Esistono tre stanze «segrete» nel cinquecentesco palazzo dei Corgna a Castiglione del Lago, sul Trasimeno. Sembra che a ispirarne gli affreschi sia stata la bizzarra personalità di Cesare Caporali, membro dell’Accademia degli Insensati di Perugia con il nome di Stemperato.
Caporali, ricordato da Miguel de Cervantes nel poema Viaje del Parnaso pubblicato nel 1614, aveva servito il cardinale Giulio Acquaviva a Roma. Nello stesso periodo e nelle medesime stanze lavorava il genio del Don Quijote che, a sua volta, aveva combattuto al fianco di Ascanio Corgna nella battaglia di Lepanto, nel 1571.
Questo collegamento fra spiriti eccentrici spiegherebbe le singolari stanze «segrete» di Castiglione, abitate da uno straordinario susseguirsi di rebus iconografici.
Vi è rappresentato un Mundus inversus che accosta mito, fiaba, storia e metafore nella raffigurazione di tre temi principali: gli «incauti trasgressori», i «grandi puniti» e il «mondo alla rovescia» nella prima sala nella quale si fronteggiano Tizio, Prometeo, Ganimede, Narciso e Callisto; le Muse nella seconda stanza e le Metamorfosi nella terza.
Adibite probabilmente a salotto letterario tra i più esclusivi, le sale costituivano forse una sorta di rifugio dell’anima, quello che oggi diremmo un luogo di decompressione dalle nevrosi.
E all’anima esse restituivano giustizia e serenità rappresentando un mondo nel quale i topi seviziano i gatti e altre vittime del mondo animate trionfano contro i loro abituali carnefici.
Gli elementi di questo universo irriverente concorrono a testimoniare l’intima intesa tra pittore, poeta e committente e a esaltare il mito di Apollo nei suoi molti travestimenti: Apollo Targello, o il calore che matura i frutti, Apollo Sminteo, o il distruttore dei topi, Apollo Parnopio, o il mangiatore di cavallette, Apollo-tartaruga, o serpente che seduce la ninfa Driope.
Ma altre chiavi soccorrono il visitatore della prima stanza, la più inquietante: la parete della fatica in cui Tizio si contrappone a Prometeo (al centro della parete dirimpettaia), e la vanità di Narciso che controbilancia l’affanno di Ganimede, secondo le leggi intime di un seducente quadrilatero. Sulla volta splende la celeste violazione di Callisto, immortalato nella Costellazione dell’Orsa, detta dai romani septem triones, cioè «sette buoi».
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Caro Prof….non è forse, qui da lei, una stanza segreta dell’anima, di decompressione dalle nevrosi quotidiane?
Lei è il nostro Stemperato..ed ogni interagiranima è un affresco…
Baci
Caro Professorone,
le Sue descrizioni sono speciali.
Mundus Inversus mi ricorda il mio Viaggio all’Inverso…
Le è mai capitato di visitare un luogo speciale e di desiderare, dentro di Lei, in silenzio, di condividere la bellezza che le sta davanti agli occhi con una persona speciale? Nel senso che la visita di un luogo speciale, o ameno, ci fa sentire la nostalgia di…qualcosa di bello e buono.
A me capita…
Arianna si lamenta…è il suo modo per chiamarmi. Chiara, invece, appare ogni tanto sul terrazzo dove dà la mia camera da letto e si mette dietro la finestra a sorridermi con il naso spiaccato sul vetro, in posa… Vado! Le accoppo….di baci!, e torno!
Un bacio anche a Lei. I baci sono il liguaggio affettivo di Anima. Funzionano sempre. Non ci si può sbagliare: quando non sai che dire, dai un bacio.
Marina
Bell’affresco stemperato!