Valeria ci scrive sinceramente una sua significativa riflessione. Eccola. Poi c’è la mia risposta.
“Guai a voi…” pronunciato con tono di compianto…
Immagino che gli orrori perpetrati sugli Esseri più deboli siano da imputare al Karma di questi che subiscono le violenze…
E ciò che non so perdonarmi è quel “punto debole” che offro al mio avversario perchè, accanendosi su di esso, possa conoscersi meglio…
Il perdono è di Dio e, forse erroneamente, penso che un atto di sottomissione aiuti a prendere coscienza dei propri limiti, della propria unicità e delle mille opportunità che questa offre. Ma ho serie difficoltà a dialogare con chi fa del male “gratuitamente”, con chi “sottomette” qualcuno per privarlo della coscienza che il dono della vita è di tutti e non un diritto acquisito. Preferirei non doverlo re-incontrare lungo il mio cammino perchè il tempo delle parole può anche finire…
Cara Valeria, tu hai delle difficoltà che francamente ho anch’io. Per esempio nei confronti dei “bulli”. So, però, che debbo sforzarmi. Ma un pugno sul muso ai prepotenti che dileggiano i deboli lo tirerei volentieri. E volentieri avrei tirato una fucilata ai nazisti, ai soviet e… Vedi, come a 65 anni debbo imparare ancora molto?
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Su questo argomento anch’io ho difficoltà nel credere che esistano persone che abusano e fanno del male ai più indifesi. Bisognerebbe fare grandi sforzi per capire il motivo, del perché esistono certa gente.
Io pur essendo una persona buonissima ancora imparo lezioni di vita nell’essere ancora più buona. Mentre non ancora capisco il perché Dio, il fato, la casualità, gli dei , il Karma, la predestinazione e qualsiasi altro ente superiore non convertisca i “cattivi”.
Come dice Valeria, la difficoltà è nel dover vedere e confrontarsi con questi tipi di persone e loro si credono gente a posto, normale, perché si è costretti per tolleranza forzata giudicare i difetti altrui.
Sono in perfetta armonia con le vostre opinioni. Ma che dire anche di coloro che, ritenendosi mentalmente e a loro dire addirittura “socialmente” superiori, ogni giorno si permettono di ergersi giudici inappellabile della vita e dell’operato altrui, facendo a quei questi poveri malcapitati una violenza psicologica a volte anche molto più dannosa di quella fisica? Insomma in questo mondo sono tante le “barbarie” di cui parte dell’umanità si rende ogni giorno colpevole e di cui, conseguentemente, una parte ne rimane suo malgrado vittima. Per esperienza personale, ahimè, sono cosa significa essere “vittime” di una qualche violenza psicologica. Per anni, e forse a tutt’oggi, persone a me molto vicine mi attribuiscono una colpa, forse una delle colpe che per un essere umano – e per una donna in particolare – apre una ferita che probabilmente niente riuscirà mai a cicatrizzare. Le sofferenze che essa crea mettono a terra anche una persona forte e completamente certa che le mancanze attribuitile non hanno alcun fondamento,….perche certe cose non le decidiamo noi esseri umani finiti e limitati, ma solo Dio o chi per lui. Allora come combattere barbarie di questo tipo che vanno diritte a colpire mortalmente la nostra psiche ed i nostri punti più deboli? A volte l’istinto farebbe fare e dire cose sconsiderate, ma poi…
Anche guardando la tv, non vi sembra che ormai nei cosiddetti programmi “trash” imperi ovunque una sorta di violenza psicologia? Come si può permettere che gran parte dei palinsesti televisivi si componga di programmi in cui l’attrazione principale sembra essere solo il diverbio, la lite furibonda con l’interlocutore del momento e la “messa in scena” di furibondi litigi? Oltre ad essere assolutamente diseducativo tutto ciò, non vi sembra sia anche un appiattimento dell’intelligenza umana ed una sottile forma di violenza psicologica nei confronti dei telespettatori? Mi sembra che la maggior parte delle persone abbia rinunciato a vivere liberamente la propria individualità ed essere protagonista indiscussa della propria esistenza, per rendersi invece soltanto interprete di un copione che qualcun’altro ha scritto per lui: ma questo non è vivere, è solo un banale e vigliacco sopravvivere!
Baci e abbracci per tutti cari amici, Bea.
E qui torniamo “a bomba”, Direttore. Tutte le religioni professano il perdono. Ma sarebbe proponibile azzerare i desideri e le passioni (nocive e non), come vorrebbe il buddhismo? Sarebbe di fatto possibile perdonare e porgere l’altra guancia a chi nuoce a o uccide una persona a noi cara? Sarebbe eticamente giusto chiedere una cosa del genere? Il male di fatto torna sempre indietro verso il mittente originario, è una legge dell’universo. Ma anche soffocare la nostra natura è paradossalmente contro il naturale andamento delle cose, per cui ben venga la funzione di strumento di controllo sociale svolta in questo caso dalle religioni, ma in certi casi è meglio credere nell’etica dell’uomo rispettando l’uomo stesso e il suo essere. Tuttavia, mentre penso queste cose, mi risuonano imperiose nella mente le parole di Gesù che rivolto a Simon Pietro, il quale aveva appena tagliato un orecchio ad uno dei soldati che cercavano di arrestare il nazareno, così ammoniva nel giardino dei Getsemani: “Pietro, metti giù la spada! Perché che ferirà di spada morirà di spada.”
Completamente diversa è la filosofia dei monaci del tempio Shaolin, i quali praticano da secoli l’arte del combattimento associata alla meditazione zen. Essi professano la non violenza, ma se attaccati, pronunciano la frase “Omito Fo”, che vuol dire “perdono, o Buddha”. La richiesta di perdono si leva pia dal guerriero che non vorrebbe mai compiere il male, ma che tuttavia scatena l’inevitabile se costretto. Tutto questo senza contemplare il concetto di eventuale resa presente tra i samurai del Giappone feudale, altra casta molto affascinante. Tutto questo, pensandoci bene, appare molto difficile da capire per un occidentale, anche dopo anni di pratica nelle arti marziali.
Ben detto! E baci e abbracci a te, cara Bea!
Assolutamente d’accordo. Non c’è peggior violenza che quella sul pensiero, violenza che oggi più che mai si tende subdolamente a subire.
Gabriele,
mia figlia Arianna è un po’ bulla a modo suo. Sono argomenti delicatissimi, tuttavia, in quell’atteggiamento c’è tanto bisogno di vicinanza.
Un bacio.
Un saluto, caro Stefano!
La ringrazio vivamente, Direttore. Lei è sempre il migliore.
sono daccordissimo su tutto, cara Valeria… su tutto.
chi non offre verità, non vuole neanche riconoscere il punto di vista altrui…perciò che si attivano questi strani e melanconici meccanismi di contorta comunicazione… nessuno dà tempo all’altro, piuttosto che relazionarsi, si finisce in cime ad un burrone…
perchè sbattere contro chi non accetta? e perchè, poi, bisognerebbe accettate tutto?
solo nella relazione ci si può conoscere meglio, però c’è chi non vuole, conoscersi meglio, perchè ritiene di incarnare la perfezione?
chi è il Dio? e soprattutto di chi?
…….oltre la poesia …gli occhi dell’anima
Sono trascorse tre settimane ,quando io e il nostro amatissimo Volpone,siamo stati ospiti a un incontro meraviglioso con persone straordinarie. Premetto caro Gabriele che ormai tra me e il Volpone non c’è nemmeno bisogno di guardarsi negli occhi per capire che cosa esprime il nostro pensiero del cuore ci capiamo a un piccolo gesto, io già so quale sono i suoi intenti e viceversa il volpone con me. Ormai è un legame consolidato attraverso le nostre esplorazioni interiori in anima,insomma nei meandri di anima cerchiamo di “cavarcela”abbastanza bene. Infatti in quella magica e incantata serata ,mentre si dialogava in una letizia sublime ,ho visto degli occhi di una donna che erano puri limpidi,insomma in poche parole gli occhi dell’anima sinceri puri e dolci. Alla fine dell’incontro io e il volpone come due “avvoltoi”abbiamo catturato il nostro “bocconcino di anima”. Si è vero siamo stati “rapiti” da quegli occhi che erano l’acceso limpido al fondo poetico di quella anima dolce. Forse l’episodio in se stesso non ha nessun rilievo importante,ma mi viene in mente cosa diceva Hillman a proposito di anima e che dalla quale io e il volpone siamo stati catturati e oggi il nostro divenire è diventato un lungo “ergastolo”.
Sembravamo due “prostitute di vecchia carriera” che corteggiavamo il “bocconcino” che avevamo tra le mani..ormai non sappiamo resistere a quel ‘aura di sentimentalismo che quando incontriamo delle persone che lo manifestano …..non c’è li lasciamo scappare. IL richiamo di anima ci porta a un’animazione dell’essenza di noi. Grazie alle nostre investigazioni all’ incontro e all’osservazione del nostro profondo ,oggi dobbiamo essere fieri della nostra piccola conoscenza che abbiamo appreso attraverso le dolorose fasi delle vita che abbiamo vissuto. I patimenti che abbiamo toccato hanno assunto le forme di varie emozioni,confusione, gioie ,nostalgia , tristezza ecc ,nostalgia si quei occhi puri ci hanno fatto vedere il ritorno dal dolore percorso per uscire dal dolore e trasformarsi. Quando si incontra persone “reclutate da anima” nasce un filo che ci lega con tutti i pregi e i difetti ,e noi tutti qui a casa tua siamo tanti fili di anima che ci legano costruendo una tessitura ,di cottura a fuoco lento ,di incantesimo che ci spinge ad appassionati attaccamenti del cuore. Caro Gabriele io non sono nessuno ma so che tutti siamo nessuno ma è il cuore quello che rappresentiamo solo attraverso il mio e il nostro fremente cuore possiamo vivere la nostra essenza. Non importa chi è più vicino alla conoscenza ma è il calore che ci unisce che fermenta la nostra interiorità la nostra essenza. Caro Volpone se siamo stati degli avvoltoi su quel bocconcino di anima è perché sappiamo che quell’anima ci ha toccato dentro e ci ha fatto tremare le vene. Il mondo è pieno di pedanti parole belle ma quando senti che vogliono avere ragione, sono dei fans della logica e credono nella giustizia …lascia perdere non hanno nulla a che fare con quegli occhi echeggianti del pensiero del cuore ,come sempre siamo e saremo solo cuore.
(……uh uh uh.. non fare quegli occhi minacciosi …abbandonati che è cosi come ho citato sopra …paghi da bere al prof…. lo so che me la rifili a me la scelta ….il viandante è esperto….. tu non ne capisci….. non sai cosa devi offrigli….e io pago!)
Baci a tutti.
Il viandante
trovo che spesso le problematiche sono simili e comune, in questo sociale in evoluzione in cui ancora sembra non esistano le parole per definire una costante crescita evolutiva e a volte si preferisce l’involuzione al parlarsi da persone libere quali moltissimi riteniamo di essere…
ma che invece non siamo davvero, perchè portiamo catene pesanti in questa realtà che è invece un sogno nuovo ogni santo giorno….
del resto ognuno ha il proprio tempo…quindi il tempo è un criterio del tutto personale… l’unica cosa che esiste, perciò, potrebbe essere il rispetto per l’altrui tempo piuttosto che la pretesa….
anche se i nostri genitori ci hanno dato tanto di quell’amore da farci dimenticare che hanno vissuto all’ombra delle nostre pretese, da farci dare per scontato che la persona che desideriamo sia un semplice oggetto sostitutivo del genitore del sesso opposto che dovrebbe continuare a darci tutto ciò che gli chiediamo o ottenerlo in ogni modo possibile ed immaginabile-
Quindi… evitiamo di torturare chi non ci capisce (e/o), chi cerca di evitare che noi capiamo di noi stessi ciò che lui/lei non potrebbe sopportare nè capire di noi!
baci ed affetto
…e ancora: chi è che decide chi è più debole di chi… sempre noi!? solo noi!? L’IO e sempre l’IO… oh! il nostro IO sempre in agguato, che tende un agguato! che triste!
cara valeria mi permetto di trarre spunto da ciò che scrivi, pechè anche io ho fatto lo stesso errore..ed ho capito che è stato un vero e grande errore (ed un assoluto orrore!!!!)
Come ho già detto a Filippo, non sono niente, caro Stefano!
Un abbraccio!
Sei davvero saggia, cara Tea! Condivido quanto hai scritto.
Baci con affetto anche a te!
Trovo che controbbattere un carnefice sia difficile
perchè
il carnefice è spesso un debole
che mira con ferocia la preda da colpire
perchè conosce bene il suo punto debole dove può inveire
dove scarica la sua frustrazione con sarcasmo
svilenodo la preda dalla facoltà di ribellarsi
Valeria, Tea, tanti spunti di riflessione che si offrono che spingono ad indagare quello che realmente succede, a renderci consapevoli. Ho sempre pensato, come, Te Valeria che la vera forza fosse mostrare il punto più debole cercando, in questo modo, una relazione con l’altro, non sentendomi mai superiore per spingerlo ad aprirsi, ho combattuto avendo come arma la sottomissione. Non so se ho sbagliato, non so giudicarlo e poi, sono un idealista penso sempre “la prossima volta andrà meglio”. Ora, però, mi sono resa conto di non comunicare più, proprio partendo dal principio, cara Tea che è inutle torturare chi non ci capisce, non mi sono più interrogata e inconsapevolmente ho chiuso ogni varco. Non ho punti deboli, o meglio ho tanti punti deboli, le parti migliori, ben difesi da barriere d’acciaio. Così ho perso la speranza e i sogni e la voglia di espugnare il forte. Allora è vero è inutile torturare chi non ci capisce e/o chi cerca di evitare che noi capiamo noi stessi ( e, purtuttavia, ci tiene legati a se) ma bisogna anche avere il coraggio di correre il più lontano possibile e, se si incontra un altro mondo di aprirsi e sperare ancora.
A “Tea”, alla piccola “Valeria” con le ali di fuoco che si era nascosta nell’armadio… No, no era un cassetto…
Il giorno che “Tea” aprì quell’armadio… – no, no, era un cassetto…- “Valeria” rotolò fuori e la stanza si illuminò a giorno. “Tea” raccolse “Valeria” e la curò e quando fu il momento decise di riportarla da chi l’aveva persa… Lungo la strada “Tea” mise le gambe e “Valeria” le ali; in questo viaggio furono una persona sola ma nessuno se ne accorse e nessuno pretese niente: Non poteva, poichè chi aveva perso “Valeria”, non si era piegato a raccoglierla, tanto era rigido per quanto era pieno di sè… Ma aveva chiesto a Dio di piegarsi…
E un Dio speciale era arrivato… E pensare che credevano fosse uno scheletro nell’armadio… – no, no era un cassetto! –
Sapete, miei cari Amici di Anima, ho capito che il silenzio può trasformare i custodi nei carcerieri più fedeli, pronti ad offrirti complicità ma soprattutto rimproveri per non essere stata alla tua altezza nel momento della “prova”!
Vorrei togliere le catene al Disgusto e all’Orrore e poi che andasse a ruota libera il filmato della crocifissione… Che si trozzino in gola i giudizi sulla veste troppo corta e divisa non proprio a metà… O su quel chiodo troppo debole per poter penetrare le carni del Cristo!
Davvero! Chiederei pietà per tutti coloro che non hanno saputo fermare tutto questo! Poveri loro!
Ma a voi vi bacio!
Il bacio a tutti voi era la soluzione al conflitto!
Buonfinesettimana
Cara Valeria ,la tua riflessione è stata per me fonte d’ispirazione!
E’ un gesto di gioia,nonostante tutto, o almeno di vitalità , di redenzione dallo squallore .Grazie .Un abbraccio infinito a tutti voi e al caro Gabriele.
IATO
In quei momenti strani
sfuggiti
all’innocenza
incatenati alla vita
come prigionieri
al palo dell’esecuzione
ruotiamo all’infinito
con traiettorie
di vuota identità
Non c’è più spazio
per fare Anima
sempre più fioco
questo magma
fiamma pilota
che consente
tutte le accensioni
come camminare
per ore ed ore
dentro
senza imbatterci
in anima viva
Clausura ininterrotta
egoismo
infinitamente
evanescente
questa vita
inconsistente
dissolve lunghe foglie
che ci amano
sul ciglio basso
delle nostre capriole
Armoniosamente
io vorrei
brandire
un tenero bouquet
scegliere i fiori
ad uno ad uno
in colori
di mari sconfinati
so solo che tanta è la gioia di comunicare al di là del tempo e dello spazio, che gran parte di essa rimane dentro noi…e più ne doniamo più ne abbiamo e più ne abbiamo più ne doniamo
so solo che tanta ne riceviamo, quanta possiamo accoglierne
so solo che la vita è così bella e amata…che finiamo per morirne…
so solo che non esistono armadi
so solo che esistono sogni con ali di rondine…
in questo istante, in questo mondo, forse una rondine mi porterà
Grazie Maria,
un abbraccio anche a te!
Buon finesettimana a te, cara Valeria!
… a chi ci ha fatto del male facendoci sei sopprusi o degli abbusi …vi consiglio quando li ri-ncontrerete guardate fisso nei loro occhi e vi accorgerete che il loro sguardo sarà rivolto verso il basso come la loro visione del mondo di piccola veduta.. alla fine da esperenzie vissuta vi accorgerete che la loro prospettiva di vita è misera e sterile ..non perchè dobbiamo subbire ma la nostra visione è molta più lunga di “noi” la loro anima è già persa senza possibiltà di recupero … qui caro Gabriele non è fortificata la resistenza ma bensi ci sono le basi per una nuova stagione ..il mutamento..consiglio a tutti Dante non ti curar di loro guarda e passa.. chi ha bisogno può contare su di me
vi voglio bene a tutti
il viandante
premesso che anche io di tanto intento assesterei pugni e calci, vorrei aggiungere che un malcelato eccessivo bisogno di vicinanza è diretta conseguenza della paura che, a mio avviso, attinge da quella parte di noi che risponde al richiamo (interiore e fortissimo) della natura creatrice, dura e terribile, della quale si può vedere ad occhio nudo la manifestazione nella tendenza a difendersi e a rispettare coloro che si comprende si sanno difendere: la ben nota lotta alla sopravvivenza nella quale vince il più forte. (La maggior parte delle paure sono endogene.)
La stessa fonte che ci fa indignare e venire la voglia di dare un pugno in faccia…ecco, in questo senso, una natura poetica, pur essendone terrorizzata (gli artisti sono esseri fragilissimi), riesce a “cantare pietosamente” piuttosto che dare un pugno in faccia.
L’immaginazione…..!
Potere del pensiero creativo ispirato, dunque, come resistenza all’aspetto buio della Volontà Creatrice.
Baci baci.
Come dicevo al nostro Rosario…
Vorrei… ricambiare l’augurio che la Speranza non “venga tolta” mai a nessuno, soprattutto nei momenti più bui, quando è più facile arrendersi!
Ogni giorno mi guardo intorno e i miei occhi vedono cattiverie ed ingiustizie.
Talvolta, vorrei proprio avere un bacchetta magica per porre fine a tanta malvagità.
Rafforziamo l’arte,la poesia e l’amore.
Un sincero saluto a tutti.
Deve essere il nostro impegno, caro Stefano! Sempre.
Un abbraccio!
Sante parole professore..
Molto bella la puntata scorsa di rai notte.
Grazie per le emozioni che ci regali con il programma.
Ricambio sincero il tuo abbraccio.
A presto.
Grazie Stefano! Sono felice che vi arrivino…
A presto!
Nè bacchette, nè spade, nè tappeti sotto i quali nascondere la polvere… oppure scappare via da se stessi.
Guardarsi negli occhi, imparare ad ascoltarsi prima di ascoltare l’Altro. Restituire il giusto significato alle sensazioni che si provano e che si restituiscono. Ascoltare il dolore non come se fosse una colpa, ma l’ “inizio” di se stessi; lasciarlo “cantare” per farlo fluire sulla tela, in una poesia, sulla propria pelle in una carezza.
“Conoscersi è luce improvvisa” (Salinas): ed ogni altra parola inutile!
Grazie cara Valeria! Tu canti quando scrivi…
Caro Stefano,
credo che il Male, a volte, debba essere affrontato.
Cara Marinariannachiara,
perchè qualsiasi cosa tu scriva mi sembra formidabile?
Caro Stefano, emotivamente condivido la tua posizione. Razionalmente sono con il Cristo.
A presto!
Professore, le chiedo di mediare con la ragione anche questa mia “epifania” intorno ad… Arianna!
Arianna è quella parte di Marina (la madre e le figlie sono ancora un “magma”!) che sente il bisogno di difendersi e difenderla. Ma la nostra Marina non permette che quella porta si chiuda… Non vado a riguardarmi il segno-astrale-ruolo di MarinArianna.
Un abbraccio con affetto!
Caro Viandante,
sei “esplosivo”!
Cara Vichi, dici bene!
Caeo Rosario,
anche noi te ne vogliamo. E molto!
Cara Valeria,
Marina sta compiendo Miracoli d’Amore…