Oggi sono ad Arezzo (Università di Siena) per una lezione sul Doppio Oscuro ed il Doppio Lucente.
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“Una volta che ha imparato a sognare, l’io arriva al suo bivio fatale, e viene il momento in cui ci si accorge che è il doppio a sognare l’io”. C. Castaneda
L’uovo lucente, il doppio… una lettura che ha colmato un vuoto e che è stata una svolta.
Quando ti riferisci al doppio ti rifai anche a quello che ci ha trasmesso Castaneda?
Tutti noi abbiamo oscurità e luce, dolore e gioia..è trovare il doppio che è difficile…ma non per combatterlo ma per domarlo.
baci
Non tatalmente, ma in parte sì. Soprattutto il primo Castaneda “Una via Yaqi della conoscenza”, è da considerare moltissimo. c’è una lirica di Juan Ramon Jmenez che così comincia: “io non sono io/ io sono quello che mi cammina accanto/ e che non vedo/ che a volte vado a trovare e altre dimentico/ quello che quando parlo ascolta silenziosamente/ quello che quando odio perdona dolcemente/ quello che quando esco/ rimane dentro/ quello che quando muoio/ rimane in piedi”. baci
non credo che bisogni domarlo. bisogna trovare Armonia. e poi, personalmente, credo che esista un doppio oscuro e un doppio lucente, quindi siamo tre (minimo).
“Vado incontro alla mia immagine, e la mia immagine mi viene incontro; essa mi abbraccia e mi stringe a sè, quando sono uscito di cattività”
(Testo Mandeo citato da E.S. Drower in “The Mandaeans of Iraq and Iran”)
Il mio Doppio Oscuro è simpaticissimo, infatti porto sempre fuori lui… 😉
Il Doppio Lucente invece se la tira un po’ …e fa discorsi strani
allora lo lascio a casa !
😛
Baci
Ed ora mi aspetto
di vederti sempre
dopo te, dopo me.
Allora mi riavvolgo sulle lingue
che ti parlano
in mille verbi
e raccolgo i tuoi giorni,
i miei tempi.
Non posso ritrovarti
nella carne che freme.
E in questo andare t’odio
dal sangue profondo
per il tuo camminare
sicuro e superbo
che hai nel mondo
e per la mano che non
m’accarezza.
Per questo t’amo
dal mistero degli abissi
per il tuo cammino, che è il mio.
Mentre grido il mio cuore
ai viventi
che t’appartiene
per la mano che ritrai
nei brevi istanti.
Per questo sei il mio nome
nell’eterno disumano,
unico,
tra le voci di tutti i passanti.
Anche l’amore è doppio.
Un abbraccio, Gabriele.
Moreno
meraviglioso, Gabriele!
Lo Humor è una vera benedizione per sè e per gli altri. baci emanuele.
Il doppio… chi dentro di sè non lo ha? Il problema è quando non lo conosciamo e lasciamo che lui agisca, soprattutto quello oscuro, convinti che abbiamo la capacità di domarlo. Non è semplice ma è necessario che ci guardiamo veramente fino in fondo e ne prendiamo consapevolezza.
Come dici tu, Gabriele, l’humor e l’ironia ci aiutano a tirarlo fuori nel modo meno doloroso possibile….
Mi viene da pensare che, forse, il sorriso (interno ed esterno) è una delle chiavi della porta dell’Armonia….
Sorrisi a tutti, allora!!! :)))
Moreno, Quante dimensioni, quanti cuori, quanti saperi. Quanta Gioia. Vicina.
(ma va là) baci
Mi inserisco moreno, sono rosario,i miei più profondi complimenti
sei da NOBEL,non tradirci sei un nostro patrimonio e ti dobbiamo tutelare
angelicamente profondi
il viandante pazzo
rosario naddeo
cara Manu, l’ombra (il Doppio) più è trascurata, più diventa “l’omicida e il suicida che ci portiamo dentro” (Jung). il sorriso è anche uno dei metodi di approccio. baci
E’ vero, Gabriele, quante dimensioni, quanta gioia, quanto Tutto. Ci si potrebbe perdere, nel Tutto.
Rosario, grazie, davvero. I tuoi complimenti sono polvere di stelle (sul Nobel avrei qualche dubbio…). Ognuno di noi è un patrimonio da tutelare, le anime sensibili non vanno mai lasciate sole. Potrebbero sfiorire.
Permettimi allora di ricambiare e di dedicarti questi pochi versi..
Qui non c’è, viandante, risposta.
C’è forse la polvere sui muri
e l’oro delle dune sepolte.
C’è la vite dal mosto superbo
e l’acqua d’immensa sorgente.
Ricorda, viandante,
ricorda la notte e il suo riparo.
Qui non c’è, viandante, risposta.
C’è forse speranza,
moltitudine,
il seme più raro.
Con affetto
Moreno
caro viandante, cosa hai messo nel fagottello? che cosa ti sei portato dietro? abbracci baroleschi
caro direttore
nel fagotello ho messo,
pianeti interiori, la luce oltre la porta, soave coaugula
e mi manca PLOTINO ed. Rrusconi,forse giovedi sarò a roma ,me l’hanno promesso,
ed in serata sarò a napoli per un covegno sullo STALKING
come vede i conti tornano..avevamo ragione che il cervello di tanti magnanti è andato a finire nel mare di borgia
il viandante che è diretto verso LA PORTA DEL DIVINO
MI SONO COMOSSO PER GLI ABBRACCI BAROLESCHI
EST! EST !EST!
ROSARIO NADDEO
Con affetto Moreno. Leggo.
Il Plotino che ti usciva, Rosario, è quello del “Breviario” edito da Rusconi? Spero di sì. Abbracci. Mandurieschipaparancinati.
Caro Prof. La Porta, ho trovato “casualmente” il suo blog mentre cercavo notizie
sul “DOPPIO”: Questo perchè mi sono ritrovata ad osservare il mio lavoro di pittura che, partito per un progetto di incontro tra arte e scienza, si sta ritrovando a sviluppare delle opere “in doppio simmetrico”.
Collaboro e discuto con ricercatori scientifici perchè sono curiosissima, anche se soffro di un vuoto di anima nell’eccesso di logica sequenziale.
Ma il cosmo è talmente bello, che per conoscere vale la pena di sfinirsi!
Sto lavorando a “quel che non si vede con gli occhi”, mentre il “mio scienziato”
è un esperto di Telerilevamento a grandi distanze (infrarossi-raggi gamma e viandare ….) utilizzando sovente frequenze non visibili nella fascia elettromagnetica visibile all’occhio umano.
Si tratta di luce e di sensi, e ne sto facendo qualcosa che amo.
In tutto questo è spuntato il suo blog, un bel segno!
Grata per le albe in cui la notte si chiudeva con le sue chiacchierate in amichevole compagnia , le mando un doppio saluto. ARebecca
In tutto questo è
Tante grazie di cuore, Anna Rebecca.