“CRAZY CONDOMINIO”

Carissimi, oggi vi propongo un post particolare. È un lungo intervento di Marina. Merita. È un saggio sulle nevrosi quotidiane di chi non conosce l’arte del Dono (di cui Marina è esperta).

CRAZY CONDOMINIO. (I nomi delle persone sono di fantasia.)

Da circa quindici anni vivo qui, in un condominio della Roma “bene”: buongiorno buongiorno, buonasera buonasera, ciao ciao, cagnolini e cagnoloni al guinzaglio, macchinoni, sacche da golf, stuoli di filippini, rapporti formali…ma da un po’ di tempo qualcosa è cambiato…

Non so cosa mi sia successo perché, improvvisamente, la gente vedendomi si ferma, anzi spesso mi rincorre, ed io sono diventata una sorta di REFUGIUM PECCATORUM.

Io sono lì, in perfetta solitudine, anzi in perfetta compagnia del libro che mi ha sorteggiato, che aspetto il pulmino del trasporto scolastico che riaccompagnerà mia figlia Nanna…e non riesco a leggere! Anzi non mi fanno leggere perché si fermano e parlano, parlano, parlano…ed io che credevo di avere una famiglia, come dire, bizzarra?, mi riscatto e capisco che le mie figlie mi hanno salvato. Da cosa? Ma dall’avere una cosidetta “famiglia normale”.

Prendi AMALIA,

leggevo L’arte di Farsi Rispettare di Shopenhauer, quando lei vedendomi, credo come un’apparizione, ferma accanto al cancello ha attaccato:

“Ciao Marina, non sai quanto mi faccia piacere incontrarti e non sai quante volte avrei voluto venire a trovarti. Tu che sei un mito, con la tua situazione sei una grande, ma come fai? e no perché io non ce la farei, ne sono certa…ma poi parlo prorpio io con la famiglia che mi ritrovo. Mia sorella e mia madre sono fuori di testa, ogni volta che ci incontriamo ci prendiamo a botte e mio padre, che mi ha comperato un appartamento qui vicino, perché tu sai che io sono in affitto qui? e non sai quanto lo ha pagato questo appartamento, una follia!, è un medico affermato, non so se te lo avevo detto…comunque, anche lui è un altro sciroccato, siamo una famiglia di matti, pensa che l’altro giorno sono passata a casa sua per salutarlo e mi ha apeto la porta un travestito, sono entrata e ne ho trovati altri tre. Ma ti rendio conto?…………… Va be, dai, ti saluto, magari un giorno vengo a trovarti se ti fa piacere e scusa sai, scusa….”

(Ma scusa di che? Mica l’ho capito?)

Prendi VALERIA,

Leggendo Vent’anni dopo di Dumas…

“Ah Marì, che stai a fa’ qui? (neanche il tempo di risponderle) Ah, stai aspettà Arianna, certo che pure tu fijetta mia stai a fa ‘na vita, sempre sola te vedo…Pure mi marito me l’ha detto: quella è na’ santa, la devono fa santa!

Ma che te credi Marì, pure io nun ce la faccio più, nun ce la faccio più, Nun è tutto oro quello che luccica! Me sà tanto che un giorno de questi ammazzo quarcuno… Ma nun me senti urlà dentro casa? Lo so io quello che passo tutti i giorni…eheheh, ma tanto adesso che mio figlio è grande io alla vita mia nun ce rinucio più: a parte che tra due mesi me ne vado pe’ du’ mesi in Sud America. Lo sapevi che mi’ fratello c’ha ‘na villa là? (non ho il tempo di fiatare) Tutta n’artra vita là, ah Marì!!! Qua tocca che ce svejamo tutte e due io e te, che la vita passa…. Tutta n’artra cosa e poi tu già ce lo sai che io l’estate me ne vado quattro mesi ar mare a lavorà e così non devo vedè tutti i giorni mi’ marito…che per carità, je vojo bene, ma nun je la faccio più, me ne devo annà me devo ripijà la vita mia, solo che poi me vengono i sensi de corpa nei suoi riguardi e allo stesso tempo me dico pure: ma come faccio io a campà se lo lascio a questo? (Il marito è costruttore).”

“Ma scusa non hai una casa al mare ed un lavoro?”

“E lo so….però sai te vojo fa ‘na confidenza: a volte penso che Francesco se lo lascio muore e dico ar Padre Eterno: Signore, è come se me sentissi che Francesco potrebbe morì…perdoname Dio mio ma se così fosse, per me sarebbe una vera liberazione….. Va be va’, te sto a stressà, scusa sai, scusa.”

(Ma scusa de che? Mica l’ho capito.)

Prendi FRANCESCO (marito di Valeria).

Leggendo Cent’anni di Solitudine di Marquez….

Ciao Marina, come stai?

-Bene…

Certo che io e te stiamo sempre soli…però, pure tu qualche errore nella vita lo avrai fatto. Te sei scelta gli uomini sbagliati. Va be’ che pure io…te lo dico in confidenza: guarda che a mia moglie di me non gliene frega niente. Che te credi?

-Niente, non credo niente….(veramente tua moglie ti vorrebbe vedere morto…ogni sera, come un mantra, si raccomanda a Dio Padre)

Va bene, scusa sai, scusa….”

(Ma scusa di che? Mica l’ho capito?)

Prendi PAOLO,

Leggendo Il corpo e l’anima di Krenheider.

Buongiorno Signora,

legge? Bella Giornata oggi. Aspetta la piccola vero? Guardi volevo dirle che la stimo tantissimo e che le sue ragazze sono bellissime, come la mamma…. (e ti pareva, va be!). Sa, domani mi opero, è già la seconda volta, mi vengono dei melanomi, sa i tumori maligni della pelle?…ma io sono un positivo e supero tutto alla fine. Pensi che lavoro in un ufficio postale. Mi conceda l’espressione: ambiente di merda, con la M maiuscola. Ma perché il mondo è così? Ma poi, non creda, ogni famiglia ha la sua…pensi che mia moglie dieci anni fa ha dichiarato fallimento, con tutte le conseguenze che un azione fallimentare porta….tutti ci hanno voltato le spalle: mia madre, fra l’altro è una iena, mio padre è morto, i fratelli è come se non ci fossero e la famiglia di mia moglie ci si è scagliata contro. E poi, devo farle una confidenza: mio figlio sta convivendo in casa nostra con il suo compagno…. Comunque, signora, mi scusi tanto sa, mi scusi…”

Fermiamoci qui….ci sarebbe di peggio…tipo le frustate col guinzaglio ai cani e le botte alla neosposa di cinquant’anni (come se io mi dovessi sposare fra qualche anno per prendere le botte! A cinquant’anni ci si sposa per amore, PAOLA!)

Comnque , ritornando al ritornello “Mi scusi”…Ma niente niente la gente mi viene a raccontare le cose più assurde perché si sente in colpa nei mei riguardi perché io sono madre di due ragazze autistiche?

Ciao ciao. Siamo tutti matti!

CRAZY CONDOMINIO. (I nomi delle persone sono di fantasia.)

Da circa quindici anni vivo qui, in un condominio della Roma “bene”: buongiorno buongiorno, buonasera buonasera, ciao ciao, cagnolini e cagnoloni al guinzaglio, macchinoni, sacche da golf, stuoli di filippini, rapporti formali…ma da un po’ di tempo qualcosa è cambiato…

Non so cosa mi sia successo perché, improvvisamente, la gente vedendomi si ferma, anzi spesso mi rincorre, ed io sono diventata una sorta di REFUGIUM PECCATORUM.

Io sono lì, in perfetta solitudine, anzi in perfetta compagnia del libro che mi ha sorteggiato, che aspetto il pulmino del trasporto scolastico che riaccompagnerà mia figlia Nanna…e non riesco a leggere! Anzi non mi fanno leggere perché si fermano e parlano, parlano, parlano…ed io che credevo di avere una famiglia, come dire, bizzarra?, mi riscatto e capisco che le mie figlie mi hanno salvato. Da cosa? Ma dall’avere una cosidetta “famiglia normale”.

Prendi AMALIA,

leggevo L’arte di Farsi Rispettare di Shopenhauer, quando lei vedendomi, credo come un’apparizione, ferma accanto al cancello ha attaccato:

“Ciao Marina, non sai quanto mi faccia piacere incontrarti e non sai quante volte avrei voluto venire a trovarti. Tu che sei un mito, con la tua situazione sei una grande, ma come fai? e no perché io non ce la farei, ne sono certa…ma poi parlo prorpio io con la famiglia che mi ritrovo. Mia sorella e mia madre sono fuori di testa, ogni volta che ci incontriamo ci prendiamo a botte e mio padre, che mi ha comperato un appartamento qui vicino, perché tu sai che io sono in affitto qui? e non sai quanto lo ha pagato questo appartamento, una follia!, è un medico affermato, non so se te lo avevo detto…comunque, anche lui è un altro sciroccato, siamo una famiglia di matti, pensa che l’altro giorno sono passata a casa sua per salutarlo e mi ha apeto la porta un travestito, sono entrata e ne ho trovati altri tre. Ma ti rendio conto?…………… Va be, dai, ti saluto, magari un giorno vengo a trovarti se ti fa piacere e scusa sai, scusa….”

(Ma scusa di che? Mica l’ho capito?)

Prendi VALERIA,

Leggendo Vent’anni dopo di Dumas…

“Ah Marì, che stai a fa’ qui? (neanche il tempo di risponderle) Ah, stai aspettà Arianna, certo che pure tu fijetta mia stai a fa ‘na vita, sempre sola te vedo…Pure mi marito me l’ha detto: quella è na’ santa, la devono fa santa!

Ma che te credi Marì, pure io nun ce la faccio più, nun ce la faccio più, Nun è tutto oro quello che luccica! Me sà tanto che un giorno de questi ammazzo quarcuno… Ma nun me senti urlà dentro casa? Lo so io quello che passo tutti i giorni…eheheh, ma tanto adesso che mio figlio è grande io alla vita mia nun ce rinucio più: a parte che tra due mesi me ne vado pe’ du’ mesi in Sud America. Lo sapevi che mi’ fratello c’ha ‘na villa là? (non ho il tempo di fiatare) Tutta n’artra vita là, ah Marì!!! Qua tocca che ce svejamo tutte e due io e te, che la vita passa…. Tutta n’artra cosa e poi tu già ce lo sai che io l’estate me ne vado quattro mesi ar mare a lavorà e così non devo vedè tutti i giorni mi’ marito…che per carità, je vojo bene, ma nun je la faccio più, me ne devo annà me devo ripijà la vita mia, solo che poi me vengono i sensi de corpa nei suoi riguardi e allo stesso tempo me dico pure: ma come faccio io a campà se lo lascio a questo? (Il marito è costruttore).”

“Ma scusa non hai una casa al mare ed un lavoro?”

“E lo so….però sai te vojo fa ‘na confidenza: a volte penso che Francesco se lo lascio muore e dico ar Padre Eterno: Signore, è come se me sentissi che Francesco potrebbe morì…perdoname Dio mio ma se così fosse, per me sarebbe una vera liberazione….. Va be va’, te sto a stressà, scusa sai, scusa.”

(Ma scusa de che? Mica l’ho capito.)

Prendi FRANCESCO (marito di Valeria).

Leggendo Cent’anni di Solitudine di Marquez….

Ciao Marina, come stai?

-Bene…

Certo che io e te stiamo sempre soli…però, pure tu qualche errore nella vita lo avrai fatto. Te sei scelta gli uomini sbagliati. Va be’ che pure io…te lo dico in confidenza: guarda che a mia moglie di me non gliene frega niente. Che te credi?

-Niente, non credo niente….(veramente tua moglie ti vorrebbe vedere morto…ogni sera, come un mantra, si raccomanda a Dio Padre)

Va bene, scusa sai, scusa….”

(Ma scusa di che? Mica l’ho capito?)

Prendi PAOLO,

Leggendo Il corpo e l’anima di Krenheider.

Buongiorno Signora,

legge? Bella Giornata oggi. Aspetta la piccola vero? Guardi volevo dirle che la stimo tantissimo e che le sue ragazze sono bellissime, come la mamma…. (e ti pareva, va be!). Sa, domani mi opero, è già la seconda volta, mi vengono dei melanomi, sa i tumori maligni della pelle?…ma io sono un positivo e supero tutto alla fine. Pensi che lavoro in un ufficio postale. Mi conceda l’espressione: ambiente di merda, con la M maiuscola. Ma perché il mondo è così? Ma poi, non creda, ogni famiglia ha la sua…pensi che mia moglie dieci anni fa ha dichiarato fallimento, con tutte le conseguenze che un azione fallimentare porta….tutti ci hanno voltato le spalle: mia madre, fra l’altro è una iena, mio padre è morto, i fratelli è come se non ci fossero e la famiglia di mia moglie ci si è scagliata contro. E poi, devo farle una confidenza: mio figlio sta convivendo in casa nostra con il suo compagno…. Comunque, signora, mi scusi tanto sa, mi scusi…”

Fermiamoci qui….ci sarebbe di peggio…tipo le frustate col guinzaglio ai cani e le botte alla neosposa di cinquant’anni (come se io mi dovessi sposare fra qualche anno per prendere le botte! A cinquant’anni ci si sposa per amore, PAOLA!)

Comnque , ritornando al ritornello “Mi scusi”…Ma niente niente la gente mi viene a raccontare le cose più assurde perché si sente in colpa nei mei riguardi perché io sono madre di due ragazze autistiche?

Ciao ciao. Siamo tutti matti!

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20 Risposte

  1. AH MARI!
    Sono le patolgie di chi non conosce se stesso
    e cerca anzi spera di realizzare il proprio Ego centificando il tu…..come vedi
    avevo intuito bene su di te,solo che di ti è sfuggita una cosa
    COMPLIMENTI VOLPONE
    Naddeo Rosario

  2. Conosco la storia di Marina attraverso il suo blog.

    Anche il mio caso è un pò simile al suo, dove molte persone mi dissero di aver sprecato la mia vita occupandomi degli altri.

    Nella società c’è molta più gente nevrotica di quello che si pensa, è normale che ognuno parla dei loro minimi fatti personali ed è anche vero che ormail anche nelle famiglie si odiano a vicenda, ognuno si interessa solo del proprio interesse personale dimenticando il dare, l’amore reciproco e tante altre cose.

    A differenza di Marina, nel mio ambiente, se non gli racconti tutti i tuoi fatti sei un asociale e nessuno ti rivolge la parola. Al contrario ci sono gli estremi dove c’è si crede visionario, chi è chiamato da Dio, chi assiste alla moltiplicazione del pani, chi crede che il mondo giri intorno a se, chi vuole plasmare la vita degli altri, o i troppo razionalisti che non considerano le emozioni.ecc.
    Dove non è tanto normale leggere i libri, dove non si manifestano molto gli affetti, e tante altre cose.

  3. Marina

    Meglio odiati che compatiti …

    Ma quando si ha il coraggio di spogliarsi e di raccontarsi … finisce che gli altri …non so per quale magia…comincino a raccontarti i fatti loro … una sorta di mal comune mezzo gaudio … o di facciamoci coraggio ….

    Poveraccio quel Paolo … omonimo……moje fallita …madre jena …figlio gay … famigliari felloni….malato pure di cancro … azz
    vita sessuale condizionata pure dal sado … nient’altrooo?

    è proprio vero confronta la croce che porti con quella degli altri…alla fine ti renderai conto che la tua non è così pesante come pensavi ….:-)

  4. MORALE:
    NON MERAVIGLIAMOCI DI NULLA, PERCHE’ SIAMO TUTTI SOTTO QUESTO CIELO.

    DETTO TOSCANO:
    “NON TI MERAVIGLIARE DELLA BUA MIA, PERCHE’ OGGI E’ LA MIA E DOMANI E’ LA TUA.”

    Grazie nonna e andiamo avanti.

  5. Così la normalità non esiste… mi ricorda l’incipit di Anna Karenina: tutte le famiglie felici sono simili fra loro; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.
    Rossano
    P.S. grazie per aver postato la mia poesia

  6. Cara Marina,(Volpone è esclusiva di Rosario,da quanto compreso!) ho letto il tuo post il giorno in cui è stato pubblicato dal Prof.Gabriele.
    COINCIDENZA !!!…e aggiungo indiscutibile tua maestria nell’arte affabulatoria che si potenzia quando non solo la prosa ammalia stilisticamente,ma viene sostanziata da un contenuto diversificato:in biblioteca (BURCARDO per chi un giorno di mattina voglia raggiungermi,vicino al Teatro Argentina)durante la fase di consultazione l’occhio zooma sul seguente titolo di paragrafo”Riunione di condominio”in cui gli inquilini non sono diversi dalla galleria umana da te descritta!!!
    Il libro è “Il corpo poetico”(pp78-79) .
    Saluti a tutti e che dire a Lei,Prof…COINCIDENZA …non è vero ,ma ci credo!!!Un bacio,Mariangela

  7. Prof..aspettami che ho qualcosa da dire, tra mito e realtà, tra follia ed anima folle…
    devo scappare nella quotidianità.
    A presto.
    Un bacio.

  8. Parole “sante”, Marina. Grazie a tua nonna!

  9. Paolo,
    comunque io ti trovo troppo divertente, sempre!

    Rosario,
    cosa mi è sfuggito?

  10. siamo dentro un frullatore..avari o incapaci il risultato è che la gente non sa piu dove sbattere la testa

  11. Leggendo STORIA DI GORDON PYM di Edgar Allan Poe…
    I tuoi colleghi di condominio assomigliano agli ammutinati del Grampus.

    Ti abbraccio.

  12. Eccomieccomi ^_^
    la quotidianità mi assorbe però credo che la quotidianità sia una grande bella scuola per apprendere come per esempio accade nel condominio di Marina (definirlo crazy cara amica mia è un termine soft 🙂

    Prof…devo apertamente dire una cosa…

    io in quel condominio ci sono stata.
    Ma cosa bella assai e di cui sono felicissima è che sono stata ospitata dall’unica persona normale di quell’abitato…Marina Morelli.

    Dopo tempo che ci sentivamo, si è presentata l’occasione (anzi l’ho proprio voluta fortemente) ed abbiamo deciso di incontrarci.
    Una dea ed una musa che si incontrano, passeggiano, prendono il the insieme e parlano come se si conoscessero da chissà quanto tempo.
    Un clima che non saprei come definire…
    puro, semplice, sereno, fool, dove Arianna e Chiara vivono con la mamma in quest’atmosfera da universo parallelo, in un mondo che non conosciamo e che non siamo abituati a vivere.
    E non parlo di diversità ma di Bene.
    Dove ricevere una carezza è la cosa più naturale del mondo e le parole gentili sorgono spontanee..
    io e mio figlio siamo venuti a contatto con persone speciali e definirle diverse è fuori luogo…
    tutti siamo diversi da tutti ma non in tutti c’è quella specialità che colpisce…ed a volte affonda.
    Arianna è di una dolcezza e di una sensibilità che spiazza, ordinata, disponibile ed intelligente nell’avere la capacità di non sprecare niente, neanche il tempo.
    Le racconto questa…
    eravamo in cucina e mentre aiutavo Marina a pulire la fagiolina per lessarla…Arianna mi guarda…Marina capisce che vuole aiutarmi e così mi aiuta..
    io pulivo i fagiolini ad uno ad uno…
    lei invece ne allinea qualcuno sul tagliere e con un colpetto ne pulisce 3-4.
    Ottimizzazione del tempo e risultati garantiti.
    Chiara ha uno sguardo profondo e mentre ti guarda sembra che ti stia scavando dentro e se combina una marachella ti chiede scusa ancor prima di essere rimproverata…
    Vede prof…io da subito ho sentito di voler bene a Marina e questa distanza che abbiamo in km la compensiamo col bene a lunga gittata.
    Non so se Marina gradirà questo mio intervento qui…(si figuri che non avevo nessuna intenzione di parlarne pubblicamente in nessun posto come se questo incontro fosse un Bene prezioso da custodire in uno scrigno segreto) ma non potevo non testimoniare che crazy a volte nella vita è un eufemismo e che i tesori che troviamo camminando ed i doni che riceviamo vanno tenuti si in uno scrigno ma quello scrigno è il cuore ed il mio cuore vuole “indossare” questo gioiello, ogni giorno, con cura e dedizione e farne sfoggio…con vanità e con umiltà….e non è un controsenso.
    Sono felice.
    Potrei scrivere per ore con emozione di questo incontro con la Triade botticelliana……

    Ciao prof e ciao Interagiranime.

  13. Cara Mary,
    non e’ mai sprecato il tempo dedicato agli altri, come “non c’e’ amore sprecato” (Cervantes).

    Baci baci

  14. Grazie a te caro Rossano.

    A presto!

  15. Baci Mariangela!

  16. Aspetto, allora, Calliope!

    Baci

  17. MARIANGELA,
    come scrivi bene. Grazie….magari fossi un volpone…

  18. Calliope,
    così mi umanizzi…
    Baci. Scherzo.

  19. Caro Falco,
    purtroppo le persone sbattono la testa esattamente dove si vuole la battano. Vedi grandi fratelli in ogni salsa putrida. MENTRE SCRIVO HO VISTO GLI INDICI D’ASCOLTO DI UN PROGRAMMA CHE MEDIAMENTE FA IL 7 % DI SHARE. OGGI HA TOCCATO L’11%. SAI PERCHE’? HA PARLATO DI TRANS…

  20. Grazie Calliope!

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