Passeri e Passeri

Cari, vi lascio Amalia. La sua lettera riporta una citazione a noi molto utile:

Della serie “Conosci te stesso e pensaci”. Ho trovato una cosa piccolina, una perla girellando per la rete. È la scena di un film di un regista greco, Constatin Pilavios. In un parco,un padre anziano ed un figlio sono seduti su di una panchina. Il figlio legge il giornale. Il padre sente il frullo delle ali di un passero e chiede: “Che cos’è?” Ed il figlio: “È un passero.” Ed il padre ripete: “Che cos’è?” Ed il figlio, spazientito “È un passero” ed il padre incalza: “Che cos’è?” Ed il figlio grida, come spesso accade “È un passero, hai capito, Passero! Passero!”. Il padre in silenzio si allontana e ritorna con il suo vecchio diario, lo porge al figlio e gli fa leggere questa pagina: “Oggi sono stato al parco con il mio figlio più piccolo. Mi ha chiesto per 21 volte che cos’è, e non era che un passero. Io gli ho risposto per tutte le 21 volte,è un passero. Senza arrabbiarmi ma provando una infinita tenerezza per l’innocenza di quel mio piccolo bambino!”. Il figlio capisce e abbraccia suo padre,baciandolo sulla fronte,come se fosse un bambino.

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