Arlecchino

Amiche e amici nel lunare, vi lascio una lettera di Anticlimacus e quindi la mia riflessione. L’interrogativo finale è per tutti voi. Forza.

Dottor La Porta in uno scenario televisivo degenerato e di cosi basso profilo come quello attuale (problema che poi investe quasi la totalità dai mass media) è giusto riconoscere con obiettiva ammirazione lo splendido servizio pubblico che lei offre. (stringendo:grazie d’esistere!)
Vi scrivo perché credo che forse solo lei potrà cogliere questa mia idea con la giusta curiosità, il giusto spirito. (almeno spero)
L’idea è questa:
gli scacchi; analizzare questo gioco dal punto di vista dello spirito, dell’anima vedere quest’arte tattica strategica e matematica analizzata da professionisti del pensiero come lei, dare la dovuta attenzione a quest’arte secondo me sarebbe una cosa interessantissima.
Scusi il modo in cui le pongo questa idea, credo che questo “gioco” abbia molto da dare alle nostre anime, al nostro intelletto e mi chiedevo se le possa interessare avvicinarlo al grande pubblico o quanto meno proporre nello spazio di Rainotte ove lei se non sbaglio è direttore o membro della direzione.

cordiali saluti, anticlimacus

Caro Anticlimacus, la tua idea è buona, ma io non mi intendo di scacchi, conosco soltanto le regole. Ti porgo comunque ugualmente un interrogativo: il costume di Arlecchino è una scacchiera? E se sì, perché?

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12 Risposte

  1. Ciao tutti voglio tentare l’indovinello bello:
    si è una scacchiera perchè il suo vestito fu cucito dalla mamma con tutti i pezzi di stoffa provienienti dalle mamme degli altri bambini. Il suo fu il vestitino più bello e originale.

    Ho centrato?
    Un saluto da Nagela
    Baci a tutti!

  2. Caro Anticlimacus,
    io amo gli scacchi e quando posso mi diverte fare anche qualche partita!
    Tuttavia, per quanto singolare sia la tua proposta, non mi sento di condividerla. Credo che l’Anima, qualunque Anima – a qualunque essere umano possa appartenere – non possa essere soggetta a regole di alcun tipo. Credo che l’Anima debba essere libera di volare dove la porti il Cuore, dove la porti il suo istinto; credo debba essere libera di muoversi in ragione dei singoli eventi di cui si trova protagonista, dei singoli sentimenti che prova e delle speciali emozioni che sente in ogni singolo istante. Insomma dare delle regole fisse e rigidamente prestabilite alla nostra parte Anima lo ritengo una forzatura alla sua stessa essenza: mi sembrerebbe come rinchiuderla in una gabbia dorata, in cui forse sarebbe esente da sofferenze, delusioni o disillusioni, avrebbe forse una vita più lineare e priva di dolore, ma mi chiedo che vita sarebbe questa per la nostra parte Anima e per noi stessi? Credo al contrario che l’Anima debba fluttuare in noi senza regole pre-stabilite a tavolino da una mente razionale, anche se questo possa esporla a fasi alterne di gioie o dolori. Razionalizzare l’Anima significherebbe di conseguenza perdere anche la purezza di emozioni inaspettate, di privare il cuore della libertà di palpitare all’improvviso all’impazzata per qualcosa o per qualcuno, la meraviglia di sorridere o di piangere per un sentimento nuovo ed inaspettato. Insomma credo che dare delle regole alla parte Anima porti inevitabilmente alla falsificazioni del nostro vissuto e dei nostri sentimenti.
    Preferisco non avere regole in Anima e godermi ogni singolo istante con tutto quello che di inaspettato ha da riserbarmi!!
    Un abbraccio, Bea

  3. il costume di arlecchino è fcome ciascuno lo immagina. E’ la maschera preferita da me bambina. Lo vedo composto da losanghe colorate. L’ordine e il “disordine” insieme: l’armonia del caos, quello che mi affascina della vita. I colori e i sapori che compongono una pietanza, un quadro, una magia.

  4. Caro Anticlimacus,
    io amo gli scacchi e quando posso mi diverte fare anche qualche partita!
    Tuttavia, per quanto singolare sia la tua proposta, non mi sento di condividerla. Credo che l’Anima, qualunque Anima – a qualunque essere umano possa appartenere – non possa essere soggetta a regole di alcun tipo. Credo che l’Anima debba essere libera di volare dove la porti il Cuore, dove la porti il suo istinto; credo debba essere libera di muoversi in ragione dei singoli eventi di cui si trova protagonista, dei singoli sentimenti che prova e delle speciali emozioni che sente in ogni singolo istante. Insomma dare delle regole fisse e rigidamente prestabilite alla nostra parte Anima lo ritengo una forzatura alla sua stessa essenza: mi sembrerebbe come rinchiuderla in una gabbia dorata, in cui forse sarebbe esente da sofferenze, delusioni o disillusioni, avrebbe forse una vita più lineare e priva di dolore, ma mi chiedo che vita sarebbe questa per la nostra parte Anima e per noi stessi? Credo al contrario che l’Anima debba fluttuare in noi senza regole pre-stabilite a tavolino da una mente razionale, anche se questo possa esporla a fasi alterne di gioie o dolori. Razionalizzare l’Anima significherebbe di conseguenza perdere anche la purezza di emozioni inaspettate, di privare il cuore della libertà di palpitare all’improvviso all’impazzata per qualcosa o per qualcuno, la meraviglia di sorridere o di piangere per un sentimento nuovo ed inaspettato. Insomma credo che dare delle regole alla parte Anima porti inevitabilmente alla falsificazioni del nostro vissuto e dei nostri sentimenti.
    Preferisco non avere regole in Anima e godermi ogni singolo istante con tutto quello che di inaspettato ha da riserbarmi!!
    Un abbraccio, Bea

  5. Professore, affronterò la sua domanda un’altra volta, perchè vorrei sapere quale mossa sceglierebbe di fare Anticlimacus, su un’ipotetica scacchiera, trovandosi di fronte alla Regina…

    Avrebbe TIMORE oppure avrebbe TREMORE?
    Salterebbe verso l’infinito che è in lui…, oppure procedebbe tenendo fisso lo sguardo verso il passato…?
    Qualunque sarà la mossa che deciderà di fare, ci sarà sempre quel simpatico di un Arlecchino-Climacus che verrà a tirarlo fuori dall’infinito in cui si è cacciato…
    E trovandosi faccia a faccia con l’Altro, Anticlimacus non potrà che disperarsi, poichè non riesce ad essere quell’io che vorrebbe… che fosse!

    P.S. Si potrebbe azzardare un’altra mossa e cioè l’ “Ignoranza”, che non è ammessa dalla legge, ma chi non è consapevole nè del bene, nè del male non ha mangiato la mela… ehm… Comunque è un essere potente… almeno quanto la Regina e Altro da lei! … Mah! E fallo ‘sto salto, Anticlimacus, tu che puoi… Tanto la vita è un paradosso… O no?

    Più “forte” di così, professore, proprio non riesco ad essere. Spero avrà riso forte abbastanza… Lo so, lo so: non può scegliere di ridere altrimenti non sarebbe un moto spontaneo…

    Baci: ho deciso!

  6. Mamma mia che interrogativo professò!!
    Premetto che non so giocare a scacchi ma che mi piacerebbe tanto saperlo fare.
    Il costume di Arlecchino è una scacchiera, si si…
    lo vedo come fosse l’immagine dell’anima della gente..
    variegata a colorata.
    Ha mosse di attacco e difesa?
    Non lo so come l’anima decida di comportarsi..la vedo completamente indipendente dall’uomo umano, vedo questa scacchiera come un reticolato di sentimenti ed emozioni che si incastrano tra loro in modo indissolubile…tipo arcobaleno.

    Baci iridescenti.

  7. Ciao a tutti ed a Gabriele, in particolare, che ci permette questo “spazio per l’anima “,
    premetto che anche per me Arlecchino è stato la maschera preferita di quand’ero bambina anche se non mi sono mai interessata al suo vestito.
    Quello che avevo notato invece e che attirava la mia simpatia era la mascherina nera che portava, senza “nasone “ contorto come le altre maschere, ma con un ‘aspetto felino , così come sinuose, agili e feline erano anche le mosse di questa maschera che lo facevano assomigliare, nella mia immaginazione, ad un animale che adoro : il gatto.
    Per rispondere alla domanda di Gabriele posso dire che mi è venuta in mente quella celebre commedia : “ Arlecchino servitore di due padroni “ . Il vestito bianco e nero potrebbe essere una ripetizione del tema : due valori in antitesi che sono i nostri padroni a causa della natura duale del mondo materiale e del nostro cervello.
    Yin e yang la grande sfida. Arlecchino potrebbe rappresentare l’essere umano “normale “ che si arrabatta per vivere in pace con tutti e due.
    Chissà quale potrebbe essere la maschera che è riuscita a trascendere questi due aspetti, realizzando l’alchimia guaritrice dell’anima.
    Forse non c’è una maschera perché a quel punto l’essere umano cessa di interpretare ruoli, di essere “servo “ del contingente e realizza la sua vera natura.
    Divina.
    Questa è la mia risposta.
    Ciao, baci.
    Silvana

  8. Cara Valeria,
    mi sei simpatica, con – pathos, e il tuo Arlecchino è delizioso.
    Baci!

  9. Cara Angela,
    (ma anche Nagela è bellissimo) hai centrato un aspetto di Arlecchino: quello della Madre…

  10. Caro Gabriele e carissimi amici.

    Vi ringrazio per la considerazione data alla mia lettera e non mancherò di rispospondere alle obiezioni ed interrogativi posti.

    l’anima è tutto …. riduttivo sarebbe volerla solo un angelo di luce intrappolato tra emozioni e cuore,no per me l’anima è anche materia oltre che spirito…

    Veniamo agli scacchi … essi sono pezzi,segni simboli ove la razio ed il nostro genio,estro si fondono disegnandone traiettorie,strategie per affrontare gli stessi medesimi simboli, che ci sono avversi…
    I loro movimenti sono regolati dalla razio.. da qui le “mosse legali” (vi è una vera e propia normativa nella scacchiera) per cui,per raggiungere qualsiasi delle 64 case della scacchiera vi sono dei sentieri consentiti,entro i quali la nostra fantasia deve muoversi.

    Muovere la fantasia, la pura emozione in un mondo combinatorio-matematico-geometrico,ecco il connubbio tra la tecnica/ ragione e la strategia/l’anima che infonde forza materiale e spirituale ad i nostri attacchi le nostre difese.

    (Essere grandi nelle combinazinazioni,nel profilo prettamente razionale ma non avere l’impeto,lo spirito strategico non porta buoni risultati,anzi mutila le potenzialità di questo gioco)

    Non vi è costrinzione o gabbia,anche noi ragioniamo per simboli (ora un pò meno con mio enorme dispiacere) ci spostiamo di casa in casa,di posizione in posizione,anche il nostro spirito si ricongiunge con lo spirito del mondo nella materia del mondo, con le sue regole fisiche/razionali , la razionalità l’intelletto,la coscienza fa parte di questa eterogenea struttura che è essenza di tutto.

    Stringendo l’anima deve volare ovunque tanto nelle emozioni quanto nella ragione,bisogna conoscere se stessi e coltivare il propio spirito anche proiettandolo all’esterno nella razio…

    p.S.:Si valeria la salterei.
    C’è un pezzo che legalmente salta … il cavallo …. la razio,la legge del resto è anche proiezione del nostro spirito .
    Comunque è il carattere eterogeno di questo gioco che invalida un pò la tua domanda,suddividere le cose porta solo ad una conoscenza parziale;non penserei alla donna di fronte a me e basta,analizzerei del perchè mi è davanti dei pezzi miei e suoi che gli sono vicini,dunque delle mosse future cercando l’intuizione, infine darei una risposta eseguendo una mossa che cambia da situazione a situazione … da casa a casa…

    Cordiali saluti;Anticlimacus

  11. Arlecchino ringrazia. Io anche. Abbiamo studiato insieme Kierkegaard e questo è quanto sono riuscita a cavargli… Questo è quanto ho imparato io da Arlecchino!

    Baci

    (Ho avuto un bravo Maestro. Grazie!)

  12. Cara Silvana,
    il vestito ha a che vedere con gli scacchi. E chi sono i due giocatori? Uno è Arlecchino e l’altro?

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