Ebbrezza, Estasi, Entusiasmo dell’immenso Rûmî:
L’Uomo di Dio è, senza vino, ubriaco,
l’Uomo di Dio è, senza cibo, già sazio.L’Uomo di Dio è pazzo e stupito,
l’Uomo di Dio non mangia e non dorme.L’Uomo di Dio è re sotto il saio,
l’Uomo di Dio è, in diroccate rovine, tesoro.L’Uomo di Dio non è d’aria e di terra,
l’Uomo di Dio non è d’acqua e di fuoco.L’Uomo di Dio è mare senza sponde,
l’Uomo di Dio piove perle senza bisogno di nube.L’Uomo di Dio ha cento lune e cieli,
l’Uomo di Dio ha pur cento soli.L’Uomo di Dio è per Realtà sapiente,
l’Uomo di Dio non ha dottrina di libro.L’Uomo di Dio è oltre fede e non-fede,
l’Uomo di Dio è oltre il male ed il bene.L’Uomo di Dio è cavaliere venuto dal Nulla,
l’Uomo di Dio è venuto su glorioso destriero.L’uomo di Dio è Shams ad-Dîn nascosto,
l’Uomo di Dio tu cerca e tu trova.
Filed under: Anima ed eredità psichica, Immaginazione, Interagiranime, Poesia, Psiche, Sophia | Tagged: Dio, dottrina, ebbrezza, entusiasmo, Estasi, fede, Follia, Islam, Misticismo, Nulla, pazzo, Poesia, re, Rumi, saio, Sapienza, Shams ad-Dîn, Sophia, Sufi, ubriaco, Uomo, vino |
Questa lirca è toccante e meravigliosa,
bella bella bella!!
Credo che l’uomo di Dio sia l’uomo che sa apprezzare quello che ha, sia l’uomo che sa vedere oltre le apparenze, quello che sa apprezzare le meraviglie della vita e sa costruire su questa il proprio destino; credo sia colui che sa osare, colui che non ha paura di seguire il proprio “viaggio” ovunque questo lo porti.
Credo che essere l’uomo di Dio significhi cogliere le piccole grandi cose del quotidiano, significhi carpire il significato profondo di uno sguardo, leggere tra le righe di una frase o di una mail di chi amiamo.
Potrebbe anche significare credere nella magia e nei miracoli: spesso di fronte alle traversie che la vita ci riserva desistiamo, ci abbattiamo e smettiamo di lottare per i nostri sogni e, forse l’uomo di Dio è colui che riesce a non arrendersi mai e a guardare al futuro sempre con straordinaria fiducia ed ottimismo.
Dai meravigliosi versi finali
“l’Uomo di Dio tu cerca e tu trova”
credo si possa evincere che l’uomo di Dio potrebbe essere chiunque di noi riesca, compiendo un grande sforzo, a parlare con il prioprio cuore: colui, in altre parole, che assuma su di sè il coraggio di scrivere la sua vita e il suo vissuto con la penna del cuore e la matita dell’anima.
Forse l’uomo di Dio è anche colui che sa amare tutto e tutti indistintamente!
Bacietti per tutti!
L’uomo di Dio è l’uomo “pieno” di Dio perchè si è lasciato rapire, trasportare da Dio. Il destriero ha rapito e conduce il cavaliere che lo conduce.
L’uomo di Dio non si nasconde al mondo perchè si sente braccato in un mondo ostile a Dio.
L’uomo di Dio è nascosto a colui che cerca Dio fuori dal mondo e si nasconde a chi Lo cerca nelle piccole cose, perchè Dio è in tutto; Tutto è in Dio e del molteplice, del Nulla da cui proviene l’essere umano, Dio è il senso profondo.
Perciò l’uomo di Dio, pieno di Dio, che è in comunione con Dio, accoglie e compenetra anche “l’altro da sè”, l’altro sole e l’altra luna, entra in sintonia con il prossimo e con l’intero universo. L’uomo di Dio non è d’aria o, del suo contrario, di terra; nè di acqua o di fuoco. Egli è fatto e proviene da Dio, è di acqua e di fuoco, è di aria e di terra insieme, accoglie e comprende tutti i contrari. E’ di Dio! E’ il mare senza confini in lui.
L’uomo di Dio supera il sentire dei sensi, dei quali è coscientemente il re: è l’amante in Dio che con il fuoco di dentro brucia i il fuoco dell’inferno… e si appaga della sua Felicità.
L’uomo di Dio siamo tutti noi!
(Vado a farmi una camomilla, prof!)
A Gabriele e a Tutti.
A proposito di Dio e dei suoi segnali:
Vi racconto un recente episodio.
Domenica sto improvvisamente male: sento la parte destra del viso esplodermi. Una fitta dolorosa mi investe dall’occhio all’orecchio. Nulla di grave. Ma…durante quel pomeriggio, il dolore mi ha scatenato una forte emotività come da tempo non mi capitava. E ho pensato di avere un tumore (forse centra il fatto che lavoro con i malati terminali). In quel pensiero delirante, tuttavia, mi sento serena e penso a cosa voglio fare veramente. Mi sono risposta: raggiungere la persona che amo. E se questa persona non vuole, è importante comunque l’occasione che mi sono data. Non esiste una morale, ma solo un’occasione che gli eventi ci presentano. Insomma, mi sono detta: “Perchè devo avere la morte che mi bussa sulla spalla per trovare il coraggio di smuovere un pò le acque, almeno di tentare?” La cosa peggiore non è sentirsi dire di ‘no’, bensì non impiegare il tempo che ci è concesso. Non sappiamo la data di scadenza, e per questo rimandiamo – siamo codardi con noi stessi (ho già scritto…)! Non conta la quantità, ma il valore che decidiamo di attribuire ad ogni istante. La Vita è la migliore motivazione possibile.
Dire a chi si ama: “Ti amo anche se non ci sei”. Ma avere il coraggio di vivere la propria vita, non quella degli altri.
Cara Bea,
l’uomo di Dio? Perche’ non la Donna di Dio? Comunque sia, la persona di Dio vede le cose dal punto di vista PSICHICO, ovvero di ANIMA, quindi coglie l’ANIMA MUNDI.
Cara Valeria,
la Donna di Dio e’ meglio!
Baci
Sarah, Sarah!
Sei sicura, a tua volta, di essere raggiungibile oltre gli stilemi che ti sei data?
xchè l’uomo di Dio è di terra e di aria e non d’acqua e di fuoco?
X caso c’è un riferimento alla tradizione del sole e alla tradizione della luna???
Io l’ho vista così… e se così fosse allora….l’universo femminile (luna) non è l’uomo di Dio… la conoscenza… la trasformazione… sono il suo contrario???
Caro Rosario,
perche’ i contrari sono:
Terra → Aria
Acqua → Fuoco.
E allora perche’ non Acqua e Fuoco?
Perche’ le seconde SIZIGE appartengono ad un cerchio psichico diverso dalle prime due. (Piu’ “alto”?) Comunque e’ una mia personale opinione. Quindi non so se sia giusto.
Eccelsa Gabriele….mille grazie. Ho i miei dubbi però, sulla non necessarietà della fede per relazionarsi con Dio, ma questo deriva però da un mio vissuto personale. In effetti però qui sembra che si riferisca al mistico, all’Uomo che appartiene per “nascita” e “sostanza” a Dio, lo potrei ricollegare alla “stirpe” degli eletti di Dio. Non so che ne pensi??
Ciao, baci
Caro Marco,
la Fede appartiene alla religione. Io sono laico, mi appartiene l’Estasi.
Baci. A presto!
Gabriele,
ti posso assicurare che non mi sono mai interessato di quale religione tu fossi, ma altri blog mi suggerivano diversamente, ma è un mio sentire personale e devo dire quindi di aver frainteso. Non ho mai avuto pregiudizi per ciò che attiene alle religioni, sia come ricerca di spunti personali di crescita (anche se oggi più sul piano culturale e di anima), sia di dialogo con chi è di altre religioni o laico. Per me la laicità, soprattutto statale, è un valore da preservare. L’Estasi d’Amore però è un qualcosa che può ricondursi, anche se indirettamente, alla Santità, ma forse non è quella che intendi…
Un abbraccio… a presto
Caro Marco,
sono laico. E ribadisco che non sono ateo. Questo non vuol dire che sia religioso. Non mi riconosco appieno nelle religioni nate dalla Bibbia. Anche se le rispetto. Ma il mio cuore va da Hermes.
A presto!
…ed il mio di cuore? Dove se ne va?
Cara Marina,
va’ dove ci sono i tuoi Archetipi…