Porto I

Cari amici,

vi propongo ancora alcuni estratti del mio testo Storia della Magia. Grandi castelli, grandi maghi, grandi roghi, edito dalla Bompiani, 1994.

 

È dalla fine del XI secolo che in Catalogna esistono i chiostri di Santa Ma­ria di Ripoll, San Xugat e di Gerona. All’interno ci sono colonne e capitelli.

Tutti gli studiosi di critica d’arte hanno sentenziato da sempre che si tratta di buoni prodotti di quel periodo, dove sono state scolpite serie di animali fantastici le cui forme sono prodotte a caso.

Seguendo l’immaginazione più sfrenata, gli artisti hanno rappresentato un mondo inesistente, partorito da paure e incubi propri di quei secoli. Basta consultare un qualsiasi manuale per avere queste sentenze. Ebbene, alla fine degli anni Cinquanta, uno storico della musica, dell’arte e della filosofia, Marius Schneider, ha scoperto che quelle bestie «immaginarie» sono poste sui capitelli secondo precise simmetrie e significati e che ciascuna di esse è traducibile in una nota musicale. Trasformando in suoni l’architettura, Schneider è riuscito a realizzare una partitura, 0 meglio, tre canti di tipo gregoriano. I capitelli dei tre chiostri sono dunque un unico inno a Dio. Il fedele del 1100 guardava e contemporaneamente udiva la musica, dato che a quell’epoca tutti conoscevano perfettamente la chiave simbolico-sonora degli animali «fantastici».

Grande scoperta questa. Ma sarebbe bastato consultare un qualsiasi testo di filosofia medievale per sapere del rimando continuo tra belva e nota. Non è stato fatto, e per scoprire il mistero di Santa Maria di Ripoll, San Xugat e Gerona, si è atteso oltre otto secoli. Ma anche adesso nulla è cambiato.

I testi universitari di storia dell’arte continuano a parlare di «animali fantastici» creati a caso da sconosciuti artisti in preda a incubi mistici. Eppure Schneider ha scritto numerosi libri, pubblicati in molte lingue. La sua opera è stata coperta dal silenzio sebbene nel 1976, quando il suo saggio sui tre chiostri è uscito in Italia per le edizioni Archè, Elémire Zolla sul «Corriere della Sera» abbia parlato di risultati così importanti sul piano filosofico, artistico e musicale che di fatto la cultura occidentale non avrebbe potuto essere più la stessa. Troppo ottimismo.

La truppa accademica è sorda e cieca di fronte alle innovazioni, soprattutto per quelle che obbligano a rivedere luoghi comuni consolidati da anni di «insegnamento» e di prebende.

Così i tre inni di tipo gregoriano continuano a non cantare nelle orecchie sorde di fedeli e visitatori. Ma coloro che navigano sullHermes possono andare in biblioteca e leggere Pietre che cantano per scoprire che già nelI’antico Egitto è il Sole Canoro a creare il mondo mediante il suo grido luminoso e che i primi animali in cui ci si imbatte nei tre chiostri sono il Leone vittorioso e il Toro sacrificale. Nella tradizione mistica medievale, il primo è il giorno trionfante che risuona nella nota FA e il secondo è la notte umile e piena di abnegazione che canta il MI.

Che il FA e il MI ci siano propizi perché, secondo san Gregorio, è con queste note che si iniziano tutte le navigazioni per i mari (celesti).

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10 Risposte

  1. Non mi stupisce che degli artisti sconosciuti abbiano avuto visioni che non attingendo alla loro esperienza erano legate al potere insito nell’immaginazione, un po’ come il mondo delle idee universali…ispirazioni, insomma, pure e semplici idee e visioni che non ci appartengono.
    Auden: “Noi siamo posseduti da poteri che vogliamo far credere di capire.”
    Lo dico perché conosco me stessa; sembro un disco rotto, lo so, ma è proprio così: V.I.T.R.I.O.L.U.M.
    Apprendista dell’apprendista dell’apprendista………

  2. Caro gabriele sono felice che proponi brani di questo testo
    che anni fa quando iniziai a seguirti non trovai , mi avevi così
    entusiasmato , le tue trasmissioni , gli argomenti e la passione che si sentiva in te…
    che comprai il libro su Giordano bruno , e quello sul ritorno
    della grande madre , e oggi ho ripreso in mano la magia
    e alla fine lo ho riletto tutto per intero e tutto di un fiato
    e lo apprezzato più della prima volta..
    infatti quando lo lessi la prima volta avevo una strana sensazione di rimandare la lettura , adesso capisco il
    perchè sento che lo ho apprezzato di più per dei particolari nel frattempo occorsi nella mia vita..
    è stata veramente una bellissima lettura e buona

    e mi piace riportare l’ultima pagina del libro (prima delle pagine di Andrea Aeomatico) in cui scrivi :

    nessun libro ci giunge per caso
    ciao

  3. Caro Gabriele,
    mi associo a Massimiliano: quello che ha scritto ricalca esattamente, anche nei dettagli, quello che avrei voluto risponderti.
    Domanda: sarà possibile una riedizione dei tuoi testi introvabili?
    Baci
    Antonietta

  4. Per Massimiliano:

    che similitudine…

    Spero di conoscere presto il tuo sogno

    Un abbraccio

    Antonietta

  5. Nulla è “a caso”. tutto è FATO.

  6. Per Antonietta :

    un abbraccio anche a te

    ti avevo scritto anche un messaggio postato su fine settimana
    a bernheim…
    non necessitava risposta , solo per dirtelo in caso non lo avessi letto..
    poi ti volevo dire che marina mi ha accennato al fatto
    che ha trovato il libro ” coincidenze miracolose ” del prof.
    Gabriele la porta su internet…
    ciao..
    il sogno prima o poi mi decido a dirtelo…

  7. Non credo. Fa niente. Ci sono tante cose da leggere.

  8. Per Massimiliano:

    Grazie del messaggio,,, mi sono un po’ persa, come in un labirinto; dopo quello che ho letto mi verrebbe voglia di farti mille domande 🙂
    “Coincidenze miracolose” ce l’ho: in copertina c’è una foto impeccabile di Gabriele e all’interno tante immagini carinissime dove il gatto non manca mai, è disegnato anche al centro dello zodiaco. Anche al prof. piacciono molto i gatti.
    Se vuoi posso fartelo avere, sono sicura che sarebbe in buone mani.
    Ti saluto in attesa del sogno
    Antonietta

  9. Quei disegni li ha creati un’artista (DS) che li ha realizzati ispirandosi direttamente al testo. Ha promesso che ne farà altri in futuro. Su nuove coincidenze.

  10. Non posso far altro che concordare con san Gregorio, mi si rimprovera di utilizzare troppo spesso un accordo: il MI 🙂 (solitamente minore), non so perché, ma, qualsiasi cosa mi venga in mente, torno sempre al mio amato MI

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