Per Ginevra, per Lancillotto e per Artù, per Mordred e per un altro santo, Galgano – Parte II

I misteri sacri dei Celti, quelli della Cavalleria, uniti ai momenti esoterici della mitologia greca, fanno nascere in Provenza il fenomeno dei trovatori, cantori di gesta d’amore e di guerra.

Un grande mistero iniziatico avvolge le canzoni dei provenzali e la figura di «Eleanor la bella», il cui castello è frequentato da scienziati, letterati, pittori, artisti, tutti attratti dalla personalità magnetica della donna, dalla sua capacità d’incantare con la voce, con il canto.

Presso di lei si creano le liriche più belle del Mediterraneo, in grado di «ammansire fiere e qualsivoglia creatura». E vicino ai trovatori si trovano i maghi più importanti e celebri dell’epoca, da Schruwardi e I’bn Astabi. In realtà, infatti, i canti dei menestrelli di Eleanor sono veri e propri trattati di magia e della più importante, quella dell’amore.

Le vicende di Galgano, il miracolo della spada nella roc­cia, passano di bocca in bocca e giungono tra i poeti e i musici di Eleanor, ispirando canti e perfino interi poemi.

Proprio in quegli anni, Eleanor (Eleonora di Aquitania) va in sposa a Enrico II Plantageneto, re d’lnghilterra.

La bella signora è alle sue seconde nozze. Enrico è appena un fanciullo al suo cospetto, eppure questo matrimonio è destinato a essere uno dei più felici della storia. Evidentemente il fascino della «gentil Eleanor» non si affievolisce con gli anni.

Nel passaggio dalla Provenza alla Gran Bretagna, la signora si fa accompagnare dai suoi trovatori più bravi e ispirati, fra cui Chrétien de Troyes, il più celebre di tutti, la cui voce riesce ad ammansire due lupi feroci che tentano un giorno di assalire Eleanor sulle nevi del Galles.

Chrétien compie un lavoro di fusione, collegando le leggende dei Bretoni, cioé dei Celti d’lnghilterra, con quelle dei Provenzali, Celti di Francia. Vi inserisce le storie di Galgano e crea il celebre «Ciclo della Tavola Rotonda», le Sante Storie del Graal e di re Artù.

I nostri libri di narrativa al confronto sembrano giochi di bimbi, vuoti come sono di contenuti e di significati profondi.

Perché in queste storie la «vicenda romanzata» serve come veicolo per far apprendere a tutti i significati della magia, la «scienza delle scienze».

La Gran Bretagna è sconvolta da terribili orde di barbari Sassoni, perché ormai è morto da anni Ambrogio, valoroso generale romano, difensore dei Britanni. Quando tutto sembra perduto, ecco però apparire il figlio di Ambrogio, Merlino l’incantatore. Questi comprende che per fronteggiare i Sassoni occorre per prima cosa unificare sotto una sola corona tutti i piccoli regni in cui è suddivisa la Bretagna.

Per questo protegge il piccolo Artù, figlio di Uther Pendragon, facendolo crescere in assoluto anonimato, affinché altri pretendenti non possano nuocergli.

Uther è infatti morto da anni, vittima della sua stessa impulsività e, prima di morire, ha infilato in una pietra durissima la sua spada: chi riuscirà a estrarla diventerà re di Bri­tannia, signore di tutti i piccoli reami e alla testa dei Celti marcerà contro i barbari Sassoni.

Sono ormai tredici anni che Pendragon giace nella tomba e da allora tutti i piccoli signori si danno appuntamento davanti alla spada incantata per cercare di toglierla e diventare re. Invano: ogni volta la spada sembra sbeffeggiare i pretendenti.

Ed ecco che avanza un ragazzo di quindici anni, sconosciuto a tutti: Artù.

«Cosa vuoi?» gli intima il cerimoniere. «Non puoi provare, perché non sei nobile.»

A quelle parole un lampo illumina la radura e improvvisamente appare Merlino, il mago temuto da tutti.

«Egli è il figlio di Pendragon,» dice con voce di tuono «fratello di Ambrogio, nostro re. Perciò può provare.»

Artù, nel silenzio generale, stringe la mano sull’elsa e mormora una preghiera.

Una luce intensa circonda il giovane e l’arma, poi una musica di liuto si diffonde dalle fronde, dalle corolle dei fiori, dall’erba, dalle nuvole. Un guizzo, un bagliore, la spada sfavilla al sole. Il re è tornato.

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19 Risposte

  1. La magia la fa da padrona…ma leggendo, di magico ho visto tanto altro…è tutto un concatenarsi di eventi e personaggi, di anime in perfetta sintonia con qualcosa di alto, una simbiosi tra terreno e divino.
    Uomini e donne intrecciate in vicende di vita romanzate come ha detto lei..che il romanzo è un’opera d’arte, un tentativo di intrecciare un tempo ormai andato, lontano e fantastico, con il concreto presente che su di noi si invola.
    Magia e simboli possiamo farli nostri vero??
    La spada nella roccia potrebbe rappresentare una meta impossibile che solo chi ha quel quid in più può estrarre.
    Che bello che è professore mio pensare che ognuno di noi ha la possibilità di poter estrarre la sua spada nella roccia…
    ……e poi …il fascino di Eleanor..immutabile nel tempo..non significa forse che se si è belli dentro non si invecchia mai nella gentilezza e nel bene?
    Ormai prof ogni cosa che leggo, che vivo, che ascolto o riferisco è irrimediabilmente connessa a qualcosa di magico…e questo lo devo a lei.
    Occhi al cielo e piedi per terra..che ogni tanto un piccolo volo non fa male..
    un bacio

  2. Questo racconto è semplicemnete meraviglioso.
    Grazie di cuore prof.!
    Tanti tanti baci fresci freschi a lei ed a tutti Bea

  3. il racconto ….l’estrazione della spada ha sempre suscitato
    un fascino grande su di me …
    solo chi è puro di cuore può estarre la spada dalla roccia…
    baci baci per BEa , gabriele , PER Tutti

  4. Cara Calliope

    condivido in peino quello che dici. In particolare il fatto che da quando frequento questo blog anche la mia vita è piena di piccoli grandi miracoli e soprattutto tanta tanta magia e tanto amore.
    L’amore è contagioso|
    Un grande bacio a tutti Bea

  5. Caro Gabriele

    grazie per il bene e la magia che sa far confluire nei nostri cuori e nella nostra vita.
    Per lei tanto amore!!
    Un grande grande abbraccio e tanti bacini Bea

  6. Si cara Beatrice, il prof è un mago, il suo blog è magia.

  7. Massi caro

    ricambio i baci con un un grande grande gelato di fragola con panna, spero tu lo gradisca,
    e tanto tanto amore Bea

  8. La trama del tessuto della storia è impregnata di magia. Merlino è il Demiurgo che governa le redini; erede del difensore e coscienza della Britannia, in segreto lavora affinchè il suo piano di salvezza si realizzi. Ma l’unità del regno deve realizzarsi prima nel giovane Artù, nel suo cuore. Egli infatti potrebbe rivendicare la spada poichè ha sangue reale nelle vene e con questo espediente Merlino introduce Artù agli altri capi Celti pretendenti al trono. Ma la stessa impulsività che ha trascinato il padre Uther verso la morte e la Britannia nel caos, potrebbe essere fatale per lo stesso principe. Se Artù non avesse avuto coscienza di sè, del suo ruolo di guida e dei doveri che questo comporta, il suo destino sarebbe stato un altro; viene da pensare che non sarebbe riuscito ad estrarre la spada dalla roccia.
    La preghiera mette in contatto il cuore del giovane principe con il cuore della natura e lo fa sussultare: l’elemento magico, la roccia, si schiude. La spada è di nuovo al servizio del re e del suo popolo, l’anima è rinnovata!

    Ho immaginato tutto questo, prof, e lo uso come espediente per ricambiare i baci di qualche giorno fa.

  9. E voi siete fatine? (libellule con campanellini nei campi)

  10. (fragole e panna)(come si fa a non gradire?)

  11. hai immaginato molto bene, valeria. sembrerebbe che anche tu sia entrata in contatto con quella natura e con quella roccia.

  12. Carissimi amici

    anche se in ritardo mi fragole e panna che delizia!
    e tra amici così poi !

    Abbracci Fragolosi carissimi BEA :titudine
    ( ti si addice come un amico ti ha definita cara )
    ma se ricordo bene è prorio stato il caro Gabriele
    il piu grande seminatore di amore e tenerezza che ho conosciuto .
    fragole per tutti gli amici
    massi

  13. Massi caro

    grazie sei sempre un tesoro.
    La tua dolce anima è scintillante e ricca di tanto amore.
    Abbracci e baci mimosati per te caro e er tutti!

  14. pioggia di Fragole e tenerezze a profusione, massimiliano.

  15. Ehi, Bea! Scriviamo un libro delle gentilezze da fare e dire sempre e comunque?

  16. che idea meravigliosa Gabriele , il libro che hai immaginato , sarebbe entusiasmante ..

    che bello questa pioggia di tenerezza tinta di rosse dolci fragole , la pioggia più allegra sotto la quale mi sono trovato.

    sei grande Caro !
    un abbraccio a te e a tutti interagiranime

  17. Bea tenerona

    ti invito sotto le splendide cascate immaginate e donate dal
    carissimo Gabriele , si sta una favola , tra fragole , tenerezze , gentilezza , e ….mimose !
    bacetti

  18. Massi caro

    grazie per il bel pensiero, come sempre sei davvero originale e spiritoso!
    Il paradiso da te e dal caro Gabriele descritto mi produce un effetto davvero rilassante e di pace, si sta davvero un incanto.
    Per un attimo ho ritrovato un pò di serenità, grazie!
    Anche a te bentornato tra noi, tenero amico i tuoi interventi ci mancavano!
    Tanti bacietti gentili, teneri e mimosati bea

  19. Sì, sì e sì.

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