Amici cari, entriamo nel mistero del grandissimo poeta spagnolo Antonio Machado (1875 – 1939). Presenterò questa lirica nella mia trasmissione Inconscio e Magia – Psiche in onda domani mattina su Rai 2 verso le 2:05 circa. Buona domenica, un abbraccio!
Vergine altera, mia compagna, t’arde
un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore è questa luce
eterna della tua nera faretra.
Con me verrai finché proietti un’ombra
il corpo e resti ai miei sandali arena.
– La sete o l’acqua sei sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera, mia compagna.
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Machado si rivolge alla parte di noi che non conosciamo, oscura,xciò”vergine altera” (lontana)
infatti “t’arde un mistero negli occhi”, non sò sei sete o acqua .
Sarai sempre con me finchè vivo ” finchè proietti un’ombra il corpo ” e sarai l’arena in cui camminerò.
“non so se odio o amore è questa luce /eterna della tua nera faretra”.La oscura faretra della n/s ombra ci travolge coi suoi dardi e l’odio che non ha luce non può essere capito e vissuto e accettato .
L’Ombra di quest’essere umano, legata a questo corpo “finito” che sembra non riesca a “contenerne” il Senso più profondo.
Mistero inviolato che sembra traboccare, riversarsi all’esterno, da un bicchiere, da quel corpo “finito”; “sopra” di lui si erge, man mano che si “avvicina” al Sole e diventa più scura e visibile, quell’Ombra, “sdraiata” sul suo deserto…onirico.
Proviene dalla luce o da quel “contenitore”? DALL’odio o NELL’amore?
E’ sete o l’acqua che disseta?
E’ la percezione o ne è la sorgente?
“…Siamo l’acqua di giovinezza
e colui che la versa…”
Cara Valeria,
hai ragione, ogni cosa è legata inevitabilmente e assolutamente al suo opposto… Grazie, a presto. Baci baci
Caro Signore dei Rimpianti,
mi scusi se le rispondo qui riguardo ad Odin Wotan (a) e ad Er (b), ma con i miei modesti mezzi informatici non riesco a postare su Gabriele La Porta che è troppo carico di dati…
a)
“Word from word gave words to me…”
…scrivevo nella mia camera, ed arrivarono due corvi che si appollaiarono sul tetto della casa di fronte, come Pensiero e Memoria i due corvi di Odino; un vero re, astuto e crudele e capace di sacrificare un occhio e di legarsi ad un albero per giorni pur di abbeverarsi al Pozzo della Sapienza.
b)
poiché non solo gli scritti miei ma anche quelli altrui fanno parte del cammino, una mattina, il caso volle per me che un libro s’aprisse alla pagina 163: “Oggi è un nuovo inizio per te”. – Chissà a cosa si riferisce? – Mi chiesi e, come al solito non contenta, presi un altro libro che si aprì stranamente alla pagina 63: “Lete, fiume dell’oblio, le cui acque avevano il potere di fare dimenticare l’esistenza passata alle anime avviate alla nuova nascita”. Era una semplice coincidenza? In molti l’avrebbero liquidata considerandola tale, non io, però, che leggendo lo stralcio di quel mitico racconto me ne sentii sfiorata, anzi animata dall’istantanea intuizione, o forse la memoria, di come sia impossibile rintracciare il senso della propria esistenza se si resta fermi solo sul quotidiano e sul visibile…
leggo incantata, è difficile esprimere una commozione tanto profonda.
Grazie.
Grazie a te,
cara Cristina!
“..La sete o l’acqua sei sul mio cammino?”
Un interrogativo sul destino dell’uomo che passa e di chi ha concentrato tutto il fuoco dell’anima nella ricerca del ritmo interiore .
Caro Gabriele,
Questi versi di Antonio Machado toccano le corde più profonde dell’animo .Grazie di cuore! un abbraccio.Maria
Ti abbraccio anch’io, grazie cara Maria!
Dopo la sua trasmissione sulla metempsicosi in cui avete trattato del mito di Er ho letto il decimo libro Repubblica di Platone.Platone scrive che al momento della scelta ognuno di noi deve preoccuparsi di ricercare e di apprendere la cognizione che gli permette di distinguere la vita buona da quella cattiva ed aggiunge “NELLA SPERANZA DI POTER RICONOSCERE E TROVARE CHI LO RENDA CAPACE ED ESPERTO DI DISTINGUERE LA VITA BUONA DA QUELLA CATTIVA”. A cosa si riferisce? Al Daimon che scegliamo,o piuttosto alla necessità di incontrare nella vita incarnata ,delle persone sagge che ci possano illuminare? Se fosse questa l’interpretazione,noi potremmo deviare,una volta incarnati dal piano di vita che ci eravamo scelti? Alcuni di noi avrebbero potuto scegliere di resistere alle proprie tentazioni ,ad esempio?E’ un tema che mi sta appassionando in un modo impensabile,è come un labirinto questa faccenda del destino e del libero arbitrio.Grazie per avermi socchiuso una porta!
Hai ragione, Maria. Grazie delle emozioni che condividi con noi tutti!
Professore,io mi chiamo Amalia ma anche lei,come tutti quanti ,mi chiama istintivamente Maria.E questo è un piccolo,dolcissimo mistero che mi perseguita da sempre…
Soltanto il sorriso che si unisce al pianto si fa eterno in quanto comprende la totalità dell’esperienza dell’essere.Non credi , Gabriele ?
Uno dei miei empiti……baci ,MariaAllo
AMORE
Una furibonda raffica di vento
esala quel profumo di ginestre
che mi conduce a te
a te che trascolori il tempo
e sei il mio tempo
a te che sussurri
intorno a lidi solitari
come un mare a onde
a te che sei oceano
dentro ai miei occhi
Grazie per averci donato un po’ del tuo amore. Continua. Un abbraccio, cara Maria!
Cara Amalia,
sono nomi bellissimi. Il primo da Maga, il secondo da Mistica…
Cara Maria, sono ormai abituato al potere che emani nei versi…
Cara Amalia, e’ il solito quesito apparentemente indispensabile al Destino. In realta’ nulla di complicato. Noi dobbiamo vivere la vita come se il Destino NON ci fosse, ma dentro di noi dobbiamo BENSAPERE che c’e’. Tutto qui. E’ una dicotomia. IRRAZIONALE. Ma l’universo e’ “anche” irrazionale.