti grandi filosofi, compreso Aristotele.
Si giudica tutto in base alla ragione, e quindi in modo razionale, e non in modo ragionevole.
Esiste un filo potente che unisce Buddisti, Giainisti, Pitagorici e Neoplatonici: Psiche, la sua immortalità e la fiducia nella trasmigrazione delle Anime (compresa l’incarnazione in corpi animali o vegetali). Ogni essere partecipa ad un’unica vita universale: «Essere vivi significa essere anime vive. Un animale – e tutti noi siamo animali – è un’anima racchiusa in un corpo» (Elizabeth Costello).
(vi riporto questi pensieri anche se non sono vegetariano, ma mangio comunque pochissima carne)
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Caro Gabriele,
il sabato prima di Pasqua sono andata al supermercato. Nel reparto macelleria c’è mancato poco che vomitassi, scusa il termine forte ma è proprio così. Mi sono trovata di fronte a delle confezione da 3 chili di carne macinata! L’orrore! Alllora, mi sono detta, “…ma siamo dei predatori insaziabili!” e, poi, dentro di me, l’immaginazione si è mescolata al ricordo di quei film di fantascienza che vedrebbero gli alieni nei panni di voracissimi e sanguinari mangiatori di uomini. E noi, allora?! Pensa a come ci devono percepire i bovini o le mucche o i pesci, e i poveri maialotti, oggi, non predati nel meccanismo naturale della catena alimentare ma assurti a vittime negli allevamenti a catena di montaggio…e la carne si ammala e noi ci ammaliamo d’ogni sorta di malattia, dell’Anima. Chissà cosa pensa al riguardo Diana, nei penetrali della nostra coscienza…
Sì, c’è qualcosa che non va nell’uomo.
Baci da bimbole mattiniere con febbre e tosse influenzale!
Dai, ti faccio fare una risata fuori dalle brutture; stamattina Chiara mi ha detto che la vita è dura e mi ha chiesto perché uno debba alzarsi pur avendo sonno e, poi, mi ha detto:
“Quando sono stanca mi viene il gomito debole.” ?!
Io ho sempre trovato superba la mentalità dei Nativi Americani che quando uccidevano il bufalo lo ringraziavano per il nutrimento che dava ad essi,era sacro il suo sacrificio,e non era un diritto degli uomini cibarsene,ma un dono della Natura all’uomo.
Un paio di mesi fa anch’io mi sono imbattuta in pensieri sul rispetto degli animali in relazione alla loro sofferenza e il loro “pensare”, tra gli antichi e i moderni. Tra cui riporto quelli più significativi.
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« Tu chiedi in base a quale ragionamento Pitagora si sia astenuto dal mangiare carne: io invece domando, pieno di meraviglia, con quale disposizione, animo o pensiero il primo uomo abbia toccato con la bocca il sangue e sfiorato con le labbra la carne di un animale ucciso, imbandendo le tavole con cadaveri e simulacri senza vita; e abbia altresì chiamato “cibi prelibati” quelle membra che solo poco prima muggivano, gridavano e si muovevano e vedevano. Come poté la vista sopportare l’uccisione di esseri che venivano sgozzati, scorticati e fatti a pezzi, come l’olfatto resse il fetore? Come una tale contaminazione non ripugnò al gusto, nel toccare le piaghe di altri esseri viventi e nel bere gli umori e il sangue di ferite letali? »(Plutarco, De esu carnium)
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« Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle, o la terminazione dell’osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso fato. Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà di ragionare o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? Il problema non è “Possono ragionare?”, né “Possono parlare?”, ma “Possono soffrire?”. Perché dovrebbe la legge negare la sua protezione a un qualsiasi essere sensibile? Verrà il giorno in cui l’umanità accoglierà sotto il suo mantello tutto ciò che respira »(Jeremy Bentham, An Introduction to the Principles of Morals and Legislation. 1789)
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« Gli uomini riconosceranno che vi è fra tutte le creature un rapporto ed un’obbligazione vicendevole ed estenderanno, senza sforzo, a tutti gli esseri viventi quei sensi di carità e di giustizia, che ora considerano come dovuti soltanto agli uomini. »(Piero Martinetti, Pietà verso gli animali)
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« Se un essere soffre, non ci può essere una giustificazione morale per rifiutare di prendere in considerazione questa sofferenza. Non importa quale sia la natura di questo essere, il principio d’uguaglianza richiede che la sua sofferenza sia valutata alla pari di sofferenze simili – nella misura in cui è possibile fare queste comparazioni – di qualsiasi altro essere. »Peter Singer
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l’ha letto quel libricino di Leonardo Da Vinci anch’egli vegetariano? D’altronde quanti anatomisti lo diventano? Ma non era solo per quello.
Credo che dalla morte non possa nascere la vita.
Piano piano per un fatto puramente spirituale più e più persone diventeranno vegetariane, ne sono convinta.
In macelleria dove sono stata ieri per comprarne (per altri perchè io è da tre o quattro mesi che non ne mangio) l’odore stesso mi ha colto di sorpresa, un odore freddo, nauseante, che mi ha fatto coprire il naso.
Non mi aspettavo di aver sviluppato un tale disgusto.
E’ atroce ti fa sentire in un ingranaggio, in un macello, la mentalità che se si accetta si accetta anche per altre cose.Come la rassegnazione, invece bisogna con piccoli gesti ribellarsi ed uscire da questa forma mentis svilente ed avvilente.Profondamente ipocrita aggiungo ed insisto.Bisognerebbe uccidere con le proprie mani se carnivori e poi mangiare.
Poi quanto si butta di quell’essere vivente…non è uno sfregio anche quello?
Eppure anche un maiale sogna.
mentre le scrivo caro prof il mio gatto e’ qui accanto che guarda lo schermo e fa frufrufru…
sono una vegetariana che convive con un carnivoro insieme abbiamo un bimbo che quando capita che il suo papa’ mangia la carne mi chiede di assaggiarla ed io non mi oppongo gli ho insegnato solo a chiudere gli occhi prima di mangiare una fetta di prosciutto e ringraziare l’animale che e’ stato sacrificato,mi pare un modo di immettere consapevolezza…e poi credo che un primo passo per tutti possa essere quello di nutrirsi di proteine animali in una quantita’ tale da soddisfare la giusta necessita’ che non e’ certamente quotidiana.
grazie
Rivolgendosi all’uomo, il poeta intende risvegliare in lui la ragionevolezza, una coscienza? Informarlo che è soltanto un anello della catena alimentare e che di tutti gli animali e le cose che reggono il perfetto equilibrio dell’Universo, lui, l’uomo, è l’unico che può cambiare la sorte…di un fiore?
Ho smesso di guardare a cuor leggero i documentari sugli animali dal giorno in cui ho assistito impotente all’agonia di un elefantino… Mi chiedo ancora oggi perchè mi fischiassero le orecchie mentre il “cronista” decretava finalmente la fine di tanto strazio con la frase “…è la dura legge della savana, non si può intervenire”. Mentre non ho saputo rispondere ad un vegetariano che mi chiedeva se io, onnivora, avessi il coraggio di uccidere un essere umano e mangiarlo. In quel momento ho pensato al corpo del Cristo immolato una volta per tutte e per tutti e di cui mi cibo…E’ davvero complesso e complicato questo argomento, professore, tanto che non mi rimane che ammettere che l’unico principio al quale sento di poter essere coerente è: non eccedere e non sprecare!
Sono contro la caccia e non mangio vittime della cacciagione, non ho mai indossato una pelliccia, non mangerei la carne di un essere se sapessi che ha sofferto prima di morire… A saperlo! Ma se guardo bene in me stessa so che molte sono le occasioni in cui scivolo nell’incoerenza più bieca (per esempio non esiste un modo indolore per cucinare le chiocciole! Non mi resta che astenermi)
La ringrazio, professore (Ho divorato “Animal Farm” e il mio pulcino… Ero bambina, non potevo tenerlo con me, l’ho portato a casa di mia nonna, è cresciuto e non mi hanno detto subito che era la coscia del mio Carletto quella che stavo mangiando. Ho sofferto molto).
Hai ragione Giovannaferraro,
la parola giusta è proprio consapevolezza… Con affetto. A presto!
Hai ragione, è proprio così, cara Amalia!
Cara, cara e preziosa Valeria… Baci baci
Cara Mary,
grazie dei tuoi contributi preziosi. A presto!
Anch’io, come Valeria, non riesco più a guardare i documentari in cui degli animali cacciano e uccidono altri animali …… Mi fa male dentro
Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche. » Toro Seduto
Niente di più vero, purtroppo, cara Amalia!
Cerchiamo di non dimenticarlo…
…e il mio commento? Sigh, non riesco sempre a pubblicare! nemmeno una poesia (insomma, si fa per dire) su Interioritàà di Anima….e molti altri. Uffa!
Baci e lunga vita ai nostri amici animali…proprio ieri ha traslocato uno zitellone che mi viveva nell’appartamento accanto col suo gatto: Cesare! Un gatto nero buono e caro che praticamente aveva due case, quella del padrone la sera e la mia durante il giorno. Mi disfaceva i letti, io lo rincorrev con lo scopettone e lui, mentre mimavo d’essere furiosa e di volerlo picchiare, si metteva a giocare col bastone pensando che volessi giocare: mi sa tanto che non ero convincente! Mamma mia i danni che mi ha fatto quel birbante! Mia nonna una volta ha assistito ad una scenetta e mi ha detto sghignazzando: “Nemmeno il gatto ti prende sul serio.”
Miao…chissà cosa fa Cesare di giorno, ora…
Mi sembra di capire che molti di voi condividano la propria vita con una gatto..Vorrei approfittarne per chiedervi un parere il mio gatto se ne sta rintanato in mansarda,da due settimane,esce poco,mangia poco e ha occhi malinconici e ci sta evitando.Il veterinario mi ha detto che sta bene fisicamente…ecco la domanda:può un gatto soffrire di depressione,secondo voi?
Sarà entrato un topolino – oppure una lucertola – nella mansarda e il tuo gatto lo sorveglia?
Un abbraccio, Amalia!
Credo che gli animali ci siano proprio fratelli e sovente ( per chi ha tempo di imparare ) anche maestri.
I miei animali totemici sono il leone,l’aquila e il falco, il mio aiutante lo scoiattolo.
Ultimamente, da qualche anno, ho un sintonia particolare con gli uccelli.
Alle volte ne rimango stupita : mi sono accorta che gli uccelli dall’alto ci guardano costantemente, si interessano a noi ed alle nostre vicende e …capiscono molto di più di qul che ho sempre pensato.
A volte sanno darmi indicazioni che io non saprei dove prendere e… SENZA mettermi a scrutarne le viscere !
Che mondo meraviglioso sta sotto i nostri altezzosi nasi e appena un pò più in là delle nostre indaffaratissime menti !
Anch’io mangio pochissima carne e principelmente solo di maiale.
E’ vero, cara Bimbola molte cose non vanno negli uomini… c’è molto da cambiare…
Un abbraccio!
Gabriele,
riguardo al Gatto Cesare, oggi il suo padrone mi ha chiesto se voglio prenderlo in casa con me! Hi,hi,hi…che stregaccia che sono!
Pensa che in questi giorni pensavo a Cesare e credendo che avesse traslocato poco lontano da qui, dove perlatro il suo padrone ha comperato una villa, mi ero decisa di andare a trovarlo un giorno o l’altro… Poi, oggi, il padrone mi ha salutato moggio moggio dal giardino accanto, era venuto a prendere dei rimasugli di cose ed io gli ho chiesto di Cesare e lui mi ha detto che soffre tanto nell’appartamentino zona Piazza Bologna dove si sono trasferiti e mi ha detto che entra nella gabbietta e chiude lo sportellino come per dire che vuole venire qui e, siccome, durante il giorno stava qui in casa, lui ha pensato che volesse venire da me!
Fra l’altro, un mio amico “stregone” l’altro giorno mi ha detto: “Te lo ha portato via!”
Beh, insomma, la telepatia tra esseri umani va bene…ma adesso che uno recepisce i pensieri del gatto! Bah, sarà quella che gli antichi chiamavano “la simpatia di tutte le cose”!
Baci…in fondo, mi sento un tipo strano, tanto che a volte mi sorprendo a guardarmi con sospetto, come se ci fosse qualcuno dentro di me che non sono proprio io…
Simpatico video (come i gatti) per tirare su il morale ad Amalia, e rispondere a Marina (…”dov’è Cesare ora ? “)
…. CESARE WILL COME BACK ! ! ! !!
Baci
EMANUELE,
se ha i letto il mio commento saprai che avevi ragione…e, se come penso, da domani Cesare sarà l’ometto di casa io pubblicherò questo tuo commento sul mio blog…aspettiamo solo che si trasferisca qui!
Baci
Grazie Emanuele..give me a miao!!! Il veterinario mi ha detto che sta semplicemente invecchiando..miao!
Emanuele,
THE CAT CAME BACK!
E’ VENUTO A VIVERE QUI!
MA TI RENDI CONTO?!
Ciao, quando pubblico il posto sul mio blog con le foto di Cesare, lascio il link qui!
🙂
Hai ragione Silvana,
fratelli e maestri… Grazie e a presto!
Cara, siamo “abitati” da altre personalità. In questo caso, secondo Jung, tu hai preso contatto con l’Amico interiore. Insomma il Doppio Celeste. Cesare ha stabilito un contatto. I gatti avvertono le essenze e gli spiriti dei luoghi.
Baci baci
Gabriele,
intanto, sono alle prese col Cesare gatto terreno che è un tipetto da educare…ha stabilito un contatto con me per fare una evoluzione, te lo posso assicurare…mia nonna stamattina mi ha fatto ridere, l’ho sorpresa a fare un discorso al gatto!?. Gli diceva:
“Tu non devi saltare sui divani a farti le unghie e non devi saltare sul piano della cucina, capito? Perché tu sei un gatto!” ?!?!?!
Baci!